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Gli ingranaggi sono stati messi in moto e hanno un loro ritmo al quale noi siamo... condannati. Ogni mossa è determinata dalla precedente... L'ordine vuol dire questo. Se noi cominciamo ad agire in modo arbitrario faremo solo confusione: almeno, speriamo. Perchè se ci capita, se solo ci capitasse di scoprire o comunque di soospettare che la nostra spontaneità è parte dei loro piani sapremmo di essere perduti. Un cinese della dinastia T'ang - per definizione un filosofo - sognò di essere una farfalla, e da quel momento egli non fu più sicuro di non essere una farfalla che sogna di essere un filosofo cinese. Invidialo: la sua sicurezza era duplice.
Tom Stoppard, Rosencrantz e Guildenstern sono morti
I'm a shooting star leaping through the sky
Like a tiger defying the laws of gravity
I'm a racing car passing by like lady godiva
I'm gonna go go go
There's no stopping me
I'm burning through the sky yeah!
Two hundred degrees
That's why they call me mister fahrenheit
I'm travelling at the speed of light
I wanna make a supersonic man out of you
Queen, Don't stop me now
boab bush fuchsia bush iris dog rose illawarra flame tree
stiamo duramente lavorando per noi.
vedrai, vedrai.
sì sì, dico a me.
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Adesso fai stridere la tua chitarra.
Ti ricordi quando eravamo piccoli? Tiravamo fuori da quelle corde dei suoni immondi. Sembrava sputo di gallina che raschiava sulla ruggine. A noi sembrava musica. I grandi ci sgridavano e poi si faceva silenzio.
Tirala su ora, quella chitarra. Se hai le braccia abbastanza forti. Aveva un nome, te lo ricordi? L'avevi chiamata Josephine, e io ti pigliavo per il culo, così tu finivi col non chiamarla mai per nome. Lo facevi solo sottovoce, ogni tanto, quando pensavi che io non potessi sentire. Invece sentivo.
E mi ricordo pure che a un certo punto tuo padre si è incaponito col fatto che se poprio della chitarra ti fregava qualcosa allora dovevi andare a studiarla con tutti i sacri crismi in una scuola, e dopo te ne aveva regalata una nuova e luccicante. Una giapponese. Era bella, ci aveva fatti ammutolire. Non ne avevi mai avuta una nuova. La guardavamo e ce la rigiravamo fra le mani, cercando di non toccarla troppo per non macchiarla con le nostre dita zozze e unte. Mica ce l'avevi il coraggio di suonarla. E mi ricordo che quella invece la chiamavi Margot. Perchè era un nome da vacca di lusso, avevi detto.
Era metallica, fredda, precisa. Ma a me piaceva la zozza, quella con gli adesivi appiccicati sopra, quella con lo sfregio di quella volta che era caduta dall'armadio, di notte, la lurida suicida che ci aveva fatti svegliare di crepacuore. A me piaceva lei, perchè le sue note porche avevano un calore materno che la giapponese se lo sognava. Era spagnola, lei. Era un'Alhambra. Come ne fanno poche.
E persino se la suonavi tu non riuscivi a farla sembrare stonata. Anzi, qualche volta mi hai pure commossa. Ma io mi commuovevo pure guardando Hallo Spank, quindi non faccio testo. Però me la ricordo, quella volta, la direttrice della scuola che si è alzata in piedi ad applaudire il tuo duetto con la Francesca. LA Francesca era una brava ragazza, studiava molto più di te. Si vedeva. Stava seduta dritta come una scopa col suo piedino ben aderente al poggiapiede. Tu eri un'ipotenusa gelatinosa. Ma se azzeccavi la nota, c'era da stare ad ascoltarti.
Ogni tanto penso che bello sarebbe se tu non fossi sempre così impaziente. Se provassi a riprendere in mano quella spagnola quieta e segnata come una vecchia che ha tutto da insegnarti. Se tu provassi ad avere la pazienza, una volta, una sola volta, di imparare qualcosa.
Prendi la tua chitarra. Falla stridere. E poi cerca con le dita sulla tastiera il filo che dipana la matassa e lasciale sciogliere i suoi ricordi in pianto.
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Arzigogoli e salamelecchi
saltimbanchi e illusionisti
tutte le mie arterie ho dovuto pecorrere
per comprendere finalmente
che amarti non è un'ipotesi luccicante.
E' un istante del corpo e del pensiero.
Ripetibile ad libitum.
Auspicabilmente.
Al mio K.
Bentornato.
Capitolo uno.
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Foto: Nordd, di Roberto Latini, Fortebraccio Teatro
La tua vita privata esploderà all'improvviso
Ci saranno fantasmi
saranno sulla strada
e l'uomo bianco danzerà.
Ridatemi il Muro di Berlino
ridatemi Stalin e San Paolo
Ridatemi Cristo o ridatemi Hiroshima...
Ho visto il futuro, fratello: è assassinio.
Le cose ci stanno sfuggendo, sfuggendo in ogni direzione.
Non ci sarà niente,
niente che potrai misurare ancora.
La bufera del mondo
ha incrociato il principio
ed è stato invertito l'ordine delle anime.
Quando loro dicono PENTITI... PENTITI...
mi chiedo cosa vogliano dire.
Leonard Cohen - The future
Come posso spiegare,
senza vergognarmi,
che tutto questo
anche lo spettacolo
anche il presente
tutto è così
dannatamente
retorico.
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Inviato da: cassetta2
il 13/12/2020 alle 14:30
Inviato da: Randle.P.McMurphy
il 26/04/2011 alle 22:42
Inviato da: MaryRead
il 16/11/2009 alle 13:01
Inviato da: a.
il 13/07/2009 alle 04:20
Inviato da: vegetableman
il 13/05/2009 alle 08:23