Creato da gadofly.r il 24/04/2008
ciò che cerco di pensare senza pensieri

IN QUANTI SIAMO

page counter
 
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

anmicupramarittimasupermariottovaleriog62leonazzimarek.chsimone59renzogadottinotantwebHornet.gmedeiosdaddo72darioborgfabiothorinnextodograzianovatri
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« IL PIACERE e IL PECCATOCHE SCOPERTE !!!!!!!!!!!!! »

ULTEN - Tela di Ragno

Post n°244 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da gadofly.r

capitolo I
Anno 1400 circa

Scavalcai lo steccato di tronchi e corsi via a più non posso dietro di me sentivo anche lei ansimare nella corsa
•Via ...via !!!! dai corri le guardie ci sono addosso – dissi trafelato
giù per la ripida sponda e con un salto malriuscito infatti un piede fini in acqua mi ritrovai dall'altra parte del fossato, vidi anche lei saltare, ma la gallina che teneva per le zampe le cadde in acqua e lei non si voltò nemmeno e corse su per l'altra riva , un sasso grosso come un pugno mi sfiorò e prese in pieno un albero che stava sulla riva con un rumore sordo ...... le galline che tenevo strette per le zampe sbattevano furiosamente le ali e urlavano a più non posso .
Lei con un balzo sali a cavallo, prese le redini incitò il cavallo al galoppo e parti come non l'avevo mai vista fare prima, io la seguii anche se ero impacciato nei movimenti dalle due galline che mi impedivano di governare il cavallo con destrezza dirigendolo a zig zag tra gli alberi del bosco .
Si eravamo due ladri di galline, vivevamo così di espedienti io e Lorenza lo facevamo da quando eravamo bambini ...... lo avevamo sempre fatto, se volevamo mangiare dovevamo rubare.
Rubavamo di tutto, galline ,noci, uova, mele,tutto ciò che potesse essere mangiato ed era così da quando avevamo imparato a correre, il nostro bersaglio preferito era il castello e la tenuta dei signori Trapp , signori e padroni di tutto e di tutti , noi due compresi .
Le guardie arrivate alla sponda del fossato decisero di tornare indietro a prendere i cavalli per inseguirci, decise stavolta a non lasciarcela passare inpunemente, infatti era già la terza volta che andavamo a rubare galline al castello dei signori di Calliano e sempre eravamo riusciti a farla franca, ma stavolta era andata male ed ora con il cuore in gola stavamo scappando attraverso il bosco sicuri che se ci avessero presi non l'avremmo passata liscia ed avremmo pagato anche per le altre galline rubate infatti anche il prete in chiesa aveva ammonito tutti che il signor Osvaldo conte Trapp signore di Calliano e di tutte le terre circostanti era stanco delle continue ruberie ed avrebbe passato per le armi chiunque avesse ancora osato rubare nei suoi pollai .
I cavalli spinti al galoppo sfrenato uscirono dal bosco e fu lì che io più abile di lei la superai in velocità incitandola – Dai ...Dai ..... se no ci prendono ..... e per noi è la fine ......
non mi girai ma sentivo il suo cavallo galoppare dietro di me, quando un urlo mi fece volgere all'indietro, non la vidi e vidi il suo cavallo galoppare dietro al mio ....... tirai rabbiosamente le redini per fermare il mio cavallo e tornai indietro con il cuore in gola ......
Lei era distesa immobile in una innaturale posizione con la faccia rivolta al cielo e le braccia allargate a croce in mezzo all'erba alta, scesi da cavallo e mi precipitai da lei .......
Lorenza....... da quanto tempo ci conoscevamo !!!! da quando eravamo bambini avevamo sempre giocato assieme , andavamo a rubare le uova e le portavamo a casa nelle nostre capanne con il tetto di paglia...... i nostri genitori che coltivavano la misera terra ..dovevano dare tutto ai signori di Calliano e non avevano nemmeno da darci da mangiare eravamo cresciuti cosi assieme felici di quello che avevamo e ignari di ciò che non avremmo mai potuto avere ......Lorenza dai lunghi capelli neri, dagli occhi che trapassavano l'anima per conficcarsi nel cuore ...l'avevo vista crescere assieme a me e assieme avevamo esplorato i nostri corpi con carezze sempre più audaci fino a fare l'amore sul pagliericcio della sua capanna mentre sua madre ubriaca stava dormendo distesa vicino al fuoco . Lorenza quanti anni aveva ???? chissà forse 18 o 20 ...al massimo 22 . Lorenza quante volte avevamo rubato per mangiare ???
Lorenza quante volte correvamo felici nei prati e rotolando i nostri corpi nell'erba ci fermavamo esausti guardando le nuvole leggere passare sopra di noi . Lorenza quante volte doveva scappare da casa e rifugiarsi da me per non subire violenza da parte dei signorotti del castello o da suo padre che sempre ubriaco prima cercava la moglie e poi lei .
Lorenza ...ora era lì distesa in quel prato immobile la faccia rivolta al cielo, mentre nei suoi occhi scendeva un velo .... .lì tra le mie braccia mentre ansimando urlavo il suo nome un rivolo di sangue le usci da un angolo della bocca e giu dal naso, apri gli occhi e le sue labbra si mossero quasi per parlarmi, ma nessun suono le usci ....... le sue palpebre si abassarono e il suo corpo si abbandono tra le mie braccia. Tutti i nostri progetti lì finivano e lì finiva il nostro primo amore , lì lei morì e lì morii anch'io trapassato dalla spada di una guardia dei signori di Calliano che nel frattempo ci raggiunsero.
E' scritto nelle pergamene che i nostri corpi furono trascinati nello spiazzo davanti la chiesa di Avolano e lì lasciati fino a che la domenica mattina il popolo che andava a messa vedesse la giusta punizione che toccava ai ladri.
Solo Erminia , una vecchietta che viveva in un tugurio in fondo al paese si fermo davanti ai nostri corpi si fece il segno della croce, e mentre una lacrima le scendeva sulle scarne guance alzando lo sguardo verso il castello dei conti Trapp silenziosamente lì maledì........ e infatti la maledizione arrivò precisa pochi mesi dopo. Il Conte Osvaldo Trapp morì soffocato dai vermi intestinali che se lo mangiavano dall'interno, più lui mangiava più i suoi vermi si mangiavano lui, finendo per risalire dallo stomaco e soffocandolo uscendogli di bocca .
Altro le cronache non narrano e di me e Lorenza non si conobbe nemmeno il luogo della sepoltura, ma rimase per sempre l'augurio che la vecchia Erminia ci fece un giorno che le portammo delle uova rubate al castello - “ Sarete sempre assieme, morirete e rinascerete per molte vite, fino a che non riuscirete ad avere un figlio maschio, solo allora morirete e non rinascerete mai più .

Di noi rimane ancora oggi alla chiesa di Avolano,  un buco nella pietra nel terzo scalino a salire, ricordo della lacrima che la vecchia Erminia lasciò cadere quel giorno.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963