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Quando la vita era più facile

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Accorgimenti...

Post n°107 pubblicato il 16 Giugno 2010 da leletps

- Faccio veramente fatica.

Senti, ma perchè non prendi tutte le tue cose e ti allontani in maniera decisa senza più voltarti indietro, lasciando tutto alle spalle una volta per tutte?

- Ma chi, io?
Come potrei fare una cosa simile.
Io sono quello buono, quello paziente, quello bravo, disponibile, serio, maturo, adulto, razionale.
No, non potrei mai.

Ma dai, almeno fai un tentativo.
Male che vada torni sui tuoi passi.
Fai sempre in tempo.
Non credi?

- No, davvero, non posso.
Prima di fare qualcosa devo avere tutte le certezze del caso, devo sentirmi sicuro, avere le risposte chiare e nessun problema.

Però non puoi ridurti tutte le volte così, in questo modo.
Continuamente legato a quel qualcosa che poi, in fondo, non dipende nemmeno da te.
Oppure mi sbaglio?

- No, hai perfettamente ragione, ma le scelte che non ho fatto io e che scrivono i miei giorni fanno parte della mia vita e, in un modo o nell'altro, con esse devo conviverci.

Come mai quell'espressione seria? Perchè non parli più?


- Scusa, stavo solo pensando alla prossima domanda a cui dovrò dare l'ennesima risposta...

 

 

 
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Punto...

Post n°106 pubblicato il 14 Giugno 2010 da leletps

"Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa...

Se hai un sogno tu devi proteggerlo...

... Se vuoi qualcosa vai e inseguilo..."

 
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...i puntini di sospensione...

Post n°105 pubblicato il 14 Giugno 2010 da leletps

Oggi è uno di quei giorni in cui il punto interrogativo sembra abbia la priorità su tutto.
Domande continuamente poste per cercare risposte a cui, per altro, io di risposte non so darne.
Se solo dipendesse da me.
Se solo ci fosse l'idea di avvicinarsi ad una verità rispetto ad un'altra.
Se solo non ci fosse la solita confusione nell'alterare, modificare e trasformare le cose da quelle che sono realmente.
Se solo fosse tutto più semplice.
Se bastasse uno sguardo soltanto.
Se bastasse una parola detta.
Se ci fosse questa possibilità.
Non ci sarebbe alcun punto interrogativo.
Applicherei alla vita "i puntini di sospensione", forse...

 
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(...)

Post n°104 pubblicato il 10 Giugno 2010 da leletps

Aspetto lì, tra le mie parentesi tonde.
Aspetto lì, racchiuso e senza farmi vedere.
La stessa storia che scrivo ora la scriverò forse domani. E comunque, nonostante questo, mi sento come un libro ancora da scrivere.
Il mio essere, quello profondo, non è mai cambiato.
Ho quel rispetto cucito nell'anima di affrontare la vita senza ipocrisia, senza inganni.
Il senso che ha un mio sorriso non lo possono riconoscere tutti.
Il film che trasmette il mio sguardo è solo un'anteprima che in pochi hanno la possibilità di vedere.
Il desiderio più grande non può essere un banale sogno di questa notte.
E intanto aspetto. Rimango lì, tra le mie parentesi tonde...

 

 
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Manchi...

Post n°103 pubblicato il 07 Giugno 2010 da leletps

Come gli occhiali da sole quando sono controluce.

Come lo zucchero da girare nel caffè.

Come il quadro perfetto sulla parete nuda della mia stanza.

Manca il mio nome pronunciato dalla tua voce.

Manca il Tuo sguardo che si appoggia addosso al mio.

Manca il “noi” inteso come io, Te e nient’altro.

La sensazione di essere in un Tuo sorriso, qualunque cosa accada.

 

 
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Il confronto...

Post n°102 pubblicato il 02 Giugno 2010 da leletps

Mi ricordo quando, nei giorni di festa, mio padre mi scompigliava la frangia e mi chiedeva se desideravo andare con lui a giocare a pallone nel giardino della nostra nuova casa.
Mi ricordo quando all'età di cinque anni venivo sollevato di forza da mio padre che, con dei movimenti che conosceva apparentemente soltanto lui, mi faceva ruotare intorno alle sue spalle fino a mettermi "in capo al mondo".
Mi ricordo mio padre che leggeva il giornale mentre io la sera ripassavo le tabelline per il compito del giorno dopo.
Mi ricordo mio padre quando finalmente, disse lui, mi ha tolto quelle rotelle cingolanti dalla mia prima bicicletta.
Ricordo mio padre che mi insegnava le "leggi" per essere un uomo di casa accompagnandomi a capire come si fanno alcuni lavori di casa. Dall'imbiancare, all'aggiustare; dall'inventare al sistemare.
Ricordo mio padre che nelle mattine di domenica d'estate mi portava al lago a pescare.
Mi ricordo di mio padre che quando guardava negli occhi mia madre faceva trasparire un sorriso sincero, magari senza dire nulla.
Ricordo mio padre, che al compimento dei miei quattordici anni, era tornato a casa con un motorino nuovissimo che desideravo tanto.
Mi ricordo con mio padre la prima volta allo stadio, le vacanze al mare, i viaggi in auto. Ricordo mio padre che quando accendeva una sigaretta aveva sempre la premura di farmi promettere che io non l'avrei mai fatto.
Ricordo mio padre a parlare con i miei professori del Liceo e scegliere con me l'indirizzo universitario che avrei voluto seguire.
Ricordo mio padre che alla sera rientrato a casa diceva sempre: "uhh che giornata. E tu, com'è andata la tua giornata? E ti sono mancato oggi?".
Ricordo mio padre ieri che mi parlava dell'importanza di crearsi una famiglia propria avendo passato i trent'anni.



Ricordo di quel padre che non è mai esistito e con il quale, spesso, sono costretto a confrontarmi. 

 
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Di fronte al microfono acceso...

Post n°101 pubblicato il 01 Giugno 2010 da leletps

Sono di fronte al microfono acceso.
In sottofondo il rumore "silenzioso" di distorsione che mi fa capire che è tutto pronto.
Il momento che aspettavo.
Il momento di cui ho tremendamente bisogno.

Sono di fronte al microfono acceso.
Sono sul palco.
Pronto ad affrontare tutto quello che ho intorno senza la minima paura, la minima angoscia.
Mi confondo letteralmente con le luci che fanno da contorno. E il "pubblico" mi osserva per la prima volta come un uomo determinato, caparbio, che possa mettere in atto quello che fino ad ora avevo in qualche modo nascosto, tenuto privato.

Sono di fronte al microfono acceso.
Appoggio e abbandono il mio destino tra il leggio e la chitarra convinto che quando tutto sarà finito, possa riuscire a riprenderlo tra le mie mani.

Sono di fronte al microfono acceso.
Le luci si spengono all'improvviso.
Rimango io. In primo piano sul mondo, destinato a urlare con tutta la voce che ho in corpo quello che mi porto dentro da sempre.
Mi trema il cuore quasi come se volesse uscire dal mio petto.
I miei polmoni sono tesi e colmi di aria e desiderio.
I miei occhi sono attenti a non distrarsi dall'inutile.
Ho quel nodo in gola che questa volta non riuscirà a soffocarmi.

Sono di fronte al microfono acceso.
Esisto solo io.
Sarà solo per dieci interminabili minuti. Minuti di vita assoluta.

Sono di fronte al microfono acceso.
E lì, da qualche parte, incontrerò Te. Nascosta come sempre per il Tuo solito "imbarazzo".
Intravedo i Tuoi occhi.
Ed è una sensazione unica e meravigliosa.
Dopo molto tempo tornano a brillare ancora una volta soltanto per me.
Ed è una sensazione ancora più unica e meravigliosa.

Sono di fronte al microfono acceso.
Sono pronto.
Pronto a dichiarare quello che sono realmente.
Tutto è in questi dieci minuti di pura follia. 
E questo è tutto quello che provo per Te.



 
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La maschera invisibile

Post n°100 pubblicato il 30 Maggio 2010 da leletps

Sono egoista certo.
Sono portato a ragionare per raggiungere i miei desideri, i miei scopi.
Raggiungere la libertà di essere più che capito, conosciuto per quello che sono realmente.
Con gli anni e le esperienze mi sono dato le risposte che mi servivano per guardarmi allo specchio e vedere che quello che avevo di fronte ero davvero io.
Senza maschere, senza falsi sguardi, senza perbenismo, senza finzione.
Ed ora che sono consapevole di tutto quello che riguarda me, arrivo a notare che intorno esistono individui con cui condivido brandelli di vita che colgono di me quello che non sono.
Ed è come se cercassero di distruggere quel filo logico costruito a perfezione per tracciare il mio esatto profilo.
Razionalmente irrazionale e completamente vero.
Non nascondo i miei segreti e ci convivo. Ammiro i miei pregi e riconosco i miei difetti.



Non ho più quella maschera invisibile appoggiata al mio viso e destinata al "pubblico".
Io sono quello che sembro.
Ora come non mai.

 
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Avrei (quasi) finito...

Post n°99 pubblicato il 28 Maggio 2010 da leletps

Evidentemente vale molto di più arrestare i propri pensieri e cercare altrove.
Cercare in spazi indefiniti, non delineati, accorporati nel caos mentale irrazionalmente stabile.
Aggiungo quello che non c'è.
Tolgo quello che è di troppo.
Cado da quel cielo indaco che ho dipinto con le mie mani.
Metto da parte il buio per un istante e ritrovo luce opaca.
Preferisco il pomeriggio alla notte, la notte al mattino e il mattino al pomeriggio. Confondo in maniera innaturale il mio destino con quello che mi circonda da anni. Spolvero la mia chitarra e pezzi di anima afflitta da chissachè.
Annuncio al mondo quello che non avrei mai detto.

Affondo dispiaceri, in silenzio, tra panorami suggestivi ed auricolari dissonanti.
Allungo il passo senza andare di fretta.
Eccedo in quello che sembra normale ai più.
Mi stanco di essere quello che chiedono gli altri.
Mi dissocio dall'apparire solamente.
Chiedo aiuto sottovoce.
Amo tramite il mio sguardo.
Fingo tramite i miei occhi.
Smetto quando voglio.
Potrei chiudere la porta e lasciarmi tutto alle spalle.

 
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Tu meriti...

Post n°98 pubblicato il 17 Maggio 2010 da leletps

 

 
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Di nuovo

Post n°97 pubblicato il 14 Maggio 2010 da leletps

Le piccole cose. Sono le piccole cose che realmente riempono l'animo.
E quando queste mancano si assume un'apatia totale, una solitudine mai provata così in maniera netta, un totale distacco da tutto il resto.

Almeno, questo è quel che capita dopo che, quel qualcosa in cui credevi, si sgretola pian piano in mille e più pezzi.
Così, in un solo istante.
Senza preavviso.
Senza un minimo segnale.

Come se l'arcobaleno sullo sfondo stesse per crollare formando milioni di piccoli pezzi colorati che volteggiano nell'aria e, poco prima di toccare terra, si trasformano in tasselli "bianchi e neri".
E tu inizi a raccoglierli uno ad uno dando il peso ad ogni tassello come fosse un momento mancante.
Ogni momento mancato.
Non vissuto.

Sembra che il tempo stia correndo troppo in fretta per cercare di raggiungere quello che si allontana da te o che ti sei fatto sfuggire.
Sembra invece che il tempo non passi mai nel momento in cui Lei, soltanto Lei ti manca.

Le piccole cose hanno un senso e danno un senso meraviglioso al tuo contorno di essere.
Basta uno sguardo, un movimento della sua mano che si tocca i capelli, un sorriso in più fatto a te a dispetto di chiunque altro.
Basterebbe essere di fronte un solo istante per viversi.
Di nuovo.

... sto solo cercando di ragionare...

 
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Dal vetro degli occhi

Post n°96 pubblicato il 13 Maggio 2010 da leletps

Dal vetro dei suoi occhi si specchiano persino le onde del mare dalla cima più alta di una montagna.
Dal vetro opaco dei miei occhi scorgo una stella nel cielo e penso possa soltanto avere freddo.
Il profumo del sapone liquido sulle mie mani è ormai svanito.
Il calendario appeso sulla parete appena imbiancata non indica che giorno sarà domani.
Il microfono posto davanti alla mia bocca amplifica una voce spezzata.
La sua foto potrebbere prendere forma nel mio spazio e nel mio tempo.
Cerco ossigeno mentre ragiono tra queste quattro mura.
A volte non puoi farne a meno.

Poi, sin dalla prossima alba, abiterò dovunque andrà.

 
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?

Post n°95 pubblicato il 12 Maggio 2010 da leletps

Rimango sotto la pioggia per circa venti minuti.
Si confondono tra loro gocce trasparenti amare destinate scivolare continuamente sul mio viso, dal mio sguardo. Chiudo gli occhi, stringo palpebre e anima insieme.

Fa male.

Sembra sia stato infinito.
All'improvviso apro gli occhi e, quello che sembra inevitabile, rischia di essere un ricordo avvolto da un misterioso punto interrogativo.

 
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In cuffia

Post n°94 pubblicato il 11 Maggio 2010 da leletps

Non esiste immagine... non esiste spazio... non esiste tempo.
Solamente la più reale e massima espressione di sentimento, emozione, paura, sconvolgimento, attenzione, illusione, volontà, destino, passato, eccitazione, accumulo, felicità, passione, malinconia, esagerazione... tutto nello stomaco...
tutto nella testa... tutto all'infuori di tutto, come se fosse infinito.
Ed è un semplice gesto, forte e complesso... deciso da me.

 
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In alternativa...

Post n°93 pubblicato il 11 Maggio 2010 da leletps

In alternativa ai pensieri scomodi si adottano parole, scuse, giustificazioni.
A volte non basta.
A volte non basta poter pensare di riuscire ad esprimere un concetto senza poi cadere nell'essere travisato.
O meglio.
Le parole usate per riempire di colore un semplice concetto che al suo interno vive di complicanze vengono spostate, cambiate, persino cancellate.
Penso che Hemingway avesse espresso una sua massima vivendo una circostanza simile:
"Un uomo intelligente deve ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti".

 
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Il parallelo invisibile

Post n°92 pubblicato il 10 Maggio 2010 da leletps

Intanto passano gli anni.
Chi vive ora l'era trentennale non può sicuramente dimenticare momenti passati che difficilmente potranno accadere nuovamente.
Quella tipica foto che si faceva su uno sgabellino in uno studio fotografico per immortalare "l'epoca" che si stava vivendo.
Quella foto con dietro il tipico sfondo da foto "finta".
Vestiti in maniera maniacale da altri che, alla fine, riuscivano sempre a farti indossare quelle odiose calze bianche bucherellate. Quelle che, per imbarazzo, si arrotolavano giù giù fino alle caviglie per cercare di nasconderle, ma che poi si finiva ad essere persino più ridicoli avendo anelli spessi come ciambelle ripiene a ridosso delle scarpe.
E guardando una semplice fotografia arrivi ad inquadrare che pian piano molto passa, molto si modifica, ma anche che molto c'è e resiste nel tempo.



Rimane sempre quello che viene posto su una linea parallela alla tua vita.
Da una parte hai "il quotidiano", tutto ciò che permette di modificarti e modificare.
Ciò che è tangibile in qualsivoglia momento.
E poco più in là un parallelo mondo, che è sempre il tuo. Che gestisci in maniera totalmente diversa. Senza variazioni, senza cambi.
Intoccabile.
Ma stabile.
E penso sia persino più vero di tutto quello che ti circonda in questo istante che appoggi un piede da una parte e uno dall'altra facendo comunque e sempre un passo alla volta.
Un passo dopo l'altro.
Il parallelo ingiustamente invisibile.

 
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Vulnerabile

Post n°91 pubblicato il 09 Maggio 2010 da leletps

Ragiono: ogni persona è diversa da un'altra persona. E qui si potrebbero aprire capitoli infiniti, con discorsi infiniti, tutti estremamente discutibili e giusti.
Ma vorrei arrivare al passo successivo.
Mi rendo conto che c'è una cosa che accomuna chiunque.
L'essere vulnerabile.
Vulnerabile io che scrivo, vulnerabile Tu che stai leggendo.
Vulnerabile di emozioni, di passioni, di incroci di sguardi, di stati d'animo complessi, di tutto ciò che ci circonda.
Vulnerabile io che scrivo, vulnerabile Tu che stai leggendo.
Vulnerabili di fronte a un colore, un segno, una parola detta, una parola non detta.
Vulnerabile io che scrivo, vulnerabile Tu che stai leggendo.
Vulnerabile di fronte al desiderio più grande, al peccato appena commesso. Vulnerabile io che scrivo, vulnerabile Tu che stai leggendo.
Vulnerabile come chiunque altro possa essere "toccato" dentro, fin giù nello stomaco. Come se quel groviglio di sensazioni strane che non aiutano mai a far vedere il traguardo, innalzi quel muro sempre un centimetro più alto dei Tuoi occhi, a tal punto di non permettere di raggiungere con lo sguardo al di là.
Al di là di tutto quello che ci trattiene.
Al di là di quello che non vogliamo subire.
Al di là del sospetto di sembrare follemente liberi. 
Vulnerabile io che scrivo, vulnerabile Tu che stai leggendo.

 
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Lover, You Should've Come Over

Post n°90 pubblicato il 08 Maggio 2010 da leletps

Amore, saresti dovuta tornare

Guardando fuori dalla porta vedo la pioggia
cadere sulla gente al funerale
che sfila in una camminata di parenti tristi,
mentre le loro scarpe si riempiono d'acqua.
Forse sono troppo giovane per non permettere
all'amore giusto di diventare sbagliato,
ma stanotte sei nella mia mente cosi non lo saprai mai.

Quando sono giù e affamato del tuo amore
senza possibilità di nutrirmi di esso.
Dove sei stanotte? Sai quanto ne ho bisogno.
Troppo giovane per resistere e
troppo vecchio per evadere e scappare.

Qualche volta un uomo viene trascinato
quando si sente come se il divertimento gli fosse dovuto
e troppo cieco per vedere i danni che ha fatto.
Qualche volta un uomo deve svegliarsi per
scoprire che veramente non ha nessuno.

Cosi ti aspetterò... e brucerò.
Vedrò mai il tuo dolce ritorno?
Imparerò mai?

Amore, saresti dovuta tornare
perché non é troppo tardi.

La stanza è solitaria, il letto é fatto,
la finestra aperta lascia entrare la pioggia
bruciando all'angolo c'é quello
che sogna di averti avuta con lui
il mio corpo gira e brama per un sonno che non verrà mai.

Non é mai finita, il mio regno per un bacio sulle sue spalle.
Non é mai finita, tutta la mia ricchezza per
il suo sorriso quando dormo così dolce accanto a lei.
Non é mai finita, tutto il mio sangue
per la dolcezza della sua risata.
Non é mai finita, lei é la lacrima che scenderà
per sempre nella mia anima.

Beh forse sono troppo giovane per non permettere
all'amore giusto di diventare sbagliato.

Amore, saresti dovuta tornare
perché non é troppo tardi.

Beh mi sento troppo giovane per resistere e
troppo vecchio per evadere e scappare.
Troppo sordo, muto e cieco per
vedere il danno che ho fatto.
Dolce amore, saresti dovuta tornare
amore, beh, ti sto aspettando.

Amore, saresti dovuta tornare
perché non é troppo tardi.

Jeff Buckley

Tutto è scritto.
In ogni singola parola c'è realmente un disegno infinito di pensieri che prenderanno forma, forse, da qui all'eternità.

 
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Da sempre

Post n°89 pubblicato il 05 Maggio 2010 da leletps

Come se ci conoscessimo da sempre.

Il modo di specchiarsi, il confronto, il dialogare, il prepararsi, l'ascoltare, il rispettarsi, l'essere attenti, l'essere maturi a tal punto da non avere freni inibitori di alcun tipo che possano distorcere la realtà.
Spogliarsi completamente senza nessuna barriera.

Trovarsi lì.
Trovarsi ovunque.
Trovarsi accanto.

Quello che cerco è quello che voglio. E questo non l'ho mai nascosto.
Quello che trovo me lo tengo stretto. Egoista? Certamente.
Quello che penso lo diffondo raramente. Fa parte del mio mistero.
Quello che sono è quello che si vede incrociando il mio sguardo.

E, appunto, è come se ci conoscessimo da sempre.

 
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Se fosse per...

Post n°88 pubblicato il 03 Maggio 2010 da leletps

Avvolto dal "se fosse per..."
Continuamente, perdutamente mi ritrovo quelle immagini, quelle istantanee che non danno scampo.
Quell'ormai famosa idea di totale libertà inerente al proprio pensiero.
Quell'idea di Lei che non finisce con un semplice "a presto", "alla prossima", "ci sentiamo"...
Quel continuo vedere i suoi occhi di fronte ai miei, quelle sue movenze di gesti semplici, comuni e che di semplice e comune non hanno nulla.
Quel voler avvicinarsi ad ogni costo.
Quell'essere così tremendamente lontani
E poi, quell'alchimia.

Se fosse per un istante, tutto si trasformerebbe in una vita intera.
Se fosse per caso, non sarebbe destino.
Se fosse per quello che ci siamo detti, sarebbe qualcosa di irripetibile e che, continuamente, si ripeterebbe.

Se fosse per me saremmo uno.

 
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