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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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I “briganti” di Terzigno nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Post n°1550 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da vocedimegaride
 

Manifestazioni neo-pseudo-fanta borboniche controcelebrative dell'incontro a Teano tra V.E.Emanuele e Garibaldi, il 26 ottobre, con estremo ritardo sui tempi vandeani si riproponevano di vilipendere il tricolore: dejà vù, senza bisogno di "tessere" e rigurgiti borbonisti, a Terzigno, vivaddio! (M.S.)

di Ettore d'Alessandro di Pescolanciano
L’attesa ricorrenza celebrativa delle moderne forze politiche risorgimentaliste, che in quest’autunno di importanti commemorazioni nazionaliste progettavano una pausa parlamentare non conflittuale e di coesione nel ricordo storico dei 150 anni di Unità d’Italia, è stata disillusa e seriamente compromessa, agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, dalla rivolta cittadina di Terzigno. Gli organi d’informazione, prontamente intervenuti a rapportare gli episodi di scontri e violenze di una parte dei manifestanti verso i rappresentanti delle Istituzioni statali con i loro tutori dell’ordine pubblico, hanno eretto a simbolo di tale protesta l’atto provocatorio di un cittadino colto a bruciare il simbolo di questa Unità: la bandiera “Tricolore”. La campagna mediatica, fortemente influenzata dagli organismi politici governativi, ha preso spunto dalla guerriglia scaturita da questi gruppi di facinorosi sobillatori e probabilmente più arrabbiati per etichettare, come è consuetudine da un secolo e mezzo dalla nascita del nostro Paese, tali nuovi “briganti”, quali emissari dei clan malavitosi della Camorra organizzata. Per comprendere un simile parallelismo informatico degli attuali organi di stampa con quelli della seconda metà dell’ottocento, bisognerebbe sfogliare le pagine di alcuni giornali storici “democratici-liberali” (la Nazione di Bettino Ricasoli, il Secolo dei fratelli Sonzogno,il Corriere della Sera di Eugenio Torelli) e riscontrare le recensioni nazionaliste che condannavano,allora, la lotta per la difesa di taluni diritti esistenziali di interi paesi del Mezzogiorno, tacciandola di ribellione anti-unitaria e brigantesca. La carenza di una seria riflessione storico-sociale, per tali episodi di malessere, tra i giornalisti di ieri e di oggi è rispondente ad una società fortemente arroccata su un modello antropologico preconcettuale, tanto vicino a quello razziale di Lombrosiana memoria, il cui museo torinese sta suscitando l’assoluta indignazione di molti meridionali. In verità, la rabbia di Terzigno, che ha prodotto ferimenti, danneggiamenti e disordini alla società napoletana, è quella estrema difesa del diritto ad una qualità di vita più sopportabile in un’area territoriale provinciale, defraudata dalle sue ataviche ricchezze naturali ed ormai depressa per un’economia sfruttante la meno abbiente compagine sociale. I briganti post-unitari combatterono i piemontesi che con le loro normative Sabaude imponevano dazi fiscali,obblighi di leva, abitudini comportamentali, e senza alcuna comprensione delle tradizioni locali soffocarono nel sangue ogni forma di protesta. Oggidì, l’improvviso risveglio dell’opinione pubblica nazionale che trova un Sud in piazza ad erigere barricate per ostacolare l’ennesimo scempio legalizzato della seconda discarica di rifiuti nel cuore del Parco nazionale del Vesuvio, con le ben note inefficenze gestionali della raccolta differenziata ed i facili traffici di rifiuti tossici dal Nord, è segno di simile inadeguatezza a comprendere il crescente malessere del Mezzogiorno d’Italia, che non riesce più a sopportare una politica di disequilibrio rispetto al Nord più avanzato. E’ la prima spontanea reazione di una popolazione del Sud che prende atto del suo devastante sviluppo socio-economico ed urbanistico,facilitato dagli “ascari” politici locali poco attenti delle sorti della propria terra per interessi prettamente personali, acuitosi negli ultimi sessant’anni di repubblica. Tra questi nemici della propria  Patria c’è chi continua a sostenere che “senza soldi non si cantano messe” (riferendosi all’aspettativa contributiva di 16 milioni di euro per far decollare in Campania la differenziata), onde poter continuare ad attingere risorse ed alimentare quel bacino di voti familiari, utili per rimanere “democraticamente” nei rispettivi posti di governo. Ma i giorni dell’assistenzialismo garantista sono al termine, causa il crollo economico del mercato globalizzato, mentre emerge il modello federalista nella gestione fiscale e sanitaria. Il cambio epocale vede, però, l’affermarsi della resa dei conti per le mancate opportunità di sviluppo del Sud e per una recente disarmonica politica governativa, molto più attenta alla crisi del Settentrione d’Italia. Infine,le dichiarazione repressive dei nuovi ministri Crispini per i fatti di Terzigno (quello padano dell’Interno che ha invitato “a deporre le armi –pena- il necessario intervenire in modo più duro” o quello ascaro della Difesa che ha rievocato l’uso dell’esercito) impongono l’obbligo di gridare solidarietà alla causa di questi nuovi “briganti”.

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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