Creato da lealidiachille il 11/08/2011

-Le Ali di Achille-

..il volo dentro un sogno..

 

 

L'esoscheletro Hal 'sbarca' in Europa in gennaio

Post n°39 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da lealidiachille
 
Tag: Scienza

Previsti nuovi test in Svezia e in Germania

Ancora poche settimane e arrivera' anche in Europa l'esoscheletro 'Hal' (Hybrid Assistive Limb), l'armatura elettronica comandata col pensiero che promette di aiutare la deambulazione nei pazienti che hanno bisogno di riabilitazione motoria. Ad annunciarlo e' il suo stesso creatore, il guru della robotica mondiale Yoshiyuki Sankai, ospite d'eccezione alla fiera 'Robotica 2011' di Milano.

''Oltre 250 esemplari di Hal sono gia' in fase avanzata di sperimentazione in numerosi ospedali e istituti di riabilitazione giapponesi, e questa prima fase di test dovrebbe concludersi entro tre anni'', afferma Sankai, che lavora presso il Cybernics Laboratory dell'universita' giapponese di Tsukuba. A questi test se ne aggiungeranno presto altri che saranno condotti nel Vecchio Continente. ''Gia' da gennaio Hal sbarchera' in Europa - precisa - per una fase di test sperimentali in programma presso due prestigiosi istituti in Svezia e in Germania''.

Il rivoluzionario dispositivo prodotto dalla Cyberdyne di Tsukuba promette di offrire un valido aiuto ai pazienti che necessitano di riabilitazione motoria. ''Al posto dei comandi manuali, Hal viene azionato dagli impulsi nervosi che vengono rilevati attraverso sensori'', spiega il suo creatore. In base ai segnali ottenuti, il dispositivo comincia a muoversi interpretando le intenzioni di chi lo indossa.

Accanto a questo, che Sankai chiama ''sistema di controllo volontario'', l'esocheletro dispone anche di un sistema di controllo robotico autonomo che provvede a fornire movimenti molto simili a quelli umani. I due apparati, che lavorano simultaneamente, fanno di Hal il primo cyborg-robot al mondo controllato da un sistema ibrido. Le sue possibili applicazione spaziano dalla riabilitazione al sostegno per i diversamente abili, dall'aiuto ai soccorritori impegnati in siti interessati da calamita' allo spettacolo e all'intrattenimento.

Considerato il costo molto elevato di questo esoscheletro, ''stiamo studiando un sistema di noleggio che lo rendera' fruibile ai pazienti affetti da disabilita' motorie dovute a infarti o danni celebrali'', aggiunge Sankai. Il prezzo del noleggio dovrebbe aggirarsi inforno a 1.500 euro al mese, con un costo orario inferiore ai 15 euro.

 
 
 

Biomateriali innovativi per ricostruire le ossa

Post n°38 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da lealidiachille
 
Tag: Scienza

Realizzarli è l’obiettivo di un progetto europeo

Realizzare biomateriali innovativi e bioattivi che si insedino all'interno delle lesioni ossee reclutando le cellule dell'organismo per promuovere la ricostruzione dell'osso: e' l'obiettivo del progetto europeo InnovaBone, coordinato dall'universita' di Vienna e gestito da un consorzio multidisciplinare che conta quattordici partner tra universita', centri di ricerca e aziende di otto Paesi. La valorizzazione dei risultati è affidata all'azienda italiana Promoscience, che fa parte dell'AreaScience Park di Trieste.
In Europa il costo netto per le spese mediche riguardanti lesioni ossee e' stimato in 36 miliardi di euro a causa, in particolare, dell'aumento dell'osteoporosi conseguente all'invecchiamento della popolazione. Si calcola che all'incirca un terzo delle donne e un uomo ogni otto con più di 50 anni soffriranno in futuro di una frattura osteoporotica o saranno a rischio sotto questo profilo.
Nasce da qui InnovaBone, finanziato dal 7° Programma Quadro della Commissione Europea, e il cui obiettivo e' sviluppare un prodotto innovativo, frutto di una combinazione di biomateriali, che assicuri una rigenerazione ossea sana, forte e duratura. ''Intendiamo produrre biomateriali bioattivi innovativi che si insedino all'interno della lesione e reclutino le cellule e i fattori trofici propri dell'organismo per promuovere la ricostruzione dell'osso - spiega il coordinatore del progetto, Oskar Hoffmann. Una volta rigenerato, il nuovo osso andra' a rimpiazzare i biomateriali, generando un tessuto osseo piu' forte del precedente. Riteniamo che l'impatto di questo progetto costituira' una radicale innovazione che accelerera' il trattamento di ampie lesioni ossee, riducendo il dolore e la sofferenza ad esse associati''.
Nonostante i progressi raggiunti, osservano gli esperti, le tecniche utilizzate oggi per la cura di fratture scomposte e lesioni ossee di vaste proporzioni possono risultare insufficienti. E' quindi necessaria un'ampia attivita' di ricerca e sviluppo per superare i limiti degli attuali materiali da impianto: dall'inadeguata resistenza meccanica ai fenomeni di rigetto o di inefficace vascolarizzazione.
Le caratteristiche e le prestazioni dei nuovi biomateriali sviluppati grazie al progetto InnovaBone verranno valutate considerando diversi fattori, quali la crescita ossea, l'entita' della guarigione e le reazioni a corpi esterni.


 
 
 

I primi tappeti molecolari

Post n°37 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da lealidiachille
 
Tag: Scienza

Tessuti con una fitta rete di molecole, sottile come un atomo

Sono stati realizzati i primi tappeti molecolari, sottili come un atomo, stabili e senza imperfezioni. Sono stati ottenuti grazie ad una rete di molecole di acido borico disposte con altissima precisione in una disposizione ‘a cella d'ape'. Lo studio, pubblicato sulla rivista ACSnano, è il risultato di una ricerca coordinata dall'Università della Tecnica di Monaco e può essere un importante strumento per la lavorazione dei materiali nanotecnologici.
Similmente ai tappeti orientali di alta manifattura, anche i tappeti nanotecnologici (reti molecolari sottili come un atomo) hanno bisogno di una lavorazione di grande precisione. Ma mentre nei primi alcuni piccoli errori possono non inficiare il risultato finale, tanto che secondo la cultura popolare i più raffinati tessitori inserirebbero deliberatamente piccoli errori in forma devozionale, l'industria nanotecnologica è alla costante ricerca di materiali ‘perfetti'.
Uno dei problemi nella realizzazione dei tappeti molecolari è spesso la debolezza dei legami tra le molecole e le interazioni dovute alla presenza di atomi di idrogeno, che istaurano legami difficilmente controllabili, o a forze di carattere elettromagnetico. Si tratta di effetti che inficiano la realizzazione pratica di questo tipo di strutture: perfetti a livello di modello ma irregolari di fatto.
In questo studio, i ricercatori tedeschi sono riusciti a disporre una quantità di molecole di acido borico su di una superficie di grafene e a eliminare tutte le molecole d'acqua tramite condensazione riuscendo così a produrre un ‘vero' tappeto di molecole in grado di tenersi tra loro con legami chimici molto stabili e senza errori di ‘tessitura'.


 
 
 

I Maya conoscevano il tabacco e lo apprezzavano

Post n°36 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da lealidiachille
 
Tag: Scienza

Gli antichi Maya conoscevano il tabacco e lo apprezzavano. Lo testimonia per la prima volta la presenza di nicotina all'interno di un contenitore del 700 avanti Cristo, rilevate grazie alla spettrometria di massa, la tecnica di indagine chimica che permette di riconoscere tracce di sostanze non identificate.

I risultati della ricerca, condotta in collaborazione da archeologi e chimici dell'università di Albany a New York, è pubblicata sulla rivista Mass Spectrometry. Le tracce di nicotina sono state riconosciute all'interno di una sorta di fiasco di terracotta sul quale sono incisi geroglifici interpretati dagli studiosi come ''questa è la casa del suo tabacco''.

Per una delle ricercatrici, Jennifer Loughmiller-Newman, "la ricerca dei cibi consumati da popolazioni antiche permette di avere una conoscenza più approfondita delle loro tradizioni" e i testi incisi sui contenitori sono spesso un indicatore del contenuto.

Il contenitore del tabacco fa parte di una collezione di 150 vasi Maya che appartengono alla collezione Kislak, la maggior parte dei quali contenevano sostanze diverse da quelle originarie, come l'ossido di ferro utilizzato nei rituali di sepoltura, che rende molto difficile risalire all'antico contenuto. Così il testo scritto su ciascun vaso resta la testimonianza più attendibile per risalire al contenuto originale.

Finora l'unica testimonianza di un vaso Maya che conservasse all'interno la sostanza indicata nell'etichetta risale a 20 anni fa, in un contenitore di cacao. Per un altro dei ricercatori, Dmitri Zagorevski, dell'istituto americano Rensselaer, "questa scoperta non soltanto è importante per la comprensione della scrittura Maya, ma è anche un'importante applicazione di una tecnica di indagine chimica ad un reperto archeologico"


 

 
 
 

Da riscaldamento globo per effetto serra inverni freddi

Post n°35 pubblicato il 15 Gennaio 2012 da lealidiachille
 
Tag: Scienza

(ANSA) - ROMA, 13 GEN - I cambiamenti climatici porteranno inverni sempre piu' freddi e nevosi nell'emisfero nord ad alte latitudini, in Nord Europa, Canada e Usa settentrionali. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Research Letters, secondo cui ironicamente sono proprio le estati eccezionalmente calde nell'Artico a raffreddare il clima.

Queste, infatti, hanno portato ad un aumento dell'umidita' nell'emisfero Nord, che ha dato vita a precipitazioni nevose piu' intense.

 

 

 
 
 

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