Creato da lelivrenoir il 20/08/2011
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PAOLO CAROTENUTO »

FREDIANO SESSI -FOIBE ROSSE

Post n°2 pubblicato il 20 Agosto 2011 da lelivrenoir

Norma Cossetto apparteneva a una nota famiglia di possidenti fascisti: il padre Giuseppe Cossetto era un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista ricoprendo a lungo l'incarico di segretario politico del Fascio locale e di commissario governativo delle Casse Rurali. Inoltre fu anche podestà di Visinada. Nel 1943 era ufficiale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e in seguito ai fatti dell'8 settembre fu trasferito presso il Comando della Milizia di Trieste Pochi giorni dopo la morte di Norma fu ucciso e anch'esso infoibato.Nel 1939, diplomatasi presso il Regio Liceo Vittorio Emanuele III di Gorizia, Norma Cossetto si iscrisse all'Università di Padova e aderì ai Gruppi Universitari Fascisti della più vicina Pola. A partire dal 1941 alternò lo studio a supplenze scolastiche a Pisino e a Parenzo Nell'estate 1943 stava preparando la tesi di laurea intitolata Istria Rossa (riferita alla terra ricca di  bauxite dell'istria) e aveva come insegnante di geografia che ne seguiva la tesi il prof. Arrigo Lorenzi Norma spesso girava in bicicletta per i paesi dell'Istria visitando municipi e canoniche alla ricerca di archivi che le consentissero di sviluppare la sua tesi di laurea.

 L'arresto

Dopo l'8 settembre, secondo la testimonianza della sorella Licia, la famiglia cominciò a ricevere minacce anche armate.Il 26 settembre 1943 un giovane partigiano di nome Giorgio si recò a casa dei Cossetto convocando Norma al Comando partigiano nell'ex caserma dei Carabinieri di Visignano. Il comando partigiano era composto da partigiani comunisti sia italiani sia slavi. Qui dopo essere stata interrogata, le fu poi richiesto di entrare nel movimento partigiano, proposta che Norma rifiutò. A quel punto Norma fu rilasciata.Il giorno successivo il 27 settembre Norma fu arrestata dai partigiani insieme ad altri civili che avevano rifiutato di collaborare. I prigionieri furono tutti confinati nella ex caserma della Guardia di Finanza a Parenzo. Qui fu raggiunta dalla sorella Lidia che tentò inutilmente di ottenerne il rilascio. Un paio di giorni dopo i tedeschi occuparono Visinada così i partigiani sentendosi minacciati, in nottata a bordo di un autocarro, trasferirono tutti i prigionieri nella scuola di Antignana trasformata in prigione.

 Le sevizie

Nella scuola di Antignana Norma fu separata dagli altri prigionieri. Tra il primo e il  4 ottobre Norma, legata nuda ad un tavolo, fu sottoposta a sevizie e  stuprata dai suoi carcerieri. Secondo alcune testimonianze erano 17.L'episodio della violenza carnale fu poi riferito da una donna abitante davanti l'ex caserma, che, attirata da gemiti e lamenti, appena buio osò avvicinarsi alle imposte socchiuse vedendo Norma legata al tavolo.La notte tra il 4 e  5ottobre Norma e gli altri ventisei prigionieri, legati col fil di ferro, furono costretti a spostarsi a piedi fino a Villa Surani. Qui, ancora vivi, furono gettati nella  li vicina. Norma e le altre donne prima di essere uccise furono nuovamente sottoposte a violenze.Poco tempo dopo anche la sorella Lidia fu arrestata e dopo un lungo interrogatorio rilasciata con la minaccia di venir nuovamente arrestata.Quando il padre Giuseppe Cossetto venne a conoscenza dell'arresto della figlia si aggregò ad un reparto della Milizia di Trieste e rientrò al paese. Qui cominciò a fare domande sulla sorte della figlia finché, a sua volta, il 7 ottobre 1943, insieme ad un parente, Mario Bellini, anch'esso della Milizia, fu ucciso a coltellate a Castellier Santa Domenica da un partigiano. I due corpi furono pochi giorni dopo gettati in una foiba.

 L'arresto dei responsabili

Dopo l'occupazione tedesca dell'Istria, il 10 dicembre 1943 i vigili del fuoco di Pola guidati dal maresciallo Arnaldo Harzarich , ritrovarono il corpo di Norma nella foiba profonda m. 136: era caduta supina, nuda, con le braccia legate con il filo di ferro, su un cumulo di altri cadaveri; aveva ambedue i seni pugnalati, un pezzo di legno conficcato nella  vagina e altre parti del corpo sfregiate.Arnaldo Harzarich dichiarò la propria "certezza che anche negli ultimi istanti le ragazze avessero dovuto lottare contro la brutalità dei partigiani". Emanuele Cossetto, che identificò la nipote Norma, riconobbe sul suo corpo varie ferite d'arma da taglio e altrettanto riscontrò sui cadaveri degli altri.A seguito di denuncia da parte della sorella Lidia, i soldati tedeschi catturarono sedici dei suoi assassini e li costrinsero a passare la notte in piedi vegliando la salma di Norma, prima di essere fucilati all'alba del giorno successivo: 3 partigiani impazzirono. Il cadavere di Norma fu composto nella piccola cappella mortuaria del cimitero di Santa Domenica.Norma riposa assieme al padre nel cimitero di S. Domenica di Visinada, una frazione di Visignano.

Riconoscimenti

L'Università di Padova, su proposta del rettore,Concetto Marchesi, e del Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia, le conferì la laurea ad honorem sei anni dopo la morte.L'8 febbraio 2005 l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi ha insignito Norma Cossetto della Medaglia d'oro al merito civile.Il 10 febbraio 2011 l'Università degli Studi di Padova e Il Comune di Padova, nell'ambito delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, ha scoperto nel Cortile Littorio del Palazzo del Bo' (sede del Rettorato e della Facoltà di giurisprudenza) una targa commemorativa della morte di Norma Cossetto e della laurea honoris causa lei attribuita. Il Comune di Narni (Terni) nel luglio 2011 le ha dedicato una via.

 
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