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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Clorocalcium Gentili

Post n°588 pubblicato il 12 Agosto 2019 da lafarmaciadepoca
 

 

Il Clorocalcium Gentili è uno di quei farmaci di cui non si sente il rimpianto, in quanto era un prodotto specifico per la ricalcificazione delle ossa negli stati terminali della tubercolosi, rachitismo, linfantismo, osteomalacia, e diatesi emorragiche.

Quando il Clorocalcium fu ideato, l’incidenza di alcune patologie era molto diversa da quella attuale. In Italia la tubercolosi era una tra le malattie più pericolose ed invalidanti, perché caratterizzata da una lunga fase asintomatica, che poi evolveva arrivando a coinvolgere prima i polmoni e poi tutto il resto del corpo, ossa comprese.

In un Mondo senza antibiotici né vaccini efficaci, ammalarsi di tubercolosi significava avere già un piede nella fossa, senza contare il lato umano del dramma. Spesso i tubercolotici erano isolati dalle loro stesse famiglie, gli amici diventavano più che rari e l’unica opzione, per chi poteva permetterselo, era quella di essere internati in un sanatorio, nella speranza di migliorare la propria situazione patologica. Miglioramenti, che a volte erano estremamente effimeri, tanto da essere spazzati via con la stagione fredda.

Il Clorocalcium era prodotto dalla Alfredo Gentili & C di Pisa, oggi divenuta Abiogen Pharma, e ancora operante nel campo dei preparati per la ricalcificazione ossea. Oggi fortunatamente i suoi prodotti sono utilizzati in caso di fratture o per irrobustire le ossa durante la menopausa. Il famosissimo Dibase, è uno dei farmaci che derivano dalla lunga esperienza di questa azienda in materia.

Ecco la foto del flacone:

Clorocalcium Gentili

 

Misura 15 cm di altezza x 5 cm di larghezza e 2,8 cm di profondità. Sul flacone non è riportata la composizione del prodotto, se non un laconico consiglio per l’assunzione: “il Clorocalcium deve essere disciolto in acqua dolcificata, o in latte o caffè”, segnale che forse dal punto di vista del sapore, non fosse poi quel granché.

 

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