Creato da lasaggiainfelice il 04/06/2007
...qualcuno mi aiuti a capire le cose del mondo...
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Post N° 14
Post n°14 pubblicato il 10 Settembre 2007 da lasaggiainfelice
Fino a non molto tempo fà avevo una passione smisurata per queste pagine elettroniche ....tradotte in una parola..."blog"... Una passione nata per puro caso...odiavo i pc...era un odio reciproco a dire il vero... Poi ho cominciato il mio attuale lavoro...e patatrak...non ci crederete ma la mia vita è cambiata...mi sono imbattuta in questo mare in cui molte volte sentivo d'affogare Scrivere qui sopra mi liberava...mi sfogava...mi regalava buon'umore... E le persone "conosciute"...inventate o reali che ho incrociato spesso mi hanno sorpreso piacevolmente... Per molto tempo la mia vita è nata al mattino e morta allo stacco del lavoro...nulla mi rendeva più felice se non incontrare i miei "amici virtuali"....il che se ci penso adesso...è deprimente....e orribile...Ma io ...cercavo solo di crearmi un mondo mio...fuori dalla routine giornaliera....niente regole,niente problemi nè guai... Poi ho scoperto che la felicità e tutto il bello che puoi crearti col tempo crolla cmq anche nel mondo virtuale...e tu rimani lì...classificata come un numeretto di passaggio in mezzo a milioni di utenti cascando col culo per terra di nuovo ,sempre e ancora nella maledetta realtà... VIRTUALI O REALI CHE SIANO LE COSE...FINISCONO...NON C'è NULLA CHE DURI PER SEMPRE...NULLA... Da sempre sostengo che parole come "mai" e "sempre" non esistano nel proprio significato...ecco perchè per me la fiducia ha lasciato posto alla diffidenza in tutto...Possibile ch'io non creda in nulla??? Vi lascio con stò dubbio amletico .... |
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.
Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.
Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.
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