Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Io, Lui, Lei e la sedia provenzale dei primi del Novecento...

Post n°9 pubblicato il 26 Ottobre 2010 da lafarmaciadepoca
 

Bonjour mes amis, spero abbiate passato un buon fine settimana, il mio è stato all'insegna della lotta continua, non perchè sia andata ad un congresso di sinistra, ma perchè mi sono recata al mercatino dell'antiquariato della ridente cittadina di Asti.
Premesso che adoro rovistare tra le bancarelle di questi mercati poco sponsorizzati, anche perchè si riesce sempre a trovare quell'oggetto particolare, quella chicca che è sfuggita all'occhio vigile del collezionista da catalogo, che gira con un occhio sul prezioso libro e uno sui banchetti, preda preferita dello svuotacantine. Solitamente, e penso abbiate già conosciuto questo lato del mio carattere, io non mi arrendo alla prima risposta negativa, ed insisto finchè  non riesco a spuntarla, ma a volte riesco a trovare degli ossi duri, che sono dieci volte peggio di me, esattamente come è accaduto domenica.

Io non colleziono solo scatole di latta, a volte acquisto anche qualche mobile per il mio uso e consumo, anche da aggiustare, da inondare di antitarme, da riverniciare, basta che sia recuperabile e non si disfi alla prima folata di vento.
Accadde che vidi una bella cadrega (la sedia in piemontese stretto) di legno intagliato, un po' tarlata, ma aggiustabile con dell'antitarlo buono e della pasta per restauri, dalla seduta imbottita che pareva originale, la verniciatura da riprendere in qualche punto e da rifare una delle assicelle dello schienale: in conclusione da restaurare spendendoci perlomeno due pomeriggi buoni, se non tre. "Se me la lasciasse ad un buon prezzo, il pezzo in sè non era spregevole, potrei anche decidere di acquistarla" pensai.
Nel mentre mi si avvicina il venditore: un uomo sui sessant'anni che inizia a illustrarmi vita, morte e miracoli della sedia.

Lui: "Ha visto che bella, signorina? Pensi che è una sedia provenzale dei primi del Novecento, ha ancora la sua seduta originale, ed è tutta di legno, ma vero legno, non di truciolato! Sedie come queste non ne fanno più, guardi com'è resistente!" e tira due colpi allo schienale decorato, facendo alzare una nuvola di polvere di legno, a testimonianza che i tarli si erano dati parecchio da fare.
Alla vista della polvere stavo quasi cambiando idea, ma Lui non mi da nemmeno il tempo di aprir bocca:

Lui:"Nossignore, veramente, non ne fanno più, adesso comprano tutti i mobili dall'Ikea, che non valgono nulla! Invece questa sedia provenzale, pensi che è più di cent'anni che è stata costruita e l'è ancura chi bell'an pè (è ancora qui bella che in piedi, il piemontese è l'inglese delle transazioni nei mercatini dell'antiquariato). E poi, non è un falso, vede gli intagli? Questi sono tipici provenzali!Non li trova su nessun'altra sedia! E oggi ha anche un prezzo speciale: pensi che io l'ho comprata a molto di più, ma solo perchè è lei gliela cedo ad un prezzo ribassato!"

Costui mi conosce? Solo perchè sono io? Prezzo speciale? WOW, con il suo grado di adulazione quest'uomo venderebbe anche i frigoriferi agli eschimesi! Sentiamolo il prezzo speciale!

Lui:"Prima la vendevo a 65€ ma oggi gliela metto a 50€! Ma io l'ho comprata a un valore più alto!"

Alla faccia del prezzo speciale! Con tutto quello che c'è da fare mi fai un misero sconticino? E ha il coraggio di asserire che ci perde? O tempora, o mores! Questo lo aggiusto io!

Io, (che finalmente riesco a prendere parola, nemmeno fossimo ad una seduta del Parlamento, prima che Lui parta all'attacco e sferri l'assalto finale):"Ma non so, mi sembra parecchio tarmata, solo di antitarlo e di pasta per mobili ci devo spendere dieci euro, e poi c'è la stecca che manca allo schienale, se vado a farmela fare da un falegname, mi toccheranno altri dieci euro. Non è che con trenta euro riusciamo a metterci d'accordo?"

Lui: "Ma è dei primi del Novecento, è logico che è tarmata! E poi dove mancherebbe questa stecca? E poi guardi gli intagli! Questa non è roba da tutti i giorni!"

Io:"La stecca manca proprio qui in fondo, però se lei è disposto a restaurarmela, potrei anche pagarla per quanto chiede". D'altronde, il tempo non ha prezzo!

Lui mi guarda con un'aria da: ma ti pare il caso che io, alla mia veneranda età, mi metta a restaurarti questa squisita poltroncina dei primi del Novecento? Ma perchè cara ragazza mia non vai a farti fo...friggere?

Lui:"Va beh, se lei ci mette la manodopera, posso scendere fino a 45€ non di più"

Eccolo che cede! Meglio rincarare la dose!

Io:"Facciamo 40€ e siamo contenti tutti e due!"

A questo punto Lui ci pensa un po' su, probabilmente è da tempo che la cadrega rimane invenduta, alza il capo e chiama Lei, più o meno della stessa età di Lui, che fino ad adesso era rimasta in disparte a leggere Novella Duemila, o giornale simile, seduta su una sediolina da picnic, di quelle che si comprano al Decathlon, con tanto di portabibita incorporato.

Lui:"Va bene se la vendo a 40 €?"

Lei alza la testa, si toglie gli occhiali per vedere da vicino, e con voce di chi ha cose molto più importanti da fare, esclama: "Cosa?"

Doppio WOW, non solo scopro che il venditore con cui avevo parlato fino ad ora non ha nulla a che fare con la contrattazione dei prezzi, ma ha anche bisogno dell'autorizzazione della moglie, prima di vendere un oggetto. Stavo per creare un diversivo del tipo "c'è una bomba! Scappiamo!" per allontanarmi dal banchetto. Se ci tenevano proprio alla Santissima sediola provenzale, potevano anche tenersela! Ad un tratto Lei, mi rivolge la parola.

Lei:"La sedia provenzale? Ma quella se uno la cerca, va a spendere 150€! No, o cinquanta euro o niente! La sua offerta è come insultare il pezzo!"

"Spero allora che la Poltrona provenzale non si sia offesa troppo!" Avrei voluto risponderle, ma Lui prende parola.

Lui: " Ma ci sono le spese per il restauro..."

Incredibile, stavo facendo litigare una coppia solo sul vendermi o meno una sedia di legno, e stavano decidendo tutto loro! Nemmeno ai miei genitori o a mia sorella permetto di decidere della mia vita, e ci vivo in casa, figurarsi due estranei sul fatto che io debba possedere o meno una poltroncina provenzale. L'acquirente sono io dopo tutto.
I due continuavano a litigare, quando Lei la spunta e mi intima:

Lei: "Mi dispiace, o cinquanta euro o nulla, tanto la vendo quando voglio!". Testuali parole che ti spingono a non comprarla.

Io: " Allora non la prendo, mi spiace!"

Lui lancia un'occhiata di superiorità a Lei. "Vedi che se mi davi retta oggi la vendevamo?" pareva dirle.

Io nel frattempo mi ero già dileguata, avevo girato l'angolo e mi ero fiondata nel primo bar che avevo incontrato. Qui, ordinai al barista il celebre duo caffè e bicchiere d'acqua per aspirina, dal momento che sia il freddo, sia la poltroncina provenzale, avevano minato le mie difese immunitarie, e mi avevano conferito un mal di testa da premio Oscar. (caffè + aspirina: il primo funge da vasodilatatore per agevolare l'azione della seconda).

Sinceramente non capisco molto la reticenza di certi antiquari, come la signora, a vendere un oggetto, che effettivamente necessita di restauri, ad un prezzo più basso. Capisco che chiedere uno sconto infastidisca sempre il venditore, ma molti di questi mobili e ciapapuvri (soprammobili) che possiamo trovare a questi mercatini, vengono acquisiti a costo zero dai venditori, tramite lo sgombero gratuito delle cantine. Antiquari che non investono un centesimo nel restaurare i pezzi, pretendendo poi dei prezzi assurdi, lamentandosi pure che la gente va all'Ikea per comprare i mobili!
I tarli, la ruggine, le crepe, fanno parte dell'antiquariato, ma non devono essere giustificazione dell'antichità del pezzo. Un tavolo o un armadio non devono essere giudicati antichi solo perchè sono tarmati o rotti, casomai possono essere etichettati come "tenuti da cani". Sicuramente, se mi dicessero che esistono anche delle tabelle in cui, in base al numero dei fori dei tarli si può risalire all'epoca, ci crederei. Non voglio che questo post assuma un tono polemico, in primis non è nel mio stile, e poi fortunatamente, ci sono anche degli antiquari a modo, competenti, con cui è possibile parlare e confrontarsi, che non si meritano di essere annoverati nella categoria "venditori di poltrone provenzali del primo Novecento assetati di denaro" (VPPPNAD, per essere brevi), ma quando ci vuole ci vuole. Soprattutto perchè mi sono sentita offesa dal modo in cui mi anno trattato. Anche se non ho l'orologio Rolex al polso non significa che non abbia i soldi per pagarti e che sia sempre lì per truffarti. Io finanzio i miei acquisti con i soldi che guadagno dalle ripetizioni, e siccome non sono molti, cerco di spenderli nel modo migliore possibile e proprio per questo credo che se vorrò mai comprare una sedia per la mia camera andrò anch'io all'Ikea. Così, posso comprare anche il cuscino in coordinato o scegliere la fantasia che voglio, avrà meno fascino ma farà lo stesso la sua funzione, ricordandomi della mia avventura e della Sua Illustrissima Magnificenza, la Poltroncina Provenzale dei primi del Novecento, e dei due sventurati che riuscirono nell'impresa di non vendermela.

 
 
 
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