Creato da cornelius_r100 il 10/01/2008
rivista periodicamente scorretta a cura del FORO753

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultimi commenti

 

I miei link preferiti

 

dove è l'essenziale?

Per il momento è presente a: Roma, Milano, Reggio Calabria, Varese, Pavia, Perugia,

scrivi a lessenziale@753.it e ti diremo dove puoi trovare la rivista.

 

 

« Il sommario del nuovo numero

"La fine del dopoguerra"

Post n°5 pubblicato il 16 Settembre 2008 da cornelius_r100
 

Chi volesse occuparsi di un’analisi del risultato delle recenti elezioni italiane credo che non potrebbe fare a meno di notare come forse il 2008 sarà ricordato dagli storici come l’anno ufficiale della fine del dopoguerra in Italia.

Il dopoguerra italiano si è caratterizzato, politicamente parlando, sull’asse centrale dell’opzione tra fascismo e antifascismo: oggi in parlamento l’unica forza di sinistra presente, il partito democratico, si è fondato senza prendere posizione nel suo statuto sull’antifascismo.

Ed è proprio la destra italiana in genere a doversi interrogare, nel senso che gli italiani hanno chiaramente dimostrato che nonostante i problemi legati alle necessità economiche e al problema di arrivare alla fine del mese il tema legante di queste elezioni è stato invece quello della sicurezza. Ecco spiegare allora il risultato tragico della sinistra radicale, dimezzata nei suoi voti e fuori dal parlamento, quanto mai debole nel paese. Eppure la sinistra aveva puntato più di altri sulla lotta contro il precariato: evidentemente gli italiani hanno deciso, con una certa coscienziosità, che il problema economico non è ora il principale dei problemi e che comunque sia non è da un operazione estrema o radicale che sia che possa venire la soluzione. Il che è perfettamente in linea con la logica economica: nel medio – lungo periodo è la logica liberale a consentire una maggior ricchezza della popolazione, posto ovviamente che si voglia organizzare la vita associata in torno a questo principio guida.Ma che cos’è il tema della sicurezza? Non si deve credere, come una certa sinistra che evidentemente non vuole vincere più elezioni da qui al 2100, che la sicurezza sia solo la paura dello straniero o la mancanza di controllo nelle nostre strade.

La sicurezza, in un senso più essenziale, è lo star sicuri, cioè quel fondamento della vita associata sul quale comprendere chi siamo e chi poter riconoscere eventualmente come diverso e come uguale. Tutto questo naturalmente comporta una riflessione critica su chi siamo, cioè sulla base del nostro patto di cittadinanza, che viene messo inesorabilmente in discussione dalle masse migratorie e dalla presenza più o meno legale di stranieri sul nostro territorio. La mentalità internazionalista della sinistra, figlia di una ben nota politica culturale, ha segnato inesorabilmente il passo, non permettendo ai dirigenti di cui sopra di comprendere che l’opzione internazionalista non è più sufficiente a render conto di una società rosa nelle sue certezze fondamentali da stili di vita differenti. La risposta più immediata che gli italiani hanno dato è stato nel senso di forte lotta alla contaminazione sociale, premiando la destra e puntando, dal punto di vista programmatico, sul valore identitario della Lega Nord, valore legato al territorio. A partire da questi pochi spunti critici vorremmo fosse apprezzabile come il problema della sicurezza fisica, dell’immigrazione, della cittadinanza, siano temi collegati e da affrontare complessivamente, nel senso di farli insufflare da un solo criterio ordinante.

Chi avrà una prospettiva complessiva sul chi siamo e dove andiamo della nostra comunità politica avrà anche in mano la possibilità di un’azione politica potente e vincente per i prossimi cento anni, che si prospettano come quelli dei flussi migratori e del crollo delle illusioni illuministiche.

Quella che era stata una delle bandiere della vecchia sinistra italiana oggi non viene più presa come punto di riferimento valoriale da promuovere, nel senso che la si da per acquisita nel panorama civile e politico italiano e quindi ormai inutile rivendicarla. D’altronde i valori sono destinati a morire, con necessità, e stessa considerazione sembra aver determinato i dirigenti del più importante partito di destra italiano a non prender posizione sul fascismo, anch’essi: parliamo della Lega Nord, che ormai per proposta politica e tipo di elettorato si caratterizza come partito di destra, una destra naturalmente nuova, in cui il movente principale sembra essere la difesa del territorio, con l’aggiunta delle classiche tematiche di destra legate alla sicurezza e alla promozione dei valori "tradizionali".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963