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Post n°901 pubblicato il 26 Marzo 2015 da sebregon
V SETTIMANA DI QUARESIMA – GIOVEDÌ .
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Sal. 105, 4-5 Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto. Ricordate le meraviglie che ha compiuto, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. .
Nei giorni scorsi, per un lutto in famiglia ho visitato il cimitero del mio paese di origine, in Calabria e guardando le tombe di amici e parenti mi sono accorto di una tomba in cui i figli del defunto, emigrati in Francia, hanno voluto portare un ricordo da Lourdes con su la scritta “Le Temps passe, le souvenir reste. Che si traduce “Il tempo passa”, il ricordo resta. .
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Frase che, banale quanto sia, mostra l’affetto con cui si ricordano le persone care e nello stesso tempo mostra che l’uomo, fin nelle midolla delle sue ossa è fatto di ricordi. È brutto quando i ricordi si trasformano in rimpianti, occasioni che restano sempre perdute e che potevano davvero dare una svolta alla vita, ma se i ricordi si ravvivano diventano in un certo senso concime per far crescere un futuro davvero bello. È un po’ quello che succede nella storia di Israele nel primo testamento. Quando Israele ha un ricordo vivo di Dio allora costruisce la sua storia e il suo futuro, ma quando dimentica perde tutto quello che fino ad allora ha conquistato e deve ricominciare la salita.
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Per questo il salmista non solo in questo salmo, ma anche in molti altri, invita Israele al ricordo. Un ricordo che però non è semplice ricostruzione storica ma un rivivere, far vivere ancora la salvezza che si rinnova oggi per noi. In questo senso l’invito a ricordare è rivolto anche a Dio. Ed in effetti se ci pensiamo bene un rapporto si costruisce e si mantiene vivo ricordando il bene reciproco e i benefici ricevuti. Se però questi si dimenticano ci si pone in un rapporto di antagonismo. Per questo ad esempio nell’esodo quando si raccontano i disagi di Israele in Egitto si dice che furono causati da un faraone che non aveva conosciuto Giuseppe e che aveva quindi dimenticato i benefici recati da questi al suo popolo.
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Mi viene in mente la frase di Merlino nel film Excalibur, di John Boorman. Quando propone di costruire la tavola rotonda e il castello di Camelot la motivazione che adduce è quella di riunirsi e raccontare tutte le avventure: “Poiché la maledizione degli uomini – afferma- è che essi dimenticano.
La nostra vita e la Parola
Dio del Ricordo, tu che non dimentichi nessuno dei tuoi figli e che vivi in mezzo a noi sempre per ricordarci che siamo tuoi, ravviva oggi il ricordo di te e donaci la tua grazia. Perché ricordandoci del tuo amore anche noi possiamo narrare ai fratelli le meraviglie che compie ogni giorno. Amen
P. Elia Spezzano, Ocist.
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