Io sono folle, folle, folle d'amore per te .
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
perchè ti ho perduto .
Stamane il mattino era cosi caldo
che a me dettava quasi confusione,
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.
A. Merini
AREA PERSONALE
"Sul mio letto durante
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
'Avete visto colui che
Le avevo appena oltrepassate
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
finché esso non vi sia incline"
- Salomone
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« Messaggio #144 | Viaggio dentro me stessa » |
Post n°145 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da laurabrowns
C'era una bambina su un marciapiede di una strada al centro della città... era sola...aveva gli occhi impauriti...sembrava così sperduta... avrei voluta aiutarla...avrei voluto farle ritrovare la strada che aveva smarrito...smarrita come lei...come i suoi occhi... le ho chiesto chi è che l'avesse lasciata lì da sola... mi sono chiesta...ma questa domanda è rimasta dentro di me per non turbarla, chi è che l'avesse lasciata da sola...mi sono chiesta chi potesse essere così insensibile a quegli occhi... a quella purezza... ....si perchè...le ho guardato gli occhi ed erano una distesa infinita... si andava direttamente all'anima...era un viaggio diretto...senza ostacoli... senza barriere...senza steccati... chi può essere così sordo, così meschino, da guardare quegli occhi e non perdersi in essi?nella loro purezza...nella loro verità... ma lei non parlava le sue domande erano il silenzio sordo e carico di perchè che pesava più di mille parole... non parlava, ed io leggevo tutte le sue parole... non piangeva ed io sentivo tutto il suo dolore in quello sguardo muto.... Avrei voluto dirle che non poteva rimanere lì, sul ciglio di quella strada impolverata.. avrei voluta dirle di non farsi sporcare da sguardi che non volevano comprendere... ma non avrebbe capito... non poteva capire che in questo mondo potessero esistere sguardi che non potevano capire... l'unica realtà che poteva comprendere era quella della purezza ... lei era luce e la luce non comprende le tenebre... |
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Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
"Ulisse" U. Saba