Creato da: sebregon il 12/01/2008
Commento alle letture della liturgia del giorno

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Tag

 

Ultime visite al Blog

sunguraluigi_14aledadpaolo.nogaraanthonellarinopelasebregondueporcellineorsacchiottburgio.giuseppedonfranco65Windmill2010MAVAF7Emanuele19.95sarapiola.74
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

Ultimi commenti

Approfitta delle migliori condizioni di finanziamento...
Inviato da: rachelle
il 12/08/2021 alle 22:52
 
Ma è Kurt Cobain?? E' vera questa foto?
Inviato da: Dalida
il 01/07/2019 alle 08:37
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Meteo
il 01/08/2018 alle 12:17
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 12:17
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 12:16
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 26/03/2015

 

DIMENTICARE SOMIGLIA AD UN MORBIDO LETTO DOVE SI AFFOSSANO TUTTE LE PERLE DA ESTRARRE DALLA VITA PASSATA

Post n°901 pubblicato il 26 Marzo 2015 da sebregon

V SETTIMANA DI QUARESIMA – GIOVEDÌ

.

 

 

 

 

.

 

.

 

 

 

Sal. 105, 4-5

Cercate il Signore e la sua potenza,

ricercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiuto,

i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

.

 

 

Nei giorni scorsi, per un lutto in famiglia ho visitato il cimitero del mio paese di origine, in Calabria e guardando le tombe di amici e parenti mi sono accorto di una tomba in cui i figli del defunto, emigrati in Francia, hanno voluto portare un ricordo da Lourdes con su la scritta “Le Temps passe, le souvenir reste. Che si traduce “Il tempo passa”, il ricordo resta.

.

 

.

.

 

 

.

 

 

Frase che, banale quanto sia, mostra l’affetto con cui si ricordano le persone care e nello stesso tempo mostra che l’uomo, fin nelle midolla delle sue ossa è fatto di ricordi. È brutto quando i ricordi si trasformano in rimpianti, occasioni che restano sempre perdute e che potevano davvero dare una svolta alla vita, ma se i ricordi si ravvivano diventano in un certo senso concime per far crescere un futuro davvero bello. È un po’ quello che succede nella storia di Israele nel primo testamento. Quando Israele ha un ricordo vivo di Dio allora costruisce la sua storia e il suo futuro, ma quando dimentica perde tutto quello che fino ad allora ha conquistato e deve ricominciare la salita.

 

.

 

 

 

.

 

Per questo il salmista non solo in questo salmo, ma anche in molti altri, invita Israele al ricordo. Un ricordo che però non è semplice ricostruzione storica ma un rivivere, far vivere ancora la salvezza che si rinnova oggi per noi. In questo senso l’invito a ricordare è rivolto anche a Dio. Ed in effetti se ci pensiamo bene un rapporto si costruisce e si mantiene vivo ricordando il bene reciproco e i benefici ricevuti. Se però questi si dimenticano ci si pone in un rapporto di antagonismo. Per questo ad esempio nell’esodo quando si raccontano i disagi di Israele in Egitto si dice che furono causati da un faraone che non aveva conosciuto Giuseppe e che aveva quindi dimenticato i benefici recati da questi al suo popolo.

 

.

 

Immagine

 

.

 

Mi viene in mente la frase di Merlino nel film Excalibur, di John Boorman. Quando propone di costruire la tavola rotonda e il castello di Camelot la motivazione che adduce è quella di riunirsi e raccontare tutte le avventure: “Poiché la maledizione degli uomini – afferma- è che essi dimenticano.

 

La nostra vita e la Parola

 

Dio del Ricordo, tu che non dimentichi nessuno dei tuoi figli e che vivi in mezzo a noi sempre per ricordarci che siamo tuoi, ravviva oggi il ricordo di te e donaci la tua grazia. Perché ricordandoci del tuo amore anche noi possiamo narrare ai fratelli le meraviglie che compie ogni giorno. Amen

 

P. Elia Spezzano, Ocist.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

GESU' "CHE E' " NON SI IMPONE E PATISCE L'ESSERE LASCIATO SOLO DAGLI UOMINI MA NON DAL PADRE

Post n°900 pubblicato il 26 Marzo 2015 da sebregon

V SETTIMANA DI QUARESIMA – MARTEDI’

 

Gv 8,21-30

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui. 

 

Il vangelo di Giovanni, sempre più ‘intellettuale’ degli altri, pone in primo piano la domanda su “Chi è Gesù?”. E in questo brano la risposta è chiara nella sua enigmaticità.“Io sono” richiama la dichiarazione “io sono colui che sono” fatta da Jahvè a Mosè ((Esodo 3.14), quindi Gesù afferma di essere Dio. E chi non gli crede morirà nel peccato. Affermare di essere Dio (o di essere l’Essere) suona blasfemo, o quanto meno incomprensibile, ai giudei. Che non capiscono nemmeno i riferimenti al Padre fatti da Gesù, che ribadisce di essere stato mandato da Dio per annunciare la verità. Verità che, aggiunge, “renderà liberi”. Un brano difficile, duro, in cui Gesù ribatte alle accuse dei farisei che lo incalzano, prendendo alla lettera le sue parole che parlano invece su un piano diverso. Non è infatti in gioco una mera logica temporale: “Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?” chiedono alla fine del brano, ingenuamente, i giudei. E Gesù ribatte: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse nato, io sono”. Su quell’ “Io sono” si gioca tutto. Credere o non credere, senza pretese di comprensione logica.

 

 

Alessandra Callegari

---------------------------------------------------

 

Gesù confessa che fa sempre le cose che sono gradite al Padre e questa sua dichiarazione ci colpisce in profondità perché noi non facciamo quasi mai le cose che sono gradite a Dio. Il nostro punto di riferimento, ed è doloroso constatarlo, è il bozzolo che ci siamo costruiti lungo la vita  da cui  siamo condotti e stampigliati. E quanto sia grande questa forza che ci plasma e ci orienta lo vediamo dalla diversità dei mondi interiori delle persone. Ognuno di noi è così diverso da un altro che davvero dobbiamo prendere atto che nell’essere diversi tantissima parte lo dobbiamo a noi stessi. E qui non mi riferisco alla bontà che abita pure il mondo della diversità, ma la abita più nel farci sentire più simili che dissimili, parlo invece di quell’essere diversi che è frutto proprio del volerci creare da noi e non in ascolto del Signore Dio per farlo contento. Ecco questo nostro essere da noi è proprio quello che ci fa differenti da Gesù che in nulla s’era fatto da solo ma in tutto dipendeva dal Padre suo. Imparare da Lui l’umiltà per conformarci ai sui desideri ecco cosa ci può convenire veramente. Ed è stupendo sentire dalla sua bocca questa meravigliosa confessione che ci allarga il cuore perché lo riempie di luce magari abbattendo quelle nostre costruzioni a cui tanto teniamo. 

La nostra vita e la Parola

 Spirito Santo, abbiamo sempre bisogno del tuo aiuto per allargare le fessure  del nostro essere in modo che s’aprano spaziose finestre da cui può entrare la tua luce.

 Michele Sebregondio

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963