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Il vasetto della Nutella

Post n°432 pubblicato il 21 Agosto 2007 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore

Approfondendo i temi della criminalità in Italia, collegati a quel fenomeno ormai conclamato – in special modo nel mondo della Finanza internazionale - d’antica collusione tra potere politico e mafie, siamo soliti cascare nel becero luogo comune che assegna tutta la responsabilità alle mafie, alla “criminalità dichiarata” che ricatterebbe costantemente lo Stato ad ogni piè sospinto, quasi ne fosse il “direttore generale”, il regista! Istintivamente, diamo per scontato che sia la Politica in balia della criminalità… ma non è sempre così; almeno, non in tutti i grandi, irrisolti, Misteri Italiani degli ultimi trent’anni della nostra Storia, eccezion fatta per certi “regolamenti di conto” nelle cosche, nelle ‘ndrine e nelle famiglie, fini a se stessi.  Meditare su di un vasetto di Nutella potrà sembrare alquanto singolare ai giustizialisti come anche ai garantisti che si affacciano quotidianamente alla ribalta, dottoreggiando… ma all’opinione pubblica, alla gente “normale” che ha generalmente l’aspetto innocente e innocuo della presunta dabbenaggine, è concessa questa follia pindarica. Prendendo spunto da un innocuo vasetto di Nutella, così come i più grandi filosofi alchimisti traevano ispirazione e si scambiavano dotte elucubrazioni tra “iniziati” dalla giusta lettura in codice di quelle apparentemente assurde favolette popolari dei Miti e degli Eroi, destinate al volgo nell’intenzione che esso non ne deducesse il “back-stage”, il vasetto di Nutella “parla” chiaramente di un coperchio e di un vasetto ridondante di leccornia. Proviamo a stabilire che il coperchio è la “mafia” ed il vasetto pieno è il Potere Politico. Perché alla criminalità si assegna il ruolo di coperchio? Semplice! Deve servire a “coprire”, ad occultare a golosi palati altrui esercitati solo al piacere fittizio della trasgressione dietetica,…ai “diabetici” sudditi tenuti a stecchetto, il contenuto del vasetto. Solitamente, il coperchio è concesso in uso ai “custodi”, ogni volta che si svita e riavvita sul contenitore, a qualche leccata dei pochi residui di bontà schizzati dal “tesoretto” verso l’alto o raccolti sul bordo dalla pulitura di lama dello spalmino usato per distribuire sulle fette di pane, degli illustri commensali ammessi al private-party la sensuale cremina. Una delizia, la Nutella di Stato, ricca di proteine, zuccheri, lecitine ed “illecitine”, appalti, poltrone, nocciole e denari, tessere di partito, surrogato di “masson-glacè”, concentrato di banche e borsa, essenza di brogli, pizzichi di finanza internazionale, elisir di lobby e finto antiamericanismo! A bassa temperatura ambiente solidifica un po’, la Nutella, ed allora salgono in superficie pezzetti di Ustica, della Cirio, del Sisde o del Sismi, finanche di Gladio, di magistratura parallela alla Giustizia (ma non alla Legge), di armamenti della seconda guerra, di falci e martelli, di Mitrokhin, di Contrada, eccetera… Sta all’abilità dello “spalmatore di turno” rimescolare vigorosamente e velocemente con il ditino a moto frullatorio i grumi freddi, per raddensare sapientemente gli elementi  e rifluidificare il composto da servire alla prossima libagione in conclave dei pochi “eletti”. C’è chi da secoli va alla disperata ricerca del vaso del Graal, povero scemo… senza avvedersi che il “mitico” vasetto di Stato è più taumaturgico e potente di quello delle saghe medievali di re trafitti e cavalieri straccioni; ché il vasetto di Stato è un autentica riscrittura alla Down Brown del virtuale calice celtico, più realista ancora della riscrittura dell’abusato Codice da Vinci. Qui, non esiste prerogativa di surrealità ma di “reale”. La “mafia”, custode alato del vasetto, ha il solo compito di svitare ed avvitare il coperchio, a seconda delle necessità del Potere, di coprire o scoprire il contenuto del vaso, semplicemente perché è l’unica serva fidata non nutrendo interessi politici di sorta e proiettata al solo fine speculativo, per cui non rivendica seggiole pubbliche e troni. Riveste, se aveste ancora dei dubbi, gli stessi compiacenti compiti di un qualsiasi eunuco nell’harem di un Sultano! Sarebbe quindi più giusto parlare di “concorso esterno in associazione politica”, per i mafiosi… piuttostochè di “concorso esterno in associazione mafiosa” di talune vittime delle Istituzioni, scelti tra dirigenti, tutori dell’ordine e della Legge, solitamente intesi dal Potere Politico quali “disturbatori” e sacrificate sulla pubblica pira, sempre vittime di calunnia e delazione e di kafkiani procedimenti giudiziari quando non di eclatanti stragi eternamente impunite, solo perché le “vittime” attentavano alla segretezza della Nutella di Stato. All’incolumità del  vasetto! Di facciata, questo Stato, ha una rete di servizi cosiddetti “segreti” preposti alla sua tutela, con tanto di Ministro per gli Interni e Cesis e Ciis alle dipendenze del Consiglio dei ministri; peccato che siano utilizzati solo come ricche scenografie e abili comparse sul palcoscenico dell’Opinione pubblica, non godendo di caratteristiche di segretezza e mai interpellate in “affari di Stato”; anzi, nemmeno edotti e coinvolti nelle emergenze nazionali: servizi senza utenti. Un set di Topolinia, per la Walt Disney Corporation! Servizi costosi e ad uso privato di pochi, per inscenare pantomime di depistaggio da altri “affari” di Stato! I cani da guardia, più utili dei predetti “servizi”, addetti all’avvita-svita del coperchio del vaso di Nutella, sono stati lanciati, spesso, all’inseguimento dei “cavalieri senza macchia” ed hanno sbranato più di un “eroe”, favorendo l’ampliamento del santuario dei martiri d’Italia, in nome dei quali ipocrite confraternite di “pretini spogliati” gestiscono eventi, beneficenze, giaculatorie e concedono persino indulgenze, edificano chiese e altari offerti alla credulità popolare, per ammansire, depistare la coscienza civile. Chiunque sia individuato, nella cerchia dei santi martiri e della plebaglia, quale sobillatore del precostituito “Ordine Pubblico” o detentore di Pensiero, Memoria e Parole scritte che minano la precaria stabilità del “sistema” politico della Nutella, è messo a tacere con i due metodi scientifici, i due gradi di condanna in uso al POTERE: la denuncia, su testimonianze di “pentiti” disponibili a frotte, di concorso in associazione mafiosa…o eversiva oppure, se il disturbatore incute al POTERE meno “paura”, gli si scaglieranno addosso le centinaia di banche della Nutella, fino a ridurlo un fallito… (chi, tra i grandi e piccoli eroi popolari italiani non ha in corso un fido, un mutuo, un finanziamento?). In questo Paese che continua a smerciare fino alla nausea i soliti miti del Risorgimento e della Resistenza, a sgolarsi tra “Fratelli d’Italia” e “Nabucco”, tra stantio antifascismo e clericalismo di comodo, spiace dover riconoscere che le abusate pratiche di cui sopra, con i metodi della calunnia, della menzogna, della vessazione, appartengono alla corrente più giacobina e “sinistra” della SINISTRA; quella che schifa letteralmente il POPOLO e ama il POTERE e che, in molti casi, ha meno senso dell’onore di una qualsiasi “famiglia” dell’ONORATA SOCIETA’, ch’è ridotta, ormai, ad  autentica “classe operaia” del Potere, malgrado i vecchi sognatori ed idealisti di ogni parte sociale. Come ogni grande e perfetta macchina, però, il Sistema Nutella ha un suo punto debole: ha paura dei frammenti incontrollabili di VERITA’… di qualcuno de’ suoi “fratelli d’Italia” che ben conosce fatti e misfatti, nomi e cognomi, relativamente a “certi misteri” ed a certe improvvise “virate” di seggiole e troni nei Ministeri, nelle Istituzioni…foss’anche la più Alta… e, quando, come nel caso emblematico di Bruno Contrada, si teme che il capro espiatorio possa riservare memoriali o cronache, dettagli inconfutabili… e manifestamente si fa di tutto per ridurlo al silenzio, al degrado psico-fisico, all’oblio dei posteri… allora vuol dire che le paure di cotanti “notabili” sono personalissime e di varia entità e che ognuno ignora dell’altro il lavoro alla catena di montaggio del Sistema Nutella… Sapendolo innocente persino i magistrati che l’hanno condannato, i “sistemisti” della Nutella insistono nella persecuzione a Contrada solo per ciò che Contrada nel suo lungo servizio potrebbe avere incontrato, conosciuto, sentito o visto… senza rendersi conto che Bruno Contrada ancora non ha capito perché si trova, vecchio e ammalato, in un carcere militare e magari si sta chiedendo quale sia stata la sua unica imprudenza, leggerezza, l’errore di valutazione in un’intera vita di scafato investigatore, nell’aver magari dato fiducia ad uno soltanto de’ suoi collaboratori, capi o parigrado: era quello con le stellette o quell’altro con le mostrine? Quello che oggi è un generalone con gli stivali o quel finto-seminarista occhialuto? Mah!… Alla gente semplice che implora Contrada di dire finalmente tutta la sua VERITA’, avendone il diritto di cognizione, si può solo obiettare che, forse, qualcuno che ha occupato uno dei troni più alti dell’empireo della Repubblica, magari sa molte più cose di quante ne abbia afferrate disordinatamente Contrada… e che solo l’improvvisa decretata follia o conclamata demenza, contratta per caso fortuito,accidentale o genetico se non addirittura già accertata in seme, tempo addietro, per qualche episodio diatonico, ciclotimico, della personalità, con evidenti segni di somatizzazione, può metterlo in condizioni di spifferare vita, morte e miracoli d’Italia… semprechè abbia voglia di rendere la pariglia ad antipatici confratelli, in chiusura di “onorata carriera”. Ergo, le verità le attendiamo da “altri” e non dai capri espiatori, che non sarebbero tali se avessero cognizione di tutta la verità assoluta e non solo dei brandelli di questa e se godessero anche dell’esercizio di potere su di essa. Le attendiamo soprattutto da coloro che fingono di strapparsi le vesti a causa dell’ingiustizia italiana, che fanno i “fessi per non andare alla guerra”: i perfidi ignavi di sempre, che, in un caso o nell’altro di manifesto stupore non riescono a nascondere dietro l’ostinata negazione di se’ ed i colpevoli silenzi la CONSAPEVOLEZZA della complicità delittuosa ed il pieno coinvolgimento nei lordi affari. E’ chiusa ermeticamente nel vostro vasetto di Nutella e Veleno la Verità! Ben venga, entro quest’era geologica, quel notabile impazzito e certificato a svitare e sollevare il coperchio dal vasetto dell’ammuffita Nutella di Pandora, così che, infine, muoia Sansone, sì, ma con tutti i Filistei! Abbiate paura di voi stessi, dell’immagine che vi rimanda lo specchio in cui amate riflettervi e non di un vecchio che giace stanco e inerte a marcire nelle patrie galere…a meno che non temiate il suo sguardo diretto ancora vivo e autorevole, così come il grande elefante teme il topolino!

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

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I consigli di bellezza
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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