(VdR)
La maison Dieu
Lui vegliò su di lei
il circolo di una luna
per carpire l'essenza
che lo aveva chiamato.
Urlava la sua anima
dai ferri di una prigione
senza conoscere
il suo male oscuro.
La forza e lo spirito di Ogard
soltanto potevano
liberare in Lei
il legame del corpo dalla sua mente.
E l'anima libera e unisona
alla sua specie animale
l'avrebbe riportata
fra le creature pure del bosco,
oltre lo scoglio di quel castello.
Fu solo allora che
divelta anche l'ultima remora,
presigli i polsi la liberò dal vincolo
di quel corpo portandola all'estasi.
L'anima della principessa
cedette lui i suoi tesori
ricambiata di un amore sconosciuto.
Fu il grido del suo nome
nell'imperare dei corpi
a scandire la fine della sua prigionia.
Carta XVI
Per Veronica
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Una sorpresa
Post n°29 pubblicato il 18 Luglio 2006 da lechateau
28 Lei tornò a casa... Era come anestetizzata: talmente forte era il dolore che in quel momento non sentiva più niente... I giorni trascorsero... La cosa più difficile non era gestire la sofferenza di un addio ma trovare una ragione al comportamento di quell'uomo, o meglio riuscire ad accettare quelle che potevano essere state le sue ragioni... Rifletteva continuamente, ipotesi su ipotesi... "E' sposato, ha una figlia... quindi non desidera coinvolgimenti!... Va bene... allora c'era un coinvolgimento?... E se c'era, com' è riuscito a dirmi che non dovevamo più incontrarci?..." Dopo un pò ricominciava da capo... "Evidentemente non c'è mai stata una vera attrazione nei miei confronti... allora perché le altre volte mi ha cercata?... E se le altre volte mi ha cercata perché ora non mi cerca più??... E se era solo un attrazione perché ha voluto smettere?" Solo un ingarbugliamento di pensieri senza logica e mai una risposta precisa... era proprio quello il tormento... Persa nei suoi sospiri sentì squillare il cellulare... ormai quel telefono l'odiava... un'aspettativa continuamente disillusa.... Quando rispose al telefono non le parve di conoscere la voce dell'interlocutore... e chiese... "Mi scusi, con chi sto parlando?" Dall'altro capo del telefono... "Ciao, sono il socio di Donato!" In quel momento nella testa di lei scattarono mille pensieri contemporaneamente ma quello che ebbe la priorità su tutti fu decidere se dover negare di conoscerlo oppure no... nella sua confusione cercò la prima frase neutra che le venne in mente... "In che modo posso aiutarla? "Io sono Franco, ci siamo visti quella volta in ufficio... forse non se lo ricorda... ma l'ho chiamata per dirle che il mio amico sta molto male e volevo capire cosa è successo per potergli dare una mano dato che si rifiuta di parlare..." Pausa... Lei aveva sempre l'abitudine di parlare molto lentamente, ma in quella circostanza superò se stessa... aveva bisogno di rallentare ancor di più i suoi ritmi per trovare le parole giuste... "Mi scusi... una domanda... Il mio numero chi gliel' ha dato?" "Il mio amico... perché voleva che io le chiedessi come sta!" Questa volta il pensiero si formulò immediatamente: "Stronzo!"... Poi decise che era meglio continuare a fare la vaga, ovvero quello che le riusciva sempre meglio... del resto non poteva essere sicura che quello fosse veramente l'amico di Donato... Continuò parlando al suo interlocutore... "Guardi... io non so precisamente chi lei sia... comunque, mi ha detto di voler sapere come sto... le rispondo con la gentilezza che mi appartiene e le dico che sto molto bene... Adesso la saluto perché sto studiando!" L'amico non le fece terminare la frase... e incalzando disse... "La posso richiamare quando se mai è più libera?" Momento di panico... Lei si chiese: "Devo dire di si o dire di no???... Se dico di si ho un contatto con lui, anche se indiretto... se dico di no.. non ce l'ho più!" Decise per il suo solito "Ni"... e formulò una delle sue frasi sibilline... "Oggi nessuno le ha dato il permesso di chiamarmi... quindi evidentemente lei agisce anche senza la mia autorizzazione... La saluto!!!!" La telefonata finì... ...subito dopo una domanda scattò con prepotenza... "E quest'uomo adesso cosa vuole veramente da me?"
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