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Oggi mi sento tanto una "Sally"...

Post n°58 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da lasaggiainfelice

Sally cammina per la strada senza nemmeno....
....guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia
....di fare la guerra
Sally ha patito troppo
Sally ha già visto che cosa....
"ti può crollare addosso"!
Sally è già stata "punita"...
per ogni sua distrazione o debolezza...
per ogni "candida carezza"...
"data" per non sentire....l'amarezza!
senti che fuori piove
senti che bel rumore...
Sally cammina per la strada sicura
senza pensare a niente!
....ormai guarda la gente
con aria indifferente...
....sono lontani quei "momenti"...
quando "uno sguardo" provocava "turbamenti"..
quando la vita era più facile...
e si potevano mangiare anche le fragole....
perché la vita è un brivido che vola via
è tutt'un equilibrio sopra la follia....
..........sopra follia!
senti che fuori piove
senti che bel rumore...

Ma forse Sally è proprio questo il senso...il senso...
del tuo "vagare"...
forse davvero ci si deve sentire....
alla fine....un Po' male!....
Forse alla fine di questa "triste storia"
qualcuno troverà il coraggio
per affrontare "i sensi di colpa"...
e CANCELLARLI da questo "viaggio"....
per vivere davvero ogni momento.....
con ogni suo "turbamento"!....
e come se fosse l'ultimo!

Sally cammina per la strada..."leggera"...
ormai è sera...
"si accendono le luci dei lampioni"...
"tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni"..
ed un pensiero le passa per la testa
"forse la vita non è stata tutta persa"...
forse qualcosa "s'è salvato"!!...
forse davvero!...non è stato "poi tutto sbagliato"!
"forse era giusto così!?!"....
........eheheheh!.........
forse ma forse ma si....
cosa vuoi che ti dica io
senti che bel rumore ...

 
 
 
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Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.
 

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