Post n°25 pubblicato il 28 Aprile 2010 da lelizabeth
Su su.. svelti, veloci, piano, con calma… Non v’affrettate, poi non scrivete subito poesie d’amore, che sono le più difficili, aspettate almeno almeno un’ottantina d’anni. Scrivetele su un altro argomento… che ne so… sul mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo… che non esiste una cosa più poetica di un’altra! Avete capito? La poesia non è fuori, è dentro… Cos’è la poesia, non chiedermelo più, guardati nello specchio, la poesia sei tu…
..e vestitele bene le poesie, cercate bene le parole… dovete sceglierle!
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola! Sceglietele…che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere. Da Adamo ed Eva… lo sapete Eva quanto c’ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta!!! “Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa..” ha spogliato tutti i fichi del paradiso terrestre! [...]
Per trasmettere la felicità, bisogna essere FELICI e per trasmettere il dolore, bisogna essere FELICI. Siate FELICI!!! Dovete patire, stare male, soffrire.. non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre! E se non avete i mezzi non vi preoccupate… tanto per fare poesie una sola cosa è necessaria… tutto. Avete capito? E non cercate la novità… la novità è la cosa più vecchia che ci sia… E se il verso non vi viene, da questa posizione, né da questa, ne da così, buttatevi in terra! Mettetevi così! Ecco… ohooo… è da distesi che si vede il cielo…[...]
Fatevi obbedire dalle parole… Se la parola ‘muro’ non vi da retta, non usatela più…per otto anni, così impara! Che è questo, bhooo non lo so! Questa è la bellezza, come quei versi là che voglio che rimangano scritti li per sempre…
E farei una poesia, come farei l’amore
ad un corpo proibito:
con l’ansia di sapere
che serve solo l’indispensabile.
Farei una poesia
scritta col sangue vivo,
o col nero di seppia, perché durasse.
E scriverei poesie, allora,
come farei le cose che più mi piacciono,
che fare poesie è anche
violare i limiti del foglio,
e perché le parole, come le puttane,
si assomigliano tutte un po'.
Non otto anni, ma otto notti ad acciuffar parole come zanzare....
si cancelliamo tutto... perchè sembra che non abbiamo più il tempo e la volontà di farci delle nostre idee, di inventarci parole lunghe che suonano strane e che durano di più... non abbiamo più il tempo e non facciamo altro che omologarci.
forse perché...
la poesia è la verità