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La premessa di questo post è che a Napoli, come in tutti gli altri posti del mondo, ci sono persone brave e meno brave. Banale ma indispensabile per prevenire i soliti ritornelli degli indignatori a buon mercato...o almeno provare a farlo.
Dunque, serve l'esercito in quella città? Magari fosse così semplice....significherebbe essere di fronte ad una emergenza transitoria, ad un problema di natura tutto sommato superficiale. Purtroppo, tutti sanno che non è così: a Napoli l'illegalità ha un radicamento talmente profondo nella società, nei comportamenti ed anche nelle coscienze di molti suoi abitanti che non si cancella di certo con dei semplici palliativi. L'illegalità, da quelle parti, è una vera e propria cultura, in netto contrasto (fortunatamente) con la quasi totalità del resto del Paese. Gli esempi sono infiniti, dalla camorra agli scippi, dalle magliette con disegnata la cintura di sicurezza al casco che, se indossato, porta il motociclista ad essere scambiato per killer o rapinatore, fino ai panni stesi che in tutto il mondo sono delle eccezioni che innescano accese liti condominiali mentre a Napoli sono un simbolo ostentato della città...Non si capisce poi per quale ragione lì debba essere normale andare in tre su un motorino e senza casco: qualcuno può spiegare perché i vigli urbani napoletani non fanno il proprio dovere come i loro colleghi del resto della penisola? E' inutile girarci attorno e prendersi in giro: Napoli è diversa.
C'è qualcosa che non mi quadra nel dibattito in corso: non si fa altro che ripetere che "Napoli ha sì dei problemi, ma anche delle risorse straordinarie". Quali? I risultati non sembrano confermare queste frasi fatte.
Quello che colpisce di questa città è l'orgoglio dei suoi abitanti ed il loro senso di appartenenza. Io penso che i napoletani possano essere orgogliosi di se stessi, individualmente, se sono delle persone perbene (come è per molti di loro), ma per quanto riguarda la loro città e la loro comunità...che motivo hanno? Forse l'essere la capitale dell'immondizia e della camorra? Orgogliosi della propria terra potrebbero esserlo, semmai, i lombardi e i veneti, per la ricchezza che hanno saputo creare con il lavoro, i bergamaschi che si alzano alle cinque per andare a fare i muratori a Milano e in altre province....invece no. Siamo al paradosso che chi produce ricchezza è meno orgoglioso di chi produce rifiuti.
Tutti quelli che dibattono su Napoli sono convinti della necessità di un cambiamento forte, ma i suoi abitanti lo sono altrettano? Non si direbbe, visto che hanno sempre premiato gli amministratori locali che hanno portato negli anni allo scempio dei rifiuti e al degrado più totale. Bassolino, eletto sindaco per la prima volta nel 1993, è stato confermato con una maggioranza schiacciante (72,9% dei voti) nel 1998, diventando successivamente addirittura Presidente della Regione Campania e riuscendo poi ad ottenere una seconda elezione anche per questa carica.
Idem per Rosa Russo Iervolino: eletta sindaco per la prima volta nel 2001, mentre i rifiuti continuavano ad aumentare di volume è stata premiata dagli elettori partenopei con un secondo mandato nel 2006.
Dovrebbe essere evidente che i napoletani avrebbero bisogno di una bella scossa, non di sentir parlare delle "risorse straordinare" della loro città.
Purtroppo, il coro degli ipocriti si puntualmente levato grondante di esecrazione per le parole di Calderoli che, a parte il linguaggio senz'altro discutibile, non ha fatto altro che dire quello che tutti pensano. I napoletani per primi dovrebbero invece rispondere "Sì, Calderoli, sarai pure sgradevole ma hai ragione. La nostra città è ridotta ad uno schifo, e siccome noi ce ne vergognamo, d'ora in avanti faremo di tutto per migliorarla!". E' anche una questione di dignità, mi sembra.
Che un po' di sana e onesta vergogna prenda il posto del più immotivato e suscettibile degli orgogli identitari, è la premessa necessaria per scuotere le coscienze e far scattare la molla che può portare ad iniziare a risalire la china. Chi si indigna contro Calderoli anziché contro i responsabili (a tutti i livelli) del degrado e continua a parlare delle "risorse straordinarie" di Napoli, non rende nessun servizio a questa città: fornisce invece la ricetta migliore per far sì che non cambi un emerito cazzo.
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