Io sono folle, folle, folle d'amore per te .
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
perchè ti ho perduto .
Stamane il mattino era cosi caldo
che a me dettava quasi confusione,
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.
A. Merini
AREA PERSONALE
"Sul mio letto durante
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
'Avete visto colui che
Le avevo appena oltrepassate
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
finché esso non vi sia incline"
- Salomone
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« Messaggio #157 | bivio » |
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Post n°158 pubblicato il 10 Settembre 2008 da laurabrowns
Alice incontra il Gatto: Alice:``Mi vuoi dire quale strada devo fare per uscire di qui?''``Dipende in gran parte da dove vuoi andare…'' rispose il Gatto. “Oh non importa dove” disse Alice “ Allora importa poco sapere quale strada prenderai” - soggiunse il Gatto. “...purchè giunga in qualche parte” - riprese Alice come per spiegarsi meglio. “Oh certo che vi giungerai!” - disse il Gatto, “non hai che da camminare” Alice incontra il Bruco: “Chi sei?” disse il Bruco. Non era un bel principio di conversazione.Alice rispose con qualche timidezza: “Davvero non te lo saprei dire ora. So dirti chi fossi, quando mi son levata questa mattina, ma da allora credo di essere stata cambiata parecchie volte.” “ Che cosa mi racconti”? - disse austeramente il Bruco. – “Spiegati meglio.” “Temo di non potermi spiegare” disse Alice, “perchè non sono più quella di prima, come vedi.”
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ULTIMI COMMENTI
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
"Ulisse" U. Saba
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