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MUSICA: Ma è crisi artistica?

Post n°50 pubblicato il 04 Giugno 2008 da walkingbass
 

Lo spunto è la trasmissione dello scorso giovedi a proposito del concerto di Vasco a Roma.
Adoro Vasco come tutta l'Italia, però non ho capito il senso di quella trasmissione. Non m'hanno fatto vedere il concerto, i servizi sul "dietro le quinte" erano finti che più finti non si può, ed i conduttori parlavano sopra il testo di Sally...assurdo!!! Ma che avesse ragione Santoro allora?

Va bene, ma non è questo il punto. A parte Vasco, i mega concerti del miracolato Ligabue e qualche pop star da baraccone commerciale (Vibrazioni, Negramaro etc) il resto è la solita lagna all'italiana (Renga, Ramazzotti, Antonacci); e se dai circuiti underground dei centri sociali escono solo idee di nicchia, la moda oggi è il revival, la reunion di big del passato come la band di Pino Daniele che cambiò la musica nei primi anni '80.

Non voglio ripetere la solita frase che lo spirito artistico di questo paese riflette la decadenza sociale in cui versiamo, però in questo periodo non ci sono idee nuove. Pure il rap o l'hip pop ha esaurito il suo contenuto di protesta ed ora è un fenomeno da baraccone che vende se il culo della ballerina in video è nero e sopratutto lucido.
Forse il problema è più ampio per circoscriverlo al suolo suolo italico perchè anche negli states le idee rock degli anni '70 ed il raffinato jazz degli anni '60 hanno lasciato spazio alla massificazione musicale di MTV.
Morale della favola: ci troviamo ancora a ballare YMCA alla solita festa al mare mentre se vogliamo sognare c'è sempre Throught the barricades. Qualcuno sognerà ancora dietro al grunge dei pearl jam ed i beatles rimarranno in voga ancora per decenni.

Sarà pure normale, ma dopo aver ascoltato di tutto in giovane età, ora mi ritrovo a vagar per internet o chiedere ad amici se per caso conoscono qualche bel prodotto che val la pena ascoltare, indipendentemente dal genere, ma al massimo arrivi al lounge degli Zero7, o finisci con un buonissimo album di Raf (ouch), ma tutto nella norma, cioè un prodotto di consumo. Allora riscopri Mina, ma ti accorgi che ha sempre solo cantato e mai composto e dopo un pò ti annoi, a meno che non becchi un bravo contrabbassista in un suo disco.
Personalmente una rivoluzione musica (che sia auspicabile anche culturale?) la aspetto da tempo, di quei cambiamenti che ti portano a rivedere il tuo modo di confrontarti con la musica. Stanchi dei soliti riff di chitarra strozzati dai minuti per la radio, stanchi del solito giro armonico alla Battisti con il basso profondo del pischello da scuola elettra della musica, stanchi del finto jazz basato su pezzi semplicissimi usati come pretesto per soli lunghi settimane, impastati e pastosi.

Niente di nuovo...ed arrivando alla fine mi sto rendendo conto che la soluzione non ce l'ho, forse sarebbe da rivedere il concetto di musica nei locali, il concetto di live music. Oggi le cover band lavorano quasi quanto gli originali, perchè il già sentito fa massa ed aiuta, mentre il nuovo non c'è, selezione nei locali con audizioni e la voglia di proporre un prodotto nuovo o rappresentare un punto di riferimento non c'è.

Ma chi ha voglia di mettersi in discussione in un contesto cosi? Per quale motivo la mente umana dovrebbe creare, far uscire l'arte dal dissidio interiore, quando l'aspirazione non è una liberazione dalla propria energia, ma l'ambire alla ferrari ed alla notorietà, che alla fine tutto si riduce ad X Factor....ed ora? Quali talenti abbiamo scoperto? Belle voci, ma chi scriverà canzoni? Sempre i soliti...ed allora avremo ancora DO maggiore - LA minore - RE minore - SOL maggiore, con un'altra voce, un altro riff e lo stesso sanremo...insomma la stessa frantumapalle noia!

In trepidazione...

 
 
 

SOCIETA': L'uomo nero

Post n°49 pubblicato il 24 Maggio 2008 da walkingbass
 

Chiacchieravo in inglese con una ragazza non italiana (ovviamente), e non so per quale motivo ci si confrontava sul modo per spaventare i bambini quando sono piccoli e fanno i capricci. In molti stati dicono che arriva il diavolo, mentre noi in Italia diciamo che arriva "l'uomo nero", che prende e ti porta via (dalla mamma o dalla nonna) e non ti lascia più. Il bambino smette di piangere, si guarda intorno, storce il collo all'indietro, perchè magari l'uomo nero è proprio dietro di lui e si butta di nuovo tra le braccia della mamma impaurito a cercar conforto.
Ora, qual'è l'equivalente del nostro uomo nero in inglese non lo so proprio, oppure beccare il modo di dire del paese in cui sei o del paese del tuo interlocutore, è altamente improbabile. Cosi anche io come l'italiano medio mi sono cimentato in una traduzione letteraria di uomo nero con black man, cercando ovviamente di spiegarme, meglio che potevo, il significato recondito della nostra espressione.

Dopo aver fatto un certo numero di esempi che aiutavano a capire la filosofia dell'espressione, la tipa in questione mi fa: " So, what do you think about the black men?" "I mean, in Italy there are not black guys if you say like that" " Cause in other countries would not be possible because it is plenty of black guys"!

Non traduco per chi non sa l'inglese, perchè in sostanza ha detto che la nostra espressione genera razzismo!!!! Siamo un popolo di razzisti insomma!

Forse proprio proprio razzisti no, ma sicuramente intolleranti e qualunquisti si, e visto che mi piace lo scambio culturale, una generale riflessione sul senso del nostro modo di dire m'è venuto. E si, perchè con il concetto dell'uomo nero che se fai il cattivo ti viene a prendere noi ci educhiamo i nostri figli. E' talmente risaputo che diviene un modo di dire il cui valore effettivo del suo significato non riflette la pesantezza delle parole che compongono il detto. E si perchè uomo nero si compone della parola UOMO che porta con se un mondo. Un uomo è un uomo, è una dignità, è una vita, è praticamente l'essenza della società e del mondo stesso. Poi la parola NERO che in generale ha un significato un pò negativo, perchè sottintende l'oscurità, il buio, l'incazzatura a volte, la notte. Il nero è però un colore amato dalle ragazze perchè "sfina", il nero è un colore che incamera il sole, l'energia, il calore, il nero è spesso di moda nel design dei componenti e negli abiti.

Il nostro bel bimbo italico apprende che c'è un uomo come lui, non molto diverso dai difetti e sbagli di quelli che lo circondano che si nasconde nelle tenebre, non si fa vedere, arriva e rapisce alla prima occasione utile, per questo è nero, scuro!
Peccato che qualche anno dopo, in una società oramai multietnica (come è giusto che sia in un mondo bello e completo come il nostro) il nostro educando bimbo italico un uomo nero lo vedrà per davvero e magari farà fatica a correre in braccio alla mamma che nel frattempo non ce la fa più a sollevarlo.

Gli altri dicono diavolo e non è la stessa cosa...insomma dai il diavolo non esiste, prima o poi il bimbo se ne accorge e se non è obbligato a leggere giussani fin da tenera età, è probabile che si renda conto delle burle simboliche del suo educatore a catechismo, mentre l'uomo nero no....l'uomo nero prima o poi lo incontrerà per davvero!!!!
E come fate a dirgli che il mito era una stronzata? Che c'hanno creduto, ma che ora lo devono rispettare quell'uomo perchè è un bravo ragazzo, lavora, ha famiglia ed è un tipo che piace pure alla nonna che lo incontra sempre quando va a comprare il pane? Non è un pò perverso...e sopratutto da dove viene fuori sto detto?

Che fare? Ovvio, nulla, d'altronde fa parte della nostra cultura come il colosseo fa parte di Roma, sarà sempre usato come una iperbole della realtà non vera, e dovremo essere bravi, appena i figli capiscono, a spiegargli che l'uomo nero, c'è, esiste, non è cattivo, anzi è amico....

...sennò veramente gli "altri" penseranno che inculchiamo l'ideologia del razzismo.

Curiosissimo.

 
 
 

Rapporti: gli uomini ed il falso, il biniki

Post n°48 pubblicato il 18 Maggio 2008 da walkingbass
 
Foto di walkingbass

Di invenzioni ce ne sono a migliaia. Basta entrare nei siti liberi degli uffici brevetti per scaricarsi di tutto. Molto spesso si pensa che l'invezione sia qualcosa di geniale e che l'oggetto inventato sia utile ed in grado di cambiarci la vita. In realtà registrati all'ufficio brevetti ci sono invenzioni spesso bizzarre, indecenti e frequentemente inutili.

Dal par nostro ho scovato una invenzione che in qualche modo può ancora di più incrinare i rapporti uomo donna al pari di tanti piccoli accorgimenti che creano una distorsione della realtà a vantaggio delle apparenze, che nei rapporti tra i sessi sono spesso fonte di incomprensioni.

Non bastava il reggiseno a push-up, non bastava il reggiseno con il ferretto, il fondotinta ed in resto, ora c'è il BINIKI. No, non mi sono affatto sbagliato, il biniki non è il bikini e quindi non è un costume, ma una diavoleria usata per migliarare tratti femminili qualora non fossero proprio divini.
Il Biniki è un oggetto che serve per modellare le forme del sedere secondo i canoni estetici di bellezza. Si compone di una cintola da portare in vita a cui sono attaccate altre due cintole ai lati che passano sotto al sedere. Le cintole laterali sono dotate di un meccanismo (tipico delle tracolle delle borse) in grado di variare la tensione delle cinte tale da poter decidere a piacimento l'altezza del gluteo e la sua rotondezza. Questo simpatico e comodo oggettino si porta sotto i jeans senza nessun problema. Ora il sedere sarà pure più bello....

ma...è tutto finto!!!

E naturale che il sesso femminile pretenda sempre un ragazzo prestante, che l'erezione non manchi mai, che sia duro che duri, che sia in grado di sopportare il sopra il sotto, l'avanti ed il dietro, sinistra, destra e 1, e 2, e 10 senza mai perdere un colpo. Eppoi ci vogliono le coccole, ma che poi sia in grando di riprendere con la stessa intensità e voglia di prima. Tutto questo senza tanto chiedere, perchè poi non che le dolci fanciulle dispensino aiutini del caso come dolci e soavi pompini o carezze un pò forti per farci aiutare. Se lo si può evitare è meglio ci fanno chiaramente capire quando non ce lo dicono esplicitamente.
E' giusto pretendere questo da un uomo, non dico mica il contrario, semplicemente la macchina per funzionare alla perfezione ha bisogno della benzina giusta.

Mettete infatti di trovarvi fuori, in un locale in cui vi sentite a vostro agio e vedete una ragazza che ha veramente le forme giuste al punto giusto, che è spigliata e ci sa anche fare. Magari è la volta buona che va bene, che proprio quella sera è in vena di conoscere, brigare, parlare e magari riuscite ad invitarla per due crepes con nutella a casa vostra. Certo vi aspettate il meglio e cercate di non farvi prendere dall'ansia da prestazione perchè sapete cosa si merita e cosa pretende e giustamente è nostro dovere dare e fare...però poi...
però poi durante la prima fase di petting spinto riuscite a toglierli un pò tutto e via il push-up che elimina totalmente l'effetto seno, via i gambaletti trasparenti, via i pantaloni e vi trovate questo cordame vario che sembra un gioco sadomano a mò di cilicio. Poi capite che non è quello che speravate, non è un oggetto per stupirvi di quanto lei sia disinibita, ma invece appena lo si toglie vedete il sedere che perde le sue forme, non sta su per niente e si inflaccidisce attorno al corpo oscurando anche quello che speravate di vedere schiudersi da dietro (i buongustai capiranno).
Se poi lei prima di darsi non vi lascia quella soddisfazione di lavorare per vedere le nudità perchè se ne corre in bagno prima e torna mezza nuda poi, allora sperate che sia soltanto per togliergli gli odiosi ed orrendi gambaletti trasparenti o le calze fino all'addome perchè se possiede anche il resto allora vi sembrerà di aver bevuto troppo e di aver proprio sbagliato impressione sulle di lei qualità.

Beh in questo caso a nessun uomo può essere chiesto di mantenere l'erezione e neanche di farsela venire. Non è richiesta la performance alla rocco e nacho, l'ora di pompaggio  continuo da prosciugare il pozzo, in fondo con l'inganno non si può pretendere sempre di farla franca.
Si perchè parliamoci chiaro care ragazze, uno poi un pò di film se li fa, e ci spera che quello che ha visto e conquistato con tanto sudore possa dare le soddisfazioni sperate, ma qui tra push-up, calze attillate che affusolano la gamba ed ora il Biniki non si sa più cosa c'è sotto...ed allora...con l'inganno ed il vizio di forma il contratto non è valido!

Sempre in campana

 
 
 

SOCIETA': gli uomini che fanno male ad un sistema

Post n°47 pubblicato il 14 Maggio 2008 da walkingbass
 

Oggi sono molto critico, perchè pure se qualcuno dice cose che stanno dalla tua parte (in fondo ognuno di noi pensa a mantenere o incrementare il proprio vantaggio competitivo) non c'è dubbio che certe analisi critiche vadano fatte.
A questo tipo di uomini che sanno fare la cosa giusta al momento giusto invidio la più naturale faccia da culo, che viene usata in modo del tutto normale per erigersi a santoni opportunisti bagnati da un successo mediatico che li fa passare per luminari.

Le persone in questione sono tantissime, ma oggi si parlerà della storia di un uomo che nel bene e nel male ha contribuito ad un affossamento industriale, energetico del nostro paese. Ovvio non è certo da solo che un uomo può mettere in crisi un sistema, ma a lui critico l'assoluta indecenza di cavalcare l'onda per tornaconto personale, l'onda provocata, al solito, (e qui ci risiamo) di una certa classe politica e di certi interessi.

Bando alle ciance l'uomo in questione è Chicco Testa che oggi sta vendendo moltissime copie di un libro che parla di un necessario ritorno al nucleare per alimentare una difficile situazione energetica in termini di disponibilità, indipendenza, costi.
Pensate non sia daccordo sui contenuto? Tutt'altro invece, sono daccordo sui contenuti senza neanche aver letto il libro che non leggerò. Tra l'altro stando a chi l'ha letto, sembra pure ben fatto, è apolitico, apartitico (non sempre politica e partiti sono la stessa cosa), pieno di dati oggettivi e comparazioni interessanti.
Insomma se i contenuti sono buoni, i metodi sono criticabili perchè il libro ed il potere mediatico della sua presenza sulle televisioni e giornali ha il potere di accelerare un percorso decisionale che a mio avviso non è politico, ma sociale. E le accelerazioni, si sa non sono sempre cosa buona, in questo caso poi è addirittura rischiosa.

Ma come mai Testa è un uomo con un certo carisma? Beh Testa è stato Amministratore delegato di Enel, nel momento io cui Enel diveniva società privata e quindi ha partecipato ad una parte grossa di rinnovamento culturale dell'azienda e sopratutto del paese che ha fatto delle aziende statali fiori all'occhiello di una economia italiana tutta svolta all'estero. Insomma un amministratore delegato se è arrivato a quella poltrona un motivo ci sarà, in termini di studio, in termini di carriera, in termini di capacità e di gestione. Per cui non penso si possa giudicare male uno cosi no...(sempre che le capacità siano dimostrabili veramente...)

...ma qui viene il bello...voci storiche narrano che il nostro bravo manager/scrittore sia stato uno degli attivisti che si legarono (per la verità incatenarono) ad un albero all'entrata della centrale di montalto di castro a metà degli anni '80. Centrale che doveva essere nucleare. Egli fu infatti uno degli attivisti in prima linea contro una certa industria e contro una certa tecnologia.

Insomma divertente no! Qualcuno che moralmente (all'epoca non aveva certo carisma per aver fatto qualcosa) ha abbracciato una ideologia che 30anni dopo viene totalmente disattesa, pubblicando un libro che sta battendo record di vendite per genere.

Certo, avete ragione, solo gli stolti non cambiano mai idea e lui ha tutto il diritto di ricredersi e pensare di aver sbagliato punto di vista, il problema è che a seguito di quella scelta, il nostro paese chiuse certe fabbriche, annullò certe competenze, si impoverì insomma (e non venitemi a dire che non è cosi perchè se non ci sono industrie non è che tutti possono andare ad X-Factor).
Lui contribui ad accrescere la visibilità di una certa parte politica/industriale, vorrei dire che è stato usato un pò da oggetto, ricompensato con una carica importante poi (in fondo queste cariche sono a scelta governativa ancora oggi) e cosi poi a distanza di anni cambiare idea.

Ma se si potesse fare l'integrale dei costi e benefici di queste scelte, forse vedremmo che in tutto questo l'unico che ci ha guadagnato e continua a guadagnarci è lui...fossi uno licenziato perchè non si facevano più impianti mi incazzerei ancora di più.

Ora non ce l'ho con lui che se si imbatte nel blog poi mi querela (visto che in Italia va di moda) però onestamente potete spiegarmi perchè prima di prendere posizioni fino a legarsi ad un albero non ci si debba pensare 2 volte? Insomma ma siamo poi sempre cosi sicuri che il giorno che decidiamo di abbracciare degli ideali (a priori aggiungo) poi non ne saremo vittima noi stessi? No perchè se il potere mediatico è gigantesco, bastano poche persone per cambiare la storia...nel bene...e purtroppo anche nel male.

L'ideologia è una brutta bestia perchè una volta abbracciata ti impone di fare certe scelte a volte anticonformiste e ti costringe ad una vita di rinunce (sopratutto se il mondo va dall'altra parte). Se non si accetta questo, allora il difendere una ideologia è puro opportunismo ipocrita per tornaconto personale.

Non è l'unico fidatevi...faccio nomi?

 
 
 

LIBRI e POLITICA: La Casta

Post n°46 pubblicato il 12 Maggio 2008 da walkingbass
 

Il post di oggi riguarda un libro di cui tanto si è parlato, che però induce una riflessione sulla politica, quindi diciamo che si parlerà di un doppio argomento.

Sull'argomento "politica" è stato scritto moltissimo, dalla satira ai tempi dei latini e greci fino ai giorni nostri, qualcuno ha sempre narrato, criticiato o semplicemente riportato i malcostumi della classe chiamata e gestire la cosa pubblica. Di solito poi i paragoni con il passato ci fanno vedere i "vecchi" come quelli più o meno giusti e quelli "attuali" come coloro che hanno perso la retta via. Forse è un luogo comune, forse è una analisi troppo facile da farsi perchè non è "ceteris paribus", fattostà che leggendo La Casta (Stella e Rizzo) qualche dubbio sulla integrità morale e sociale dei nostri politici (presi a qualsiasi livello, dai consigliere del comune di roccofritto, fino ai vari presidenti del consiglio) ti viene per forza.
Ecco, uno cerca di essere obiettivo, di dire che poi non tutta l'erba è un fascio e che magari anche certi giornalisti/cronisti hanno le loro strane visioni o magari motivazioni economico, politiche, di favoritismi, per dire o scrivere certe cose.

Alla lunga, però, il dubbio ti viene. Dalle cronache di Montanelli che è stato addirittura gambizzato per aver scritto non so che cosa, all'omicidio Pecorella, fino ai più semplici e "ridaroli" casi dei giorni nostri, come Luttazzi che sconfessa una certa parte della politica con una satira troppo intelligente e convincente per essere lasciata al solo giudizio del pubblico, come Guzzanti che ha segnato i capolavori degli ultimi anni con imbarazzanti analisi al fulmicotone che creavano teorie iconoclastiche ma  pur sempre veritiere o verosimili, fino a Grillo che pure se non lo si ama, però certe cose le dice e la sua fortuna è non andare in televisione, per concludere con Travaglio che non si riesce a non odiarlo, però scrive. Di lui ci sono alcuni libri abbastanza particolari contro Berlusconi, visto che nato alla corte di Montanelli ha vissuto gli sgarbi della famiglia più nota d'Italia contro un certo giornalismo libero, cosi per vendetta o meno certe cose le ha dette....per la verità in un italiano indecente.

Tutto questo per dire che "ci siamo abituati" ai baci tra politici e mafiosi, che poi dicono che si fanno processare in nome della giustizia eppoi tanto tutto cade in prescrizione, siamo abituati ai socialisti che rubano e ci pare che con mani pulite la corruzione sia debellata. Lo diceva il mio professore di Diritto alle superiori (materia che dovrebbero fare tutti!) che mani pulite è servita solo a creare il caso, poi la corruzione è insita nell'Italia di oggi come in quella di ieri, sono i costumi sociali e la moralità individuale a dover cambiare, ma non cambia.

Quindi mi appresto a leggere il libro La Casta, senza pensare di stupirmi più di tanto per quello che ci sarà scritto dentro, è sempre facile fare accusa, difficile è fare autocritica, impossibile è capire i propri errori e da vizioso intraprendere un percorso virtuoso.
Ma li dentro ci trovi di tutto, le pagine scritte piene di numeri e di dati denotano che l'Italia non è corrotta e che i politici non sono ladri, ma è un sistema che si sostiene perchè sa che c'è un bacino infinito entro cui attingere che in questi anni non ha mai dato segni di cedimento. Cosi quando anche l'ultimo portiere di tal palazzo è contento per aver ricevuto incentivi premio in migliaia di euro a tal politico (De Michelis) capite che costui sarà sempre riconoscente ad una certa politica che "pensa a tutti". Cosi come per le centinaia di società costruite ad hoc appena approvati certi capitoli di spesa con gare che erano già assegnate. Perchè tu puoi pure fare la gara, però poi la specifica tecnica è fatta in modo che possa essere solo uno il fornitore.
Poi ti ritrovi a leggere (o meglio non leggere perchè dati ufficiali non possono essere dati) delle spese del Quirinale, insomma per la gestione corrente, spese per i dipendente oppure cene, cenette ed inviti formali o meno. Senza considerare le auto blu, arrivate in italia a più di 10.000 con tanto di autisti.

Megliio non entrare nel dettaglio, il libro c'è ed ora costa pure poco, ma direi che non stupisce più di tanto, però, serve per capire. Capire che ci possono essere conferenze stampa dei vari ministri per varie cavolate, ma che poi milioni di euro se ne vanno in nulla. Allora forse, mancano un sacco di cose che noi non sappiamo, perchè chi beneficia di questo mondo "dell'elargisci e ricordati di chi ha elargito" fa gola un pò a tutti, perchè i priviligi tutti vorrebbero averli, ed una volta che li hai difficilmente ne fai a meno.

Stiamo su...

 
 
 
 
 

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