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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Analba

Post n°412 pubblicato il 06 Febbraio 2015 da lafarmaciadepoca
 

 

La scatola dell’Analba non è un granché dal punto di vista del design, ma è un ottimo esempio di ovuli vaginali anni Venti / Trenta.

Premettendo che fino alla metà degli anni Cinquanta, quando gli studi di Masters e Johnson chiarirono diverse meccaniche fisiologiche collegate al sesso, soprattutto circa l’orgasmo femminile, l’argomento “farmaci ginecologici” è sempre stato considerato un tabù.
Questo perché sulla fine dell’Ottocento si era radicata la convinzione che qualunque corpo inserito all’interno della vagina, indipendentemente dalla sua natura e dalla sua forma, avrebbe provocato nella donna un orgasmo, quindi gli ovuli vaginali avrebbero avuto il pregio di dare nella paziente una doppia “soddisfazione”, sia farmacologica che personale. Oggi noi sappiamo che l’orgasmo vaginale non esiste, ma all’epoca, per non assecondare la lussuriosa donna vittoriana,   le affezioni vaginali erano trattate tramite lavande o lassativi, e per il “boom” degli ovuli occorrerà aspettare il Novecento.

L’Analba infatti è uno dei tanti esempi di ovuli vaginali che segue la regola: glicerina + colla di pesce + molecola terapeutica a caso, in questo caso “argirina”, nome commerciale utilizzato dall’Euterapica di Torino per l'ossicidialbumato d’argento, un sale impiegato in passato come battericida ed antisettico prima dell'inizio dell'era antibiotica.

Generalmente i sali organici dell'argento, avevano il pregio di risultare meno tossici per l'organismo rispetto a quelli inorganici, come il nitrato d'argento, ampiamente impiegato anch'esso nella ginecologia pre antibiotica.
A piccole dosi, il nitrato d’argento ha proprietà antisettiche ma anche un’elevata tossicità, che dà il meglio di sé in caso di assunzioni croniche, in quanto sfocia facilmente in argiria, ossia intossicazione da argento, conferendo un caratteristico colore grigiastro della pelle.

Ecco la foto della scatola:

Analba

Misura 11,5 cm x 5,5 cm x 2,7 cm e risale agli anni Venti. Non sono presenti tracce di posologia, solo alcune indicazioni mediche circa il loro impiego, ossia profilassi delle affezioni utero vaginali e leucorrea.

Grazie per aver letto il post!

 

 
 
 
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