Creato da MirtilloGirl il 11/09/2006
quando qualcosa comincia, comincia a finire (a.g. pinketts)

marmellata di mirtilli

Innocenza. Purezza. Illogicità. Anti-logicità.
Salute. Etcì! Salute.
Contraddizione. Sapore.
Mani. Pensiero.
Muscoli tendini sangue.
Pensiero. Razionalità. Bleah.
Ritmo. Danza. Piedi.
Solitudine. Silenzio. Eternità.
Critica degli archetipi.
Rito. Rito laico. Burocrazia.
Gesù. Innocenza. Purezza.
Da capo.

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Tag

 

 

« Messaggio #88Messaggio #90 »

Post N° 89

Post n°89 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da MirtilloGirl
 

Studio per Nostra Signora dei Pesci, Cinzia De Lorenzi - Care Estinte

immagine

Io Cinzia l'ho vista la prima volta almeno tre anni fa, ad una tavola rotonda sull'improvvisazione. Portava il suo bagaglio di Danza Sensibile (e la sua personalissima e profonda sensibilità) in un contesto assolutamente fuori da ogni margine di fruizione viviva. L'avevo trovata dolcissima, mi aveva fatto quasi tenerezza, in quell'aula, davanti a quel tavolo da conferenzieri, a danzare senza un benchè minimo appiglio coreografico o drammaturgico. Avevo pensato che non la capivo, la sua danza, in quel momento, ma che sentivo che lei la parlava come se fosse il suo unico modo per dire. Con la stessa urgenza e necessità con cui si risponde ad una domanda.

Venerdì sera ho finalmente visto una performance del suo gruppo, le Care Estinte. Non era un teatro, era uno spazio espositivo, completamente pieno per l'occasione. Sarà che il suo ormai è un nome di richiamo, la gente va pazza per lei non solo artisticamente, ma anche umanamente, e sarà che le care estinte hanno un sacco di amici, fatto sta che la galleria era piena, e nessuno si aspettava un'affluenza simile, tant'è che lo spazio performativo era stato organizzato come se quasi non ci dovesse essere pubblico. E allora mi sono fatta una domanda: dove stanno i confini della necessità di qualcosa?
La domanda esula dalla performance in sè. Guardavo quelle ragazze in scena e mi chiedevo: chi ha diritto di decidere e riconoscere se quello che stanno facendo queste ragazze abbia una necessità oppure no? E soprattutto, perchè qualcuno dovrebbe avere diritto di decidere una cosa simile? Capita spesso che serate di questo tipo non siano pagate. Ma se vado da un calzolaio a farmi aggiustare un tacco, non posso mica dirgli, no, guarda, questo lavoro non te lo pago, è per la promozione. Sembra quasi che la cultura, poichè non si ha la certezza che paghi (in termini ideologici), possa essere richiesta gratuitamente, come se non costasse nulla. Sforzi, tempo, lavoro. E' un lavoro, cazzo, la cultura. Produrre cultura. E anche gli artisti mangiano.
Eppure impera l'atteggiamento che vede gli artisti come gente che ha un di più nella vita, che sia dipingere, recitare, cantare, danzare. Scrivere. E quel di più devono trovare il modo di coltivarselo in un tempo altro, che non sia quello del lavoro, perchè il lavoro è un'altra cosa.
Salvo poi quando uno arriva, e allora ha il diritto di cominciare a chiedere soldi, e la gente si spella le mani per darglieli, i soldi. Ma anche così, boh, a me non sembra un lavoro. A me così sembra solo un'ipocrisia tremenda, un servilismo senza dignità e senza capacità critiche. Questo penso quando vedo che la Hunziker porta in teatro un musical glorioso come Cabaret (e mica per presentarlo: ci canta persino!); oppure vedo in libreria un altro libro di Moccia (un altro?!!) alto il triplo di quell'altro, si vede che ora ha tempo per scrivere.
Ecco, in fondo anche agli artisti basterebbe poter 
lavorare.
Che tutto sommato anche l'arte possa essere considerata un lavoro?
La domanda è ironica, meglio che lo dica.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Rispondi al commento:
MirtilloGirl
MirtilloGirl il 23/02/07 alle 09:55 via WEB
personalmente trovo scorretto pagare un libro 50 euro esattamente quanto trovo scorretto scaricarlo gratis da internet.
pensare che la cultura gratuita possa portare ad un rinnovamento spirituale è un grottesco autoinganno: se uno non ha modo di fare arte (e va bene, non diciamo produrre) e di dedicarsi totalmente e visceralmente a lasciar fluire la vena comunicativa che si porta dentro, se uno è costretto a fare questa cosa nei ritagli di tempo, sarà prima di tutto la qualità dell'arte e della cultura a risentirne. parliamoci chiaro simas: tutti sono liberi di dipingere e di scrivere poesie. ma non tutti, a mio parere, possono mettersi a dire sono pittore o sono poeta.
e finchè il pittore e il poeta saranno in mano a "quelli che fanno girare i soldi" (galleristi, editori, eccetera), non ci sarà un artista veramente libero di esprimersi.
quello che manca è un'educazione a riconoscere la necessità del lavoro artistico, e il diritto dell'artista a "fare". e un tempo queste cose c'erano. ma hai ragione, i tempi sono cambiati.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963