Creato da walkingbass il 22/09/2007
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MUSICA: Ma è crisi artistica?

Post n°50 pubblicato il 04 Giugno 2008 da walkingbass
 

Lo spunto è la trasmissione dello scorso giovedi a proposito del concerto di Vasco a Roma.
Adoro Vasco come tutta l'Italia, però non ho capito il senso di quella trasmissione. Non m'hanno fatto vedere il concerto, i servizi sul "dietro le quinte" erano finti che più finti non si può, ed i conduttori parlavano sopra il testo di Sally...assurdo!!! Ma che avesse ragione Santoro allora?

Va bene, ma non è questo il punto. A parte Vasco, i mega concerti del miracolato Ligabue e qualche pop star da baraccone commerciale (Vibrazioni, Negramaro etc) il resto è la solita lagna all'italiana (Renga, Ramazzotti, Antonacci); e se dai circuiti underground dei centri sociali escono solo idee di nicchia, la moda oggi è il revival, la reunion di big del passato come la band di Pino Daniele che cambiò la musica nei primi anni '80.

Non voglio ripetere la solita frase che lo spirito artistico di questo paese riflette la decadenza sociale in cui versiamo, però in questo periodo non ci sono idee nuove. Pure il rap o l'hip pop ha esaurito il suo contenuto di protesta ed ora è un fenomeno da baraccone che vende se il culo della ballerina in video è nero e sopratutto lucido.
Forse il problema è più ampio per circoscriverlo al suolo suolo italico perchè anche negli states le idee rock degli anni '70 ed il raffinato jazz degli anni '60 hanno lasciato spazio alla massificazione musicale di MTV.
Morale della favola: ci troviamo ancora a ballare YMCA alla solita festa al mare mentre se vogliamo sognare c'è sempre Throught the barricades. Qualcuno sognerà ancora dietro al grunge dei pearl jam ed i beatles rimarranno in voga ancora per decenni.

Sarà pure normale, ma dopo aver ascoltato di tutto in giovane età, ora mi ritrovo a vagar per internet o chiedere ad amici se per caso conoscono qualche bel prodotto che val la pena ascoltare, indipendentemente dal genere, ma al massimo arrivi al lounge degli Zero7, o finisci con un buonissimo album di Raf (ouch), ma tutto nella norma, cioè un prodotto di consumo. Allora riscopri Mina, ma ti accorgi che ha sempre solo cantato e mai composto e dopo un pò ti annoi, a meno che non becchi un bravo contrabbassista in un suo disco.
Personalmente una rivoluzione musica (che sia auspicabile anche culturale?) la aspetto da tempo, di quei cambiamenti che ti portano a rivedere il tuo modo di confrontarti con la musica. Stanchi dei soliti riff di chitarra strozzati dai minuti per la radio, stanchi del solito giro armonico alla Battisti con il basso profondo del pischello da scuola elettra della musica, stanchi del finto jazz basato su pezzi semplicissimi usati come pretesto per soli lunghi settimane, impastati e pastosi.

Niente di nuovo...ed arrivando alla fine mi sto rendendo conto che la soluzione non ce l'ho, forse sarebbe da rivedere il concetto di musica nei locali, il concetto di live music. Oggi le cover band lavorano quasi quanto gli originali, perchè il già sentito fa massa ed aiuta, mentre il nuovo non c'è, selezione nei locali con audizioni e la voglia di proporre un prodotto nuovo o rappresentare un punto di riferimento non c'è.

Ma chi ha voglia di mettersi in discussione in un contesto cosi? Per quale motivo la mente umana dovrebbe creare, far uscire l'arte dal dissidio interiore, quando l'aspirazione non è una liberazione dalla propria energia, ma l'ambire alla ferrari ed alla notorietà, che alla fine tutto si riduce ad X Factor....ed ora? Quali talenti abbiamo scoperto? Belle voci, ma chi scriverà canzoni? Sempre i soliti...ed allora avremo ancora DO maggiore - LA minore - RE minore - SOL maggiore, con un'altra voce, un altro riff e lo stesso sanremo...insomma la stessa frantumapalle noia!

In trepidazione...

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Commenti al Post:
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Anonimo il 11/06/08 alle 12:07 via WEB
come niente di nuovo??? ora che tornano anche i BEE HIVE??? http://www.beehivereunion.com/ senza licia però:-(
 
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