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Un blog creato da vocedimegaride il 09/11/2006

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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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MISERABILI LUCANI


dal sito dell'ENI (Ente Nazionale Idrocarburi):
Eni in Basilicata
"Dieci anni dopo la scoperta del giacimento di Monte Alpi in Val d’Agri, Eni firma nel 1998 il primo accordo con contenuti di Sostenibilità fra una società petrolifera e una regione italiana, nell’ambito del quale sono concordate iniziative legate alla salvaguardia dell’ambiente, alla formazione e allo sviluppo attraverso l’innovazione e la ricerca. Oggi, Eni è un “big player‘ economico sul territorio. Nel 2009, sono state pagate royalty per le attività estrattive al territorio per oltre 82 milioni di euro"....
.NOTA: ai Lucani, PROPRIETARI DI UNO DEI GIACIMENTI PIU' GRANDI D'EUROPA (la cui estensione reale è naturalmente taciuta...) , finalmente, dopo lunghe e penose malattie (specialmente quelle che riguardano gli abitanti nelle zone estrattive...) è stata erogata LA MISERIA di UN BONUS CARBURANTE di meno di 100 euro all'anno...
grazie un corno! 
Dove poi siano finite, e in quali tasche, tutte le royalties resta ancora da sapere. Potremmo fumare i dollari, non pagare affatto la benzina, avere magari a casa i rubinetti d'oro massiccio come nel Brunei...ma...la miseria, la disoccupazione, l'emigrazione sono ancora in poll position nella storia di questa regione abitata da ricchi miserabili e governata da miserabili che neppure sannoQUANTI BARILI SONO ESTRATTI AL GIORNO, miserabili come tutti quei lucani che si sono venduti e svenduti da secoli al miglior offerente per farsi sfruttare, ma almeno arricchiti dalle tasse che la popolazione continua a pagare, con una contropartita altrettanto misera in servizi, infrastrutture, università. 
Ancora grazie un corno!
..."Nel 2008, Eni ha trasferito in Val d’Agri il centro direttivo delle sue attività di esplorazione e produzione dell’Italia Meridionale, favorendo lo sviluppo di imprese dell'indotto ad alta specializzazione con importanti ricadute economiche e occupazionali. Nel 2009, le persone impiegate dal Distretto in quest'area sono 230 (di cui oltre il 50% lucani), mentre circa 1.800 sono coinvolte nell'indotto diretto generato dalle operazioni, distribuiti su circa 80 società ed imprese di cui oltre il 50% lucane".
NOTA: Dunque 115 lucani impiegati, in cambio di una regione ridotta a groviera per tutti i buchi che son stati fatti un po' ovunque...perfino(dicono) nell'area del Parco del Pollino. Bisognerebbe poi sapere in cosa consista IN DETTAGLIO il guadagno dell'indotto...
..."Nel 2007 è stata inaugurata a Viggiano una sede della Fondazione Eni Enrico Mattei , l'istituto di ricerca non profit sullo sviluppo sostenibile creato da Eni nel 1989. Sempre nel 2007, Eni ha intrapreso in Basilicata, in collaborazione con il Consorzio di Ricerca AASTER e con FEEM, il Progetto "Missione di Comunità ", che interessa le aree della Val D'Agri e della Val Camastra".
NOTA: Chissà magari essendo un istituto NO PROFIT, riceverà anche finanziamenti dallo Stato; oppure in esso, forse, essendo "Fondazione", potrebbero magari affluire fondi esentasse.
Chi volesse sapere la storia dell'ENI la troverà in rete, con tutte le solite chiacchiere.
Quello che mi preme sottolineare è che
hanno scelto UN LUCANO D.O.C. per sponsorizzare la loro attività
DI SFRUTTAMENTO 
E INQUINAMENTO
E DEPAUPERAMENTO DEL NOSTRO TERRITORIO:
eccolo, in nostro "eroe" del coast to coast che meglio avrebbe fatto se avesse titolato il suo film: 
Basilicata hole to hole...
la Basilicata di buco in buco... i buchi fatti da società che estraggono non solo petrolio ma anche gas lasciandoci peggio che IL NULLA. Sursum corda! Non fate quella faccia, non siate tristi, perché il guitto D.O.C. (che si è svenduto all'invasore) troverà il modo di farci ridere, noi ricchi miserabili lucani, facendo qualche battuta in dialetto. 
Cosa strabiliante, lo sponsor dell'ENI che fa ripartire l'Italia (ma ha paralizzato la Basilicata come un orso cinese a cui estrae la bile da anni), lo farà proprio nel suo paese, a Lauria, il 17 agosto alle ore 21:30 in Piazza san Nicola, in questa torrida estate da dimenticare.
E i ricchi miserabili lucani lo applaudiranno, come da copione.
IO, NO!.

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Commenti al Post:
vocedimegaride
vocedimegaride il 16/08/12 alle 10:18 via WEB
Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice italiana emigrata in California, ha scritto a Passera la lettera che tutti avremmo voluto scrivergli. Diciamole grazie e prendiamoci cinque minuti per leggerla. Caro signor Passera, stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l’Italia petrolizzata. Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni ’60 per aggiustare l’Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro. Invece qui sono pianti amari, perché’ non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa. Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso. Lei non è stato eletto da nessuno e non può pensare di “risanare” l’Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo. Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall’Algeria, corridoio Sud dell’Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi. E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica. Dove e cosa vuole bucare? Ci dica. I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d’Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell’Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti? Ci dica. Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l’esplosione di tumori come all’Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte? Vorrei tanto sapere dove vive lei. Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perché’ la sua regione, quella che ci darà questo 20% della produzione nazionale, è la più povera d’Italia. Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c’è. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissà, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere. Lo so che è facile far cassa sull’ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verrà domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l’Italia è corrotta. E’ facile, lo so. Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non è etico, non è morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perché’ non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell’Italia. E no, non è possibile trivellare in rispetto dell’ambiente. Non è successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai. Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia all’italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l’idea di lasciare qualcosa di buono alla comunità, la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine? E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale? E lei pensa che questo è il futuro? Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella. Qui il limite trivelle è di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro “giornalista” Luca Iezzi. Ed è dal 1969 che non ce le mettiamo più le trivelle in mare perché’ non è questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California. Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri. Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorerà nell’industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l’uso degli incentivi. Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell’ambiente è? E gli italiani cosa faranno? Non lo so. So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook, che chiunque seguirà questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l’Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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