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Un blog creato da vocedimegaride il 09/11/2006

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"ARGO" (dim.di LETARGO) il caporedattore de "LA VOCE DI MEGARIDE"/blog, coraggioso foglio indipendente, senza peli sulla lingua... ne' sullo stomaco!
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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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SE UNO SPATUZZA E' PIU' DEGNO DI ME D'ESSERE AUDITO......

riceviamo da Gioacchino Basile e pubblichiamo, solidali con lui

ANCORA UNA VOLTA APPARE CERTO L'INDEGNO SILENZIO MEDIATICO DEI NOTI SERVI DELL'INFORMAZIONE: PER LA DIFFUSIONE DI QUESTO DURO ATTO D'ACCUSA, CONFIDO MAGGIORMENTE SUGLI ONESTI DI QUESTO NOSTRO PAESE, OSTAGGIO DI "PENTITI" E SCIACALLI CHE DELLE STRAGI 1992 GODETTERO IL VANTAGGIO GIUDIZIARIO E POLITICO. GRAZIE AI POCHI MA BUONI, CHE ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DELLA LETTERA - DENUNCIA AIUTERANNO LA VERITA AD EMERGERE, ANCHE SE QUESTA FA L'INTERESSE DI UN UOMO, CHE MOLTI DI NOI "POLITICAMENTE” O MORALMENTE NON STIMIAMO. GRAZIE
Accludo testo della lettera aperta inviata il 1 dicembre us. a mezzo raccomandata al Presidente del Consiglio ed a tutti i destinatari indicati della stessa – Gioacchino Basile
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"
Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è sicura, né conveniente, né popolare, ma bisogna prenderla perché è giusta -  Martin Luter King”

 Al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi
e p.c.
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Presidente del Senato Renato Schifani
Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini
Presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu
Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso
ai
Mezzi d’informazione e tutti gl’indirizzi e-mail conosciuti dallo scrivente.

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Silvio Berlusconi,
dopo la missiva che Le ho inviato in data 10 giugno 2008, torno a scriverLe nella speranza che il suo senso dell’onore e la necessita di porre immediato riparo agli inquietanti scenari giudiziari che si delineano contro la sua persona e contro la libera volontà democratica del popolo Italiano questa volta la porti a reagire senza ulteriori indugi alla feccia “pentitistica” ed a “quei tristi convincimenti giudiziari” che posso dimostrare d’essere “la solida casa matta” di quegli imperscrutabili demoni, che farebbero arrossire di vergognosa ingenuità perfino i demoni di Fedor Dostoevskij!
La strage di Via D’Amelio fu l’infamia statalista, che realizzò le uniche condizioni possibili per fare largo alle indegne omissioni della Procura di Palermo di cui il volto più visibile è l’attuale Procuratore aggiunto Vittorio Teresi: proprio quello che fra l’altro ha avuto recentemente anche il coraggio di scrivere : << E’ questo il periodo, breve ma intensissimo, in cui sono stato più vicino a Paolo Borsellino, la difficile stagione della Procura opaca, che avrebbe potuto produrre enormi risultati se si fosse avvalsa appieno dell’esperienza di Borsellino, ma che appariva frenata e lacerata, a causa di una dirigenza, che ritardava, frenava, ostacolava Paolo e lo teneva all’oscuro dei fatti maggiormente significativi, la stessa dirigenza che aveva mortificato la professionalità di Giovanni Falcone.>> è conclude scrivendo << Sono stato un “ragazzo di Paolo” solo per poco tempo, con lui in vita. Lo sono rimasto per sempre dopo la sua morte.>>  
Signor Presidente, la strage di Via D’Amelio è il nervo scoperto dell’infamia consociativa nella quale Lei, seppur ne godeva i vantaggi  politici non aveva alcun ruolo istituzionale è decisionale.
Signor Presidente, in patriottica osservanza dell’art. 54 della nostra Costituzione, torno a scriverLe per informarla che al di là d’ogni ragionevole dubbio, posso dimostrare la logicità e piena fondatezza d’un velenoso sospetto che offre in pittorica visione un depistaggio istituzionale fondato su quella tragicomica “trattativa” che dovrebbe crocifiggere Lei alla calunnia di questa ipotesi investigativa per stravolgere la democratica scelta elettorale degli italiani ed affondare le ragioni della verità che necessitò urgentemente della strage di Via D’Amelio per i prossimi 20 anni, nella melma paludosa dei demoni, dei “pentiti”, dei convincimenti di Magistrati speriamo solo inadeguati  e dello sciacallaggio politico che da destra a sinistra pur di cancellarlo dallo scenario del potere reale, lo vorrebbe eliminare anche fisicamente dalla faccia della terra.
Null’altro faccio che il mio patriottico diritto dovere dettato all’art.54 della Costituzione, quando affermo che il triste teatrino che emerge da fatti documentai e registrati in sede giudiziaria assume  il volto del Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso.
La granitica base eziologia del mio motivato sospetto e la lucida nonché logica cronologia che emerge dai fatti unitamente alle recenti tragicomiche e mai certe dichiarazioni pubbliche rese da Piero Grasso per accreditare “la trattativa” fra lo Stato e la feccia criminale, rendono grande dignità al sospetto che lo vede protagonista in questo triste scenario.
Il Procuratore Nazionale Antimafia, che con le sue pubbliche dichiarazioni ha fatto ridere la gente del nostro Paese ed ha tolto prestigio all’Onore della nostra Costituzione da molti anni sa benissimo che la strage di via D’Amelio realizzò l’urgente ed immediato interesse delle omissioni della Procura di Palermo che uccise i miei ed altrui sogni di libertà e seppellì il dossier mafia-appalti mentre il cadavere di Paolo Borsellino attendeva ancora degna sepoltura.
Signor Presidente Silvio Berlusconi, come può constatare la presente missiva è stata inviata per conoscenza anche allo stesso Pietro Grasso, di cui non temo smentite e da cui anzi, mi aspetto la giusta reazione che nel suo interesse dovrebbe rendere onore ad una diversa verità: anche quella che potrebbe vestire lo scrivente nelle vesti di calunniatore. (sic.)
Preciso che, seppur tradito in modo ignobile da pezzi importanti della procura  palermitana e forse non solo quella, il mio rispetto per l’Istituzione della Magistratura resta saldo, ma confermo che fino a quando non sarò audito con tutte le garanzie di legge dalla Commissione Antimafia, non accetterò alcun contatto con qualsiasi Magistrato per la totale sfiducia umana accumulata dentro l’animo mio, dopo ben 30 anni di tradimenti subiti ad opera dei noti demoni dell’inferno siciliano.
Di questa scelta, mi scuso fin d’adesso con tutti gli uomini e le donne della Magistratura del nostro Paese che operano con l‘adeguato Onore dei Giusti il loro ruolo Istituzionale
Signor Presidente, non c’è “pentito” che può calunniarmi, non esiste Magistrato che può screditarmi, sono pochi i politici che non si debbono vergognare per aver partecipato ignobilmente all’infame concerto del silenzio che dovrebbe uccidere i miei sogni di verità e giustizia.
Posso gridarlo forte; non c’è ragione che può mettere in discussione il mio patriottismo, ma c’è un’infernale sistema al quale sono costretto da 30 anni a soccombere. Quello che vede protagonisti i demoni che operano con l’indegna mafiosità del tradimento istituzionale e nella  certezza d’esser protetti dal depistaggio editoriale e dal silenzio gestito dai potentati statali e privati e dai loro servi - professionisti dell’antimafia - che godettero i vantaggi stragisti del 1992.
Presidente, patriottismo significa difendere la nostra Costituzione anche quando si fa l’interesse personale, morale, culturale ed ideologico di quelli che sono molto distanti da noi.
Presidente, scrivo con la piena consapevolezza che adesso la mia vita è davvero al capolinea, ma scrivo altresì con la determinazione di quelle ragioni della libertà e della dignità umana, che non temono i tradimenti dei vili e l’infame potere di chi usa la legge contro la nostra Costituzione.
Concludo sfidando i miei convincimenti e sperando che essi per una volta nella vita siano sconfitti dall’alto senso dell’Onore Istituzionale e personale di cui Lei ed i destinatari di questa missiva spero vi renderete protagonisti per il bene del nostro Paese.

Cordialmente
Gioacchino Basile

Monfalcone lì 1 dicembre 2009

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


Il libro del mese:



 

 
 
 
 

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