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Presunzione figlia dell'ignoranza

Post n°774 pubblicato il 18 Agosto 2008 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore

Bruno Contrada è ancora vivo, ai “domiciliari per modo di dire” NON a casa sua, a Palermo, ma parcheggiato in provincia di Napoli, dalla sorella, come sapete. Cosa accadrà, alla fine dei sei mesi di questa lauta “beneficenza”? Sarà perfettamente guarito dalle 22 perniciose patologie che lo opprimono e potrà rientrare felicemente al “gabbio”…  così, poi, messa al riparo la nostra coscienza, potremo definitivamente buttare la chiave e sentirci tutti più buoni, approssimandosi il Natale? Questa “sceneggiata” degna di Mario Merola, il Tribunale di Sorveglianza poteva anche risparmiacela; forse, Contrada stava meglio a S.Maria Capua Vetere: lì, almeno, poteva essere visitato da amici e parenti anche acquisiti, i giornalisti potevano, su autorizzazione del Ministero della Difesa, recarsi ad intervistarlo. Nel periodo festivo avrebbe avuto garantita l’assistenza clinica per qualsiasi urgenza; già rocambolescamente è finito due volte d’urgenza al P.S. dell’ospedale di Pozzuoli,  rischiando di restare stecchito ai domiciliari altrui, per due malori che la burocrazia non aveva preventivato! L’ordinanza, in realtà molto dura, tra le altre cita che possono fargli visita – udite udite – i “germani” ed i coniugi di questi ma NON i… COGNATI! Un bel grattacapo, davvero! No comment!  Con la sottoscritta e chiunque altri, ad esempio, può intrattenere corrispondenza epistolare ma... è vietato "parlarci"... mah! ... come se ci scambiassimo le figurine Panini o le poesie di Prevèrt! Intanto, le cronache balneari ci informano che: Danilo Coppola è da qualche giorno agli arresti domiciliari in Costa Smeralda per stare accanto ai figli piccoli. L'immobiliarista, sotto processo a Roma per bancarotta, dopo una lunga detenzione a Regina Coeli era già ai domiciliari vicino la capitale, ma grazie al provvedimento del Tribunale si è trasferito a pochi chilometri da Porto Cervo, nella località Liscia di Vacca… Tutti al mare, anche il detenuto agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gip del tribunale di Genova Lucia Vignale che ha ritenuto di dover concedere il permesso di recarsi in spiaggia per tre ore nel week end a un rapinatore che sta scontando la sua pena ai domiciliari. Il giudice, così come anticipa il quotidiano genovese 'Il Mercantile', ha ritenuto di dover concedere il permesso straordinario al detenuto perché "il bambino di 3 anni ha diritto alla presenza del padre anche in un ambiente diverso rispetto a quello abitativo… Donato Bilancia ,reo confesso, il serial killer genovese condannato a 13 ergastoli per 17 omicidi commessi in Liguria tra il 16 ottobre 1997 e il 21 aprile 1998, ha cambiato avvocato e chiede la revisione del processo promettendo di svelare "il nome del complice". Lo afferma il Secolo XIX. … per non parlare della “depressa” terrorista Marina Petrella, novella Jean d’Arc, per la quale un esercito di post-sessantottini guidati dalla Première Dame Carla Bruni… seguita a ruota dallo scodinzolante consorte Monsieur Le President, è scesa in piazza, tra canti, balli e luminarie, per obbligare l’Italia parruccona al perdono ed alla riabilitazione pubblica dell’assassina… impunita e neppure pentita! Siamo certi, visti i precedenti, che la Petrella ritornerà “libera e bella” in Italia, che sarà graziata dal presidente Napolitano, che sciacquerà le sue mani lorde di sangue nel bacile di Ponzio Pilato, sedendogli accanto sul tronetto cacatorio, investita di qualche strapagata carica pseudo-istituzionale o accademica. Come mai per costoro non si indignano i giustizialisti nostrani? Tempo addietro, il più noto giornalista seduto, l’anchor man della fotocopiatrice selvaggia, sentenziò che i sostenitori di Contrada erano, al pari del loro beniamino, conniventi “mafiosi”… ed il più celebre “fratello D”, di recente sosteneva che i supporters di Contrada “sono dei troll” e che “sono facilmente ricattabili da Contrada”. Quanta scienza, fratello D! Degna di un Capo della Criminalpol! Peccato che i più fieri sostenitori di Contrada, a parte i congiunti ed i colleghi del Prefetto, non gli abbiano mai stretto la mano una sola volta e che ne conoscano i tratti somatici da foto e tv! Se non è diffamazione è calunnia, questa, signor Fratello D! E non sono mancate calunniose illazioni, degne di denuncia anche per la dottoressa Agnesina Pozzi che svolge nella norma e nell’etica i suoi incarichi professionali, così come lo studio legale Lipera (che, vivaddio, si occupa anche di altri casi, come qualsiasi penalista chiamato alla difesa di un” presunto o tale”  delinquente e, solo per questo, dichiarato mafioso a tutti gli effetti). Allora è umano chiedersi CHI o COSA suggella l’impunità di questi calunniatori, la libertà dell’esternazione selvaggia… sono gli stessi… e la stessa “COSA” che garantiscono e foraggiano i calunniatori detti a sproposito, romanticamente, “pentiti”? Ci sembra, infatti, che non vi sia differenza sostanziale tra un calunniatore e l’altro, vuoi che accusi Contrada, un suo supporter, addirittura Bruno Berardi vittima del terrorismo,… o Cenerentola e Biancaneve! Gli ultimi dei calunniatori hanno dalla loro, a garanzia imperitura, la sola sentenza di Cassazione che imprigiona Contrada e butta via la chiave: verba volant scripta manent!. Neppure si prendono la briga di metabolizzare gli atti di quindici anni di processi precedenti. Come per un’eredità dallo zio d’America, vale solo l’ultimo testamento! E’ evidente che il caso Contrada ha connotazione politica, come di chiara connotazione politica sono gli assassinii della Petrella e, per assurdo, la sua beatificazione a novella Marianna! Ma è un fatto politico anche l’affare francese Dreyfus... che tanto dovrebbe insegnarci, ed anche il continuo rinviare (da sinistra a destra) l’istituzione da noi di una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Legge “per i Pentiti”…è un fatto politico anche l’affare Andreotti, uscito indenne benchè calunniato dai medesimi “pentiti” del processo Contrada, solo perché, per salvarlo, le accuse si sono scisse in due distinti procedimenti e provvedimenti giudiziari mentre per Contrada il TUTTO E DI PIU’ è stato rimestato in un unico calderone! Ergo il “fratello D” e l’anchor-man della fotocopiatrice non avrebbero torto nel calunniare quali conniventi mafiosi e complici anche i centoquaranta tutori dell’Ordine Pubblico e rappresentanti della Legge, che nel processo Contrada hanno testimoniato a favore del “criminale di Stato”… Allora, ci domandiamo, come mai di quei centoquaranta testi neppure uno è stato indagato per falsa testimonianza? E, per quanto riguarda i cosiddetti supporters di Contrada, perché queste menti eccelse di giustizialisti a senso unico, non si indignano di fronte al fenomeno dello show-business di migliaia di adolescenti che pendono dalle labbra e dalle mutande griffate del post-galeotto basilisco Fabrizio Corona… o che, in processione come a Lourdes, vanno a cercare principi azzurri, nelle favole scritte tra le pagine di pietra e ferro di un penitenziario, tra matricidi, banditi e mafiosi “belli e impossibili” come gli eroi dei cartoons? Ma la malafede regna sovrana ed è il costume che abbiglia molti compromessi storici politici e misteri d’Italia, a tal punto che chi è leggermente senziente, sotto questo perenne bombardamento di merda, inizia a chiedersi COSA SI CELA dietro l’assurdo accanimento giudiziario riservato ancora oggi a Bruno Contrada, colpevole solo d’essere sopravvissuto a se stesso ed ai suoi calunniatori. Fa paura a costoro un Bruno Contrada che benché minato nel fisico è lucido e dignitoso, che nonostante due ischemie i cui effetti sono stampati sul lato sinistro del suo volto, il suo cervello sia ancora ossigenato dal sangue della DIGNITA’ e della Verita’?… Le VERITA’ (CHE HA GIA’ DETTO AL PROCESSO ED HA RACCOLTO ANCHE IN 3000 PAGINE DI  DICHIARAZIONI IN UDIENZA)… continuano, i finti-fessi, a chiedergliele, per poterle poi impastare col pregiudizio per il loro tornaconto personale, per pubblicare e vendere altri libri, per indire altre fiaccolate e marcette con le bandiere arcobaleno ed i faccioni del Che, per irretire altre giovani energie di inconsapevoli ragazzi e ragazze che meriterebbero solo concreti esempi di riferimento, occupazione, indipendenza, libertà di pensiero! Le Verità? Ne sono depositari unicamente i registi e comprimari del reality Contrada. Cercate là, imbecilli, detrattori per "partito" preso! ... oltre il vostro naso. Guardate alla luna NON al dito!
Altrimenti,  abbiate il pudore di tacere!

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/08/08 alle 15:17 via WEB
Marina tu ti domandi, a proposito di Contrada, "Cosa accadrà, alla fine dei sei mesi" ?....... "Sarà perfettamente guarito dalle 22 perniciose patologie che lo opprimono e potrà rientrare felicemente al "gabbio" ?........?
Il fatto e', a mio modesto avviso, che la Giustizia, cioe' tutta la complessa macchina di procedure e atti che noi chiamiamo Giustizia, sembra che nel nostro paese rassomigli sempre di piu' ad un gioco a sorpresa, ad uno spettacolo ricco di colpi di scena e di finali inaspettati.
Tutto questo a prescindere da chi sia l'imputatao, i suoi avvocati, i fatti a discolpa e quelli a suo carico, da chi siano i giudici, i testimoni, le persone informate sui fatti.....
Mi spiego con un esempio.
Nelle tue domande di cui sopra, tu ipotizzi un miglioramento delle gravi patologie di Bruno Contrada.
Bene.
Poniamo ad esempio che si potessero notare, rilevare, documentare e comprovare deboli miglioramenti nel quadro clinico del detenuto, cio' servirebbe a far si che la Giustizia ( che non dovrebbe torturare nessun cittadino), prendendo atto del beneficio terapeutico, si affretterebbe a rimandarlo dentro in cella oppure riterrebbe opportuno estendere ed ampliare le condizioni del regime "domiciliare " ?
Ecco il punto.
Non c'e' niente di prevedibile, di scontato, di condiviso da tutti. Eppure la giustizia dovrebbe poter essere fruita, compresa, capita, condivisa, ed implicitamente approvata da tutti noi.
Chi di noi non sa intimamente, anche se non l'ha mai visto scritto da nessuna parte, che picchiare un bambino, un vecchio, qualsiasi persona indifesa e debole, e' un comportamento illecito ?
Bene, allo stesso modo, cioe' prevedibile e condivisa, dovrebbe essere la nostra Giustizia.
Ed invece al contrario, essa appare sempre piu' come un fatto misterioso, guidato dalla sorte, dal caso, dai colpi di scena, qualcosa di magico, esoterico, imperscrutabile.
Divino oppure infernale.
Qualcosa di sovrumano.
Quindi ritornando all tua domanda Marina, che cosa accadra' di Contrada ?
Lo so, conosco gia' la tua risposta, non c'e' bisogno che tu me la ripeta.....
Un abbraccio
Antonio Ambrosino
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/08/08 alle 17:47 via WEB
Bruno Contrada: che succederà fra sei mesi? Qualcuno sicuramente sa che cosa dovrà succedere. Sarà ritenuta sufficiente la tortura finora inflittagli? Oppure è condanna a vita, a una morte lenta senza speranza? Noi sappiamo che è innocente, noi sappiamo che è una vittima e continueremo a sostenerlo senza stancarci, senza curarci troppo dei parolai che stanno facendo il gioco di qualche oscuro (?) tessitore. Maria
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/08/08 alle 21:30 via WEB
Sei mesi . 180 giorni. Ho sempre odiato i rubinetti che sgocciolano. Quella goccia, scava la roccia e, specialmente la notte, quando si è più soli, il cervello. Non ho mai conosciuto di persona Bruno Contrada, non conosco la sua voce, se non attraverso i media, ma lo capisco. Deve essere terribile il solo pensiero che devono passare quei giorni, quelle ore e poi……… Ecco questo è atroce, è da aguzzini, da torturatori medievali o di degni eredi delle dottrine di Pavlov, da boia sottoporre una persona a tale tortura psicologica. Tra le righe della sentenza, firmata tra l’altro da un avvocato, da un illustre luminare nel campo delle psicopatologie e da due giudici donna, è implicito il deferimento di tutta la questione ad un campo che và oltre l’umana comprensione. Si è detto, infine, :- “ Se stai meglio, torni in galera, se stai peggio decideremo, se muori è tutto risolto” - . Ecco l’arcano svelato. E poi la goccia, quella che ti scava il cervello, che inibisce i sensi, che ti priva della volontà, che ti precipita nella disperazione più assoluta. Le ore scandite dal tempo, il maledetto tic-tac, passano, i giorni passano, i mesi passano ed ogni voglia di reazione, passa insieme a loro. Il pensiero si trascina penosamente, dolorosamente, mentre la mente svanisce. Lo sguardo vaga intorno, come a volersi congedare dal sole, dai colori, dagli affetti, dalla vita. Ma infine, di quali delitti, contro l’umanità, si è reso protagonista. Di quali efferatezze, vogliono che si confessi colpevole, dopo avergli strappato la famiglia, la terra, la casa, gli affetti. Tutto questo è insopprimibile, tutto questo è insopportabile. Fino a che punto giunge la sopportazione, fino a che punto la disperazione, fino a che punto il dolore, fino a che punto le lacrime. Giustizia giusta, giustizia per tutti, senza due pesi né due misure. Se sbagliano quei giudici per troppa permissività paghino, se sbagliano perché troppo politicizzati, paghino, se sbagliano perché troppo giustizialisti, paghino. A Genova e Milano, in Sardegna ed in Abbruzzi, decisioni diverse da quelle assunte dal Tribunale di sorveglianza di Napoli. Perché. Sono custodi del diritto e della legge o che altro. Assassini e malfattori in libertà, intrallazzatori e politici corrotti e corruttori tra noi, terroristi nelle aule del parlamento o nelle università, mentre ancora ci sconvolge il caso Tortora, mentre Contrada langue e si spegne lentamente come una candela. Con lui la sua famiglia. I giudici, onnipotenti, sono al mare o riposano. Hanno deciso di una vita e ridono. Mangiano, bevono, e si lavano le membra e la coscienza. Non si poteva fare di più. Non si poteva riconoscere che quell’uomo, ormai settantasettenne, con una messe di ben 25 patologie di grave entità, che aveva da 16 anni perso ovviamente ogni tipo di addentellati, conoscenze, non poteva essere più in grado di reiterare reati veri o presunti, la cui pericolosità era inesistente, nulla. Con lui soffrono in regime di detenzione, anche la sorella Anna, la sorella Ida, cieca, il cognato Tirri affetto da disabilità, i cui diritti al vivere sociale sono stati cancellati in un attimo. Ma i giudici, hanno fatto il loro dovere, si dice. Con inflessibilità, hanno ceduto a quell’area che voleva Contrada in galera e gli hanno eretto intorno una barriera ancora più solida, peggiore delle mura del carcere, più subdola, più nascosta, dove ogni libertà è bandita, dove impera l’ansia, l’attesa. Già essi attendono, cosa, come……………….! Mimmo Di Renzo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/08/08 alle 18:12 via WEB
Ho messo questo pezzo su Legno Storto ed è stato apprezzato. Maria
 
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Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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