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Commento alle letture della liturgia del giorno
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Post n°307 pubblicato il 15 Giugno 2010 da sebregon
XI SETTIMANA DEL T.O.– LUNEDÌ 14 giugno
Mt 5, 38-42
Come commentare queste parole di Gesù? Non mi/vi nascondo che non sono facili da accettare. In molti il commento che in sordina facciamo è: 'Si va bene, ma non posso applicarle alla lettera perche oggi mi prenderebbero per sprovveduto, per uno sciocco che non sa difendersi." Sappiamo che gli imperativi della nostra società sono ben diversi e cioè farsi rispettare, non tanto ottenere giustizia, ma fargliela pagare, risarcire il danno subito, eccetera. Da parte mia però anche se cerco di accogliere le parole di Gesù e mi ricordo nello stesso tempo di un torto subito, provo lo stesso risentimento verso me stesso e gli altri perché mi giudico arrendevole. La verità è che forse non ho capito bene le parole di Gesù e anche in me qualcosa è da rivedere. Infatti Gesù parte da un atteggiamento di fondo che è quello di uno che è contento di sé in qualunque situazione si trovi perchè imita il Padre che ama i buoni e i cattivi e il suo atteggiamento non è di accettazione passiva fine a se stessa, ma di un attenzione tendente a indurre l’altro a cambiare, a vivere secondo giustizia. Anche di fronte ad eventi stressanti e difficili se noi come Gesù abbiamo coltivato uno spirito di gratitudine come il suo avremo più forza interiore per guardare alle difficoltà degli altri ed eviteremmo ogni autocommiserazione ed ogni ripiegamento su noi stessi. Ivan Valleverde
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