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Con e oltre la denuncia

Post n°1313 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da vocedimegaride
 

di Giuseppe Corona

Il gioco dialettico mafia-antimafia è stato più volte smascherato e con penne più attrezzate che la mia. Esso ha prodotto vittime illustri, come Andreotti, che, però, sono riuscite a cavarsela.
In genere quando il politico incappa in questo gioco, sia pure tra mille pene e lunghe penitenze, se la cava, e quando patisce il carcere, alla fine ne esce.
Perché? Non ci si lasci ingannare dai politici caduti sul terreno, a volte per ragioni opposte, in questo caso sono personaggi che hanno fatto un passo più lungo della gamba, che non è conveniente portare alla sbarra.
Diverso è il caso di quei servitori dello Stato che perseguono il reato di mafia restando fedeli ai principi di uno Stato di diritto, basato sulle garanzie e sulla responsabilità individuale, dove il metodo investigativo è rigoroso basato sulla notizia di reato e non sulla ipotesi di reato ad personam, i metodi dell'interrogazione sono severi e duri e conducono alla confessione per la forza degli indizi e delle prove davanti alle quali viene posto l'indagato.
Qui non vige la retata, il pentitismo e la ricerca del colpevole prima che si scopra il reato, qui, a volte, ci si avvicina alla verità e la pena, per chi si avvicina ad essa, deve essere dura e senza alcuna concessione, nemmeno la buona condotta o lo stato di salute.
Vittime di questi metodi sono integerrimi servitori dello Stato che hanno creduto nel proprio ruolo e nella propria missione di protezione e difesa del cittadino, oppure cittadini a caso, magari per omonimia.
Sono questi casi clamorosi di ingiustizia che la Voce di Megaride ha documentato e elevato a simboli, quelli di Bruno Contrada e Peppe Fontana. Il primo perchè, probabilmente, doveva essere messo in condizione di più non nuocere, il secondo, probabilmente, perchè vittima di tale errore che ammetterlo suonerebbe tale disonore per la Magistratura da metterne in discussione ogni legittimità. Servitori dello Stato come Falcone e Borsellino non dovevano, invece, arrivare nemmeno all'onore del carcere e del processo.
Il volume, l'articolazione, la precisione di documentazione della Voce sono sempre più massicci, tuttavia mantengono sveglia l'attenzione e la coscienza, ma non sono sufficienti a risolvere il rebus.
Bisogna proseguire questa azione, renderla ancora più potente, va fatto, però, un salto di qualità, essa va messa a servizio di una interpretazione e di una azione politica che si pongano il problema di costruire una risposta politica, non giudiziaria né poliziesca, al fenomeno delle malavite meridionali. Bisogna capire su quale terreno alligna questo fenomeno, perchè convive e collude con le varie forme della politica del nostro paese, perchè è stato ed è brodo di cultura in cui prospera il potere crescente della Magistratura.
Solo così si comprenderà come certi processi alla politica e ai grandi mafiosi sono quasi sempre, se non sempre, forme di dibattimento per giungere a compromessi tra politica e mafia con il ruolo arbitrale della magistratura che così consolida un potere sempre più manifesto.
Solo così fenomeni come Falcone, Borsellino, Contrada e Fontana si capiscono come incidenti indesiderati di quel complesso e sottile gioco del Potere in Italia che ha nel Mezzogiorno terra di elezione. E' il prezzo che il paese paga a una falsa unificazione.
Retate, pentitismo, reato di concorso, 41 bis, sono arnesi di una dinamica conflittuale, oscura e perversa, nelle stanze del Potere, che la malavita stabilmente abita.
La lotta per la riforma della Costituzione e per la soluzione della Questione Meridionale fanno tutt'uno con il problema della illegalità nel Meridione, che è problema sistemico, sociale e politico, intrinsecamente unito a quello della costruzione nazionale, solo la Grande Politica può risolverlo, ponendo fine a mafia e antimafia.
Il deficit di Politica è alla base di un potere malato, sempre più cattivo man mano che diventa più ingiustificato.
E' quanto tenterò di approfondire per esteso, affrontando la questione nei prossimi numeri.

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Commenti al Post:
vocedimegaride
vocedimegaride il 17/12/09 alle 13:51 via WEB
Silvana Parlagreco ci ha inoltrato questo suo pensiero, intriso di ONESTA' INTELLETTUALE!----------------------- "Io non sono berlusconiana, non lo sono mai stata, nè potrei mai esserlo. Io sono una pecora, magari non bianca, ma pur sempre una pecora italiana! Vivo in Italia, un paese che si definisce democratico e civilmente avanzato, un'Italia malata..... in ogni settore. Un'Italia dove è ormai impossibile distinguere la Mafia dalla Politica perchè ogni gesto che deliberatamente lede l'altrui libertà e l'altrui stato di diritto ha un solo nome: Mafia! Un'Italia dove il clientelismo e le raccomandazioni superano il diritto al lavoro a discapito della professionalità e anche della famiglia e quindi della intera società. Questo lo sappiamo e lo vediamo tutti i giorni. Ma quel che è peggio.....non riusciamo più a sperare in un futuro migliore e diveniamo ogni giorno più apatici e scettici nei confronti della vita e quindi di conseguenza più o meno arrabbiati. La rabbia è una brutta bestia che acceca cuore e ragione e che devasta l'anima! Ecco chi ha colpito Berlusconi (capro espiatorio di un malessere grave e profondo): La rabbia! La civiltà ha fatto un balzo indietro indubbiamente, non si può accettare nè condividere un gesto del genere. Io sento di poterlo dire e penso che molta altra gente lo dice.........però pensiamo anche che perfino il conte Ugolino per fame fece un gesto atroce, da debole, ingiustificabile....si nutrì dei propri figli per fame! dove finisce la forza inizia la speranza e dove finisce la speranza, inizia la paura: E' la paura che grida più forte in uno stato di degrado e povertà. ed è la paura e la rabbia che uccidono speranze e sentimenti prima di esternarsi in gesti inconsulti! Con questo non voglio assolutamente giustificare il gesto violento verso il nostro Presidente del Consiglio che tutti noi abbiamo contribuito affinchè fosse Berlusconi votando o anche non votando (come me), ma è lì comunque perchè noi ce lo abbiamo messo, sto semplicemente riflettendo sull'accaduto cercando di andare oltre il gesto, analizzandolo e credetemi......sto provando paura! Però pensiamo che la crisi è mondiale non solo italiana. Berlusconi o non Berlusconi essa ci sarebbe ugualmente! Non credo che un altro Presidente del Consiglio sarebbe migliore e se qualcuno lo pensa mi dica chi ; io non vedo nessuno in grado di sostituirlo in meglio!"
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
giovanni alberi il 17/12/09 alle 14:12 via WEB
Ci avrei scommesso sul rinvio dell'udienza di scarcerazione del dott.Contrada... mancava un documento della DNA sulla sua presunta pericolosità sociale(?!?). E poi le dichiarazioni del pm Ingroia che rimarca il rischio della concessione della libertà ad un poliziotto che con le sofferenze subìte è stato ridotto ad un "vecchio straccio" e per le sue patologie ad un "rottame umano". Dinanzi a queste parole ed atti dovremmo sollevare un coro di parolacce, invece io rimarco il mio concetto: VERGOGNA!!!
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 17/12/09 alle 14:23 via WEB
ECCO! Adesso staremo a vedere cosa accadrà DOMANI, giorno di udienza per le medesime istanze di Peppe Fontana www.prigionierodistato.it ..... Solito copione, in fase di emergenza politica, laddove occorre mettere paletti? marina
 
kuskus0
kuskus0 il 17/12/09 alle 17:25 via WEB
GOMORRA di Saviano mi ha lacerata. L'ho già detto. In quel maledetto libro non c'è la storia dei Casalesi e del sanguinario clan-cancro della società, c'è la lucida evidenza che DAPPERTUTTO e' così; ossia E' IL SISTEMA che è malato, schifosamente malato. All'onore dei nostri padri si è sostituito l'odore del potere e del soldi. L'uno o l'altro, il resto non conta più. Nella sanità c'è un marcio da vomito. Anche Il mio adorato collega Prof.Marcelletti è stato distrutto e portato al suicidio per potere. L'obiettivo era levarsi dalle scatole, uno con le palle, uno bravo, uno potente, uno che non si faceva comandare, uno che gestiva tanti soldi. Troppo! L'hanno eliminato perchè era eccellente e in Italia deve far testo la merda, questa è la parola d'ordine. Tutte le categorie devono adattarsi alla merda dominante altrimenti si viene distrutti. L'Omeopatia...addirittura definita pericolosa dalla commissione etica del cazzo; aggiungiamo le vaccinazioni a tappeto fiorente business per Baxter, Sanofi, Pfizer, Roche e chi più ne ha più ne metta. Aggiungiamo i Ministri che hanno trafficato e messo soldi nei divani e venduto l'anima al diavolo, aggiungiamo medici che operano senza necessità, mettono protesi difettose o non necessarie, tolgono organi sani, si svendono alle case farmaceutiche; aggiungiamo i comparaggi, la pavidità dei medici di famiglia e la spudoratezza dei cattedratici, aggiungiamo il nepotismo, il familismo amorale, la perdita di ogni valore della vita umana e della dignità e dietro ai medici mettiamoci operatori maligni, demotivati, psicopatici, imbecilli. Poi alla parola sanità sostituiamo quella di politica, magistratura, rappresentanza legale, commercio, pubblica amministrazione, ambiente, edilizia, sindacato, istruzione...insomma è il sistema Italia che è malato. E' uno schifo GLOBALE. Dunque l'unica salvezza, persa la speranza di attuare QUALUNQUE RIVOLUZIONE, è quella di essere rivoluzionari ed impeccabili nella propria piccola vita. Almeno nella propria piccola vita. Agnesina Pozzi
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

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a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
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