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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Sali di Salsomaggiore

Post n°322 pubblicato il 20 Settembre 2013 da lafarmaciadepoca
 

Probabilmente se mi seguite su facebook, riconoscerete il farmaco di oggi, poiché ne avevo postato l’immagine qualche tempo fa, ed ora è venuto il momento di introdurlo come si deve: diamo il benvenuto ai Sali di Salsomaggiore.

Come molti stabilimenti termali italiani, anche Salsomaggiore iniziò la sua “avventura” di centro termale nell’Ottocento quando nacque la moda della villeggiatura alle terme.
La scoperta delle proprietà curative dell’acqua salsobromoiodica avvenne nel 1839 ad opera di Lorenzo Berzieri, medico, il quale notò che l’acqua della zona era particolarmente indicata nella cura della scrofola, una malattia infiammatoria delle ghiandole linfonodali del collo, causata da un micobatterio, molto diffusa all’epoca soprattutto in età pediatrica.

Non sto ad annoiarvi ancora di più con la storia delle Terme, dal momento che ne avevo già parlato in occasione del post sulle Pasticche dell’Usignolo, se volete approfondire, basta che clicchiate qui.

L’acqua di Salsomaggiore è iscrivibile nella categoria delle acque salsobromoiodiche, che come dice il nome sono ricche di ioni bromo e iodio originatesi a partire da acque marine, rimaste intrappolate nelle profondità della terra durante il trascorrere delle ere geologiche.

La loro alta concentrazione di ioni le rende l’ideale per le irrigazioni vaginali, in quanto stimolano la secrezione mucosa, poiché la grande concentrazione di soluti richiama acqua dai tessuti sottostanti, i quali aumentano la produzione di muco, allontanando così i possibili patogeni che hanno deciso di prendere dimora in quella “ridente località”.

Ecco la foto del tubo:

Sali di Salsomaggiore

Misura 9,5 cm x 2 cm e risale agli anni Venti / Trenta. La confezione è molto pudica, infatti non specifica il tipo di “irrigazioni”, potrebbe essere qualunque cosa, dalle colture agricole, alle virginee goti di Lucia, tutto secondo i rigidi dettami della “pruderie” dell’ epoca.
Per preparare la lavanda miracolosa bastava sciogliere il contenuto di un tubetto da 2,40 Lire in un litro d’acqua calda, caricare l’irrigatore ed il gioco era fatto.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 
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