Io sono folle, folle, folle d'amore per te .
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
perchè ti ho perduto .
Stamane il mattino era cosi caldo
che a me dettava quasi confusione,
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.
A. Merini
AREA PERSONALE
"Sul mio letto durante
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
'Avete visto colui che
Le avevo appena oltrepassate
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
finché esso non vi sia incline"
- Salomone
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« Dilemmi grammaticali | Messaggio #141 » |
uomini e donne
Post n°140 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da laurabrowns
Uomini e Donne. Premetto che parto da un punto di vista probabilmente parziale. Ultimamente, spesso, le mie amiche, mia sorella stessa, mi hanno chiesto consigli su come comportarsi con i propri uomini... La caratteristica comune di questi uomini era la superficialità...mi sono ritrovata a parlare con donne il cui unico desiderio era avere attenzione, cura, affetto, presenza. E le loro richieste le facevano con paura, con parole di scusa. “Scusa se te lo chiedo, vorrei trascorrere del tempo con te”. “Scusa, se ho questa esigenza, stasera vuoi dedicarmi un po’ del tuo tempo?” “Scusa, potresti concentrarti un attimo su di me? Potresti guardarmi, ancora una volta, come all’inizio, quando non ero ancora considerata una presenza scontata al tuo fianco? Ti chiedo ancora umilmente perdono se ti importuno con le mie richieste...con le mie fragilità... ma sai ....” È normale dover chiedere al proprio uomo? In un rapporto non dovrebbe essere genuino desiderio di entrambi il voler trascorrere del tempo insieme? Perché devo constatare che gli uomini ad un certo punto diventano così distratti, così superficiali? Queste considerazioni mi bruciano sulla pelle con un’amarezza indicibile...sto arrivando alla conclusione che, purtroppo, tutto cambia...tutto passa...avevo creduto...avevo investito nella passione, nell’attenzione...nell’amorevolezza...ed ogni giorno la mia soglia di attenzione...di cura... non cala...e mi ritrovo di fronte un uomo che si abitua a tale trattamento...che lo dà per scontato... o, addirittura, dovuto, ed in cambio? Nulla: superficialità e distrazione... Sto perdendo la fiducia negli uomini... me lo ha detto una mia carissima amica...piuttosto, sto perdendo la fiducia nei rapporti...ho paura che ad un certo punto l’uomo di cui ti sei innamorata si stanchi di te...si allontani irrimediabilmente... So benissimo che rischio di essere accusata di parzialità...che molti uomini potrebbero rispondermi che tantissime donne si comportano allo stesso modo... Una conclusione parziale alla quale sono giunta è che durante il fidanzamento le donne sono amorevoli, appassionate, presenti e gli uomini al loro fianco...distratti...egoisti...dopo il matrimonio la situazione si inverte... la donna pensa di essere arrivata ad un punto di arrivo...e di non dover fare più niente per conquistare il proprio uomo... quest’ultimo, sentendosi imbrigliato in una situazione che comporta impegni e responsabilità, rimpiange la leggerezza del rapporto del fidanzamento...e cerca altrove la passione, l’allegria, la spensieratezza, un rapporto scevro dalle problematiche quotidiane... Chi sbaglia? Entrambi... Mi viene in mente un aforisma emblematico...non ricordo di chi...diceva: “Gli uomini si sposano sperando che la propria donna non cambi...ma lei cambia, le donne, invece, si sposano sperando che il proprio uomo cambi....ma lui non cambia...” (!!!) Che sia sbagliato il punto di partenza? Che siano, inevitabilmente, due mondi inconciliabili? Non è da me essere catastrofica...nè pessimista...ma davvero brancolo nel buio totale...
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ULTIMI COMMENTI
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
"Ulisse" U. Saba
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