Finiani e forzisti mostrano sempre di più il loro volto mondialista Continui sgambetti: pesa la pugnalata al sindaco leghista di Lecco
Roma (Italia) – Convivenza sempre più difficile tra Lega e Pdl, nonostante che gli uomini del Carroccio (anzi, i suoi vertici) da tempo si siano abituati a mandar giù bocconi amari, dai miliardi a Catania, allo status predatorio di Roma capitale, al naso turato e la bocca chiusa per il sì al Trattato di Lisbona. Adesso il Pdl alza il prezzo da pagare mandando in porto l'iniqua idea di Gianfranco Fini: diritto di voto alle elezioni comunali e circoscrizionali per gli stranieri extracomunitari residenti in Italia da almeno cinque anni che, così, godranno di un privilegio assoluto nei confronti di padani e italiani. Gli immigrati potranno, infatti, votare due volte: alle elezioni del proprio paese e in quelle della nazione che li ospita.
GLOBAL TRASVERSALI. La trovata arriva da una proposta di legge trasversale presentata alla Camera da esponenti dell'opposizione e della maggioranza: Walter Veltroni e Salvatore Vassallo del Pd, Flavia Perina e Fabio Granata del Pdl, Leoluca Orlando dell'Idv e Roberto Rao dell'Udc. Un'ammucchiata all'insegna del mondialismo e dei diktat imposti dalle lobby internazionali che governano i processi di globalizzazione.
SCONCERTATO. Così come puzza di interesse lobbistico anche la speculazione che, nelle intenzioni del Pdl, verrà consentita col via libera alla privatizzazione dell'acqua potabile. E' già apparso sconcertato il vicecapogruppo del Carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni, che avrebbe voluto “modificare il testo per farlo corrispondere con la posizione storica della Lega a favore dell'acqua pubblica”.
AUTENTICI EROI. Sulla sempre più molesta convivenza tra Pdl e leghisti pesano le incomprensioni che emergono un po' ovunque, con i seguaci di Fini e Berlusconi che fanno a gara per superare la sinistra nell'accaparrarsi le clientele degli immigrati. E in alcuni casi si arriva alla rottura: è accaduto a Lecco, con il sindaco leghista del capoluogo, Antonella Faggi, pugnalata alle spalle e mandata a casa da cinque consiglieri del Pdl, celebrati come autentici eroi dai loro compagni di partito.
|