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Post n°1385 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da coscienza_ubriaca

Oggi mi si è scollegato tutto mentre pubblicavo, perciò riprovo ora:

Ciao a tutte!
Non so cosa sia capitato per farvi pensare al destino o alle coincidenze o ad altro... è un argomento ben complesso questo, protagonista di tantissimi saggi che in fondo credo non abbiano cavato un ragno dal buco e abbiano creato soltanto ancora più confusione e domande!  Purtroppo, al di là delle credenze non vi sarà mai una risposta certa.
Dal canto mio, da un lato sono convinta che le cosiddette coincidenze un po' ce le creiamo da soli (o ce le creano gli altri)...d'altro canto, però, a volte vorrei tanto credere che le cose che devono succedere succedono e basta, così avrei meno fatica da fare per aiutare il destino! E forse mi sentirei meno in colpa per quelle cose che non ho fatto quando avrei potuto, per quelle che ho sempre rimandato e che magari avrebbero cambiato il mio presente…semplicemente perché potei scaricare le mie colpe ad un’entità astratta…ma così non vale!!

Forse il modo giusto di definire ciò che penso è “serendipità”… (mi piace molto il suono di questa parola!!) Vi riporto qui la definizione da Wikipedia:

La parola Serendipità deriva da Serendip, l'antico nome persiano per Sri Lanka. Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole il 28 gennaio del 1754 che lo usò in una lettera scritta a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Serendipità è un neologismo poco usato nella lingua italiana, proveniente dall'assai più diffuso corrispondente inglese serendipity. Horace Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre principi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. La storia descrive le scoperte dei tre principi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione.

Serendipità è dunque - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra. Ma il termine non indica solo fortuna: per cogliere l'indizio che porterà alla scoperta occorre essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore di esperienze che non corrispondono alle originarie aspettative.

Oltre ad essere spesso indicata come elemento essenziale nell'avanzamento della ricerca scientifica (spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro), la serendipità può essere vista anche come atteggiamento, e - come tale - viene praticata consapevolmente più spesso di quanto non si creda. Ad esempio tutte le volte che si smette di arrovellarsi nel ricordare un nome, nella speranza che l'informazione emerga da sé dalla memoria, in realtà ci si sta affidando alla serendipità.

Una famosa frase per descrivere la serendipità è del ricercatore biomedico americano Julius H. Comroe: «la serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino».

Perciò guardiamo avanti, cerchiamo di non chiederci se il destino ha già scritto cosa accadrà, se siamo burattini appesi a dei fili sui quali non abbiamo potere...cerchiamo di pensare che le opportunità ce le stiamo creando man mano che operiamo le nostre scelte e che, se anche le nostre scelte possono essere a volte prevedibili, non sono invece già decise.
Quindi, sebbene una mia parte romantica vorrebbe credere al destino, la mia parte più razionale crede invece nelle scelte ragionate e nelle conseguenze di tali scelte, che per forza di cose ricadono anche sugli altri. E da lì nascono le “coincidenze”…

Credo e spero che da qualche parte un vecchietto presto lascerà il posto di lavoro per l’agognata pensione, una delle ultime che verranno erogate in Italia, e per coincidenza ci sarà il mio cv nella cassetta delle lettere del responsabile delle risorse umane , perché lo avrò inviato qualche giorno o qualche mese prima. E per coincidenza il responsabile delle risorse umane non lo avrà già cestinato, ma lo avrà tenuto lì a disposizione . E credo che sarà una coincidenza se gli altri candidati al posto saranno meno indicati di me per quel lavoro . E magari sarà una coincidenza se sarò assunta! E anche se la disponibilità economica dell’azienda permetterà di concedermi  uno stipendio di 1000 euro al mese…
Poi beh… se mi faranno un contratto a tempo indeterminato… quella non sarà una coincidenza: sarà un miracolo!

Beh, intanto in tema di lavoro… beccatevi questa (tu Vercy sicuramente non la vedrai..):

 
 
 
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