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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Farmaci veterinari: il siero ISM

Post n°278 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da lafarmaciadepoca
 

Quella di oggi è una curiosità perché solitamente non mi occupo di preparati veterinari, ma oggi ho intenzione di fare un’eccezione.
In uno dei miei ultimi mercatini ho avuto l’occasione di acquistare un flaconcino di siero preventivo e curativo contro la diarrea, la poliartrite e la broncopolmonite degli agnelli e dei vitelli.

Questo siero era prodotto dall’Istituto Sieroterapico Milanese “Serafino Belfanti”, che sicuramente ricorderete per il clamoroso crac patrimoniale avvenuto nel 1989.

La storia dell’Istituto iniziò nel 1895, su volere dell’immunologo italiano Serafino Belfanti.
Nonostante sia stato ampiamente dimenticato, il Sig. Belfanti ha compiuto diversi studi sulle malattie di origine batterica, quali la difterite e il tetano e sulla natura antigenica dei globuli rossi.

L’ISM è rimasto per moltissimo tempo un eccellente polo di ricerca sempre all’avanguardia nella produzione di sieri e di vaccini, e il suo declino non fu dovuto ad una perdita di qualità nella ricerca, ma alla superficialità della sua gestione, che permise l’accumularsi di un passivo di 150 miliardi di lire.

Ecco la foto del flacone:


Misura 3 cm di diametro x 6,9 cm di altezza, e risale al 1915.
I farmaci veterinari d’epoca non sono propriamente così rari come si crede, infatti, nelle zone d’Italia in cui è radicata la tradizione dell’allevamento è molto semplice trovarne a prezzi veramente contenuti.

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Commenti al Post:
dyno1966
dyno1966 il 26/01/13 alle 19:15 via WEB
Ci credo che è facile trovarne di prodotti d'epoca per animali... tanto a chi importa delle bestie se vengono curate coi piedi? Non importa nulla della vivisezione, figurarsi se una medicina è scaduta da quasi un secolo? Aggiungo anche che bollirte viva un'aragosta o calpestare uno scarafaggio non è reato, però guai a toccare un gattino o un tenero cagnolino... quelli son mammiferi come noi e ci sono tanto vicini (ma non evolutivamente, sennò lo sono di più i pipistrelli), caldi e morbidi, mica viscidi e mostruosi: quest'ultimi possono quindi pure morire. Alla faccia del valore della biodiversità e che la vita è degna d'esser vissuta in quantoo valore universalmente riconosciuto, non importa come si essa presenti. Almeno da dove vengo io è così... ma si sa, sistema stellare che vai, altre usanze che trovi.
 
 
lafarmaciadepoca
lafarmaciadepoca il 28/01/13 alle 11:30 via WEB
Premesso che nessun siero si conserverebbe per più di cent'anni, quindi credo che nessun allevatore inoculerebbe mai una cosa del genere alle sue bestie, mi sento di dover difendere l'operato del defunto Istituto Sieroterapico di Milano: nonostante la cattiva gestione economica i suoi sieri erano efficaci e di qualità. Ahimè, devo contraddirti: il campo della medicina veterinaria più all'avanguardia non è tanto quello rivolto agli animali d'affezione, ma quello dell'allevamento, che in più è regolato da rigidi disciplinari. A ciò aggiungo che dall'Italia (finora) non è mai partito un allarme riguardante casi di carni contaminate o infette, quindi nonostante la nostra fama di "mascalzoni", ci teniamo che i nostri animali siano in buona salute. Un saluto!
 
   
dyno1966
dyno1966 il 01/02/13 alle 16:42 via WEB
Sì, ci teniamo che siano in salute per mangiarceli... manco i Visitors! L'Uomo acquisterà una sua dignità e civiltà nel momento in cui smetterà di cibarsi tramite predazione, che non lo fa differire tanto da uno squalo o da un'ameba, e comincerà a produrre in fabbrica i compostoi base di cui necessitiamo, ovvero glucidi, protidi, lipidi, vitamine, ecc. Solo allora potremo definirci esseri superiori e magari entrare a far parte di una qualche confederazione di pianeti civili. Al momento non differiamo dalle bestie. Faccio anche notare che se i campi coltivati a foraggio, i mattatoi, gli allevamenti vari e le fabbriche che lavorano le carni fossero tutte trasformate in fabbriche di sintesi organica, il pianeta ne gioverebbe anche come inquinamento, oltre che cesserebbe la barbarie di: mors tua vita mea", e parlo anche delle piante, sono esseri viventi pure loro, e al diavolo gli imbecilli vegetariani.
 
     
lafarmaciadepoca
lafarmaciadepoca il 04/02/13 alle 20:50 via WEB
Non solo per quello, è importante che gli animali degli allevamenti stiano bene perchè molte malattie infettive che li riguardano sono trasmissibili anche all'uomo, per esempio "l'influenza aviaria" o "l'influenza suina". Valutando l'impatto ecologico dei predatori su scala più ampia, noterai che essi sono indispensabili all'ambiente, soprattutto per "livellare" le popolazioni di erbivori e garantire così la sopravvivenza dei produttori primari che verrebbero devastati dagli erbivori brucatori o pascolatori. L'ecologo Nelson Hairston sosteneva che "il mondo è verde", ovvero la biomassa vegetale può accumularsi solo grazie all'azione dei predatori, altrimenti le popolazioni di erbivori crescerebbero a dismisura. E' vero che essere eterotrofi pone dei problemi etici, ma alla fine non possiamo farci nulla e la sintesi organica a partire da basi inorganiche sarebbe costosissima rispetto al costo di crescita di un pollo o di un cespo di lattuga. L'umanità di sfondo è una specie animale e come tale si comporta, ovvero predando altri organismi da cui ricava carbonio e altri nutrienti, eliminare ciò sarebbe come voler "rinnegare" le nostre origini, senza contare i danni economici che si verrebbero a creare ( perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro in più settori, dall'allevamento alla ristorazione). Tutti gli animali predano: dai leopardi alle lucertole, passando per insetti, protozoi,senza dimenticare i cavalli e gli elefanti, perchè tutti sono eterotrofi e quindi devono sottostare a questa necessità, facessimo la sintesi clorofilliana non avremmo questo problema, ma ahimè non è così! Un saluto!
 
     
dyno1966
dyno1966 il 06/02/13 alle 21:39 via WEB
Sono biologo ed ho fatto anche l'esame di Ecologia tanti anni fa. Ma non occorre tanto per sapere che cosa sia un'equilibrio di specie e di popolazione, e gli erbivori che citi in gran quantità che dobbiamo mangiarci (ma siamo onnivori, non carnivori) li abbiamo creati noi... le uniche mandrie numerose, quelle di bisonti, erano già all'equilibrio, non serviamo noi per mangiarcele. Le mucche son tante invece perchè le alleviamo, sennò sarebbero pochissime, come gli uro che infatti si sono estinti. E neanche noi siamo all'equilibrio, o vorresti negare che 7 miliardi di scimmie che tendono a 50 nei prossimi anni, non sono una cosa tanto normale? Ti risulta che i bonobo o gli H. erectus fossero altrettanti? I leopardi non allevano gazzelle a miliardi per diventare miliardi pure loro fino a riempire il pianeta ed il costo che avrebbe produrre elementi di sintesi organica a partire dall'inorganico è irrilevante. I soldi non esistono sul pianeta, non sono mai esistiti. Esistono solo le fonti di energia e le materie prime e quelle si stanno esaurendo. Dinnanzi alla perdita di posti di lavoro l'Universo intero resta indifferente e silente. Io primo fra tutti, che vivo nell'attesa dell'estinzione della specie umana.
 
     
lafarmaciadepoca
lafarmaciadepoca il 07/02/13 alle 18:46 via WEB
Ti inviterei a rileggere attentamente il mio commento precedente, perchè un conto è parlare di etica, un altro è parlare di ecologia. Dal momento che sei un biologo (e questo mi fa piacere), sai che anche i fili d'erba sono tanti, ma non ci sono mica le gazzelle a coltivarli. I leopardi e le gazzelle mangiano quello che la natura gli offre. Se noi dovessimo spendere tempo per catturare o cercare vegetali edibili, molto probabilmente non avremmo tempo per fare nient'altro. La civilizzazione ha comportato la nascita dell'agricoltura e dell'allevamento proprio per non dipendere dai capricci della natura, come invece "tocca" agli animali sopra descritti. Ripeto che sarebbe decisamente anti - economico organicare dell' anidride carbonica atmosferica, per formare amido, quando c'è una pianta che lo fa per te. In più, sottrarremmo comunque CO2 alle piante, rendendo difficile la fotosintesi e la produzione di ossigeno, che ci serve per respirare. Nessuna specie è all'equilibrio, c'è sempre un "collo di bottiglia" dietro l'angolo pronto a limarne degli individui, esseri umani compresi, ecco perchè ti invito a rileggere il mio commento di prima, temo che tu non abbia compreso bene ciò che stavo dicendo, e se sono stata poco chiara me ne scuso. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato a rispettare le idee di tutti, e rispetto la tua "indifferenza" e l'attendere con impazienza la nostra estinzione come sostiene Franck Fenner, ma ti ricordo che il futuro non si può prevedere con esattezza e i calcoli sulla popolazione sono solo statistiche. L'allungamento della vita media, l'emancipazione, il lavoro, e la crisi porteranno anche ad una diminuzione del numero di figli per donna. Basta osservare che in Europa il numero di figli per donna è 1,6. Questo significa che due persone ne fanno nascere solo una e mezza. Non male per la crescita della popolazione! Se conosci le teorie di Fenner, saprai che io non condivido molto l'idea dell'"estinzione di massa", ma apprezzo moltissimo gli sforzi per promuovere una crescita ecosostenibile. Un saluto!
 
     
dyno1966
dyno1966 il 17/02/13 alle 16:02 via WEB
Diciamo che ho capito cosa intendevi, ma ho risposto su un altro piano, che non è quello che m'interessa nello specifico. Il piano etico, economico e sociale (da come parli mi sembri più un'umanista che una scienziata) infatti è molto lontano dal mio modo di vedere ed interpretare le cose. Tuttavia, visto che sottolinei questo aspetto sociale antropocentrico, richiamo la tua attenzione sul fatto che l'umanità attuale non è tanto diversa dai pastori agricoltori di millenni fa.. ancora coninuiamo a sostenerci, pur essendo 7 miliardi, con le biorisorse che producono altri viventi, al pari di qualsiasi eterotrofo, e qui non vedo nessun barlume di intelligenza o di civiltà superiore. Ne riparleremo infatti quando erutterà un supervulcano come lo Yellowstone od i Campi Flegrei, o se una meteorite gigante colpirà il pianeta. Fine delle risorse agricole in un istante su tutto il pianeta. Tutto in cenere. Diverso sarebbe se per quegli anni difficili potremmo contare su fabbriche che sintetizzano gli alimenti per i sopravvissuti. Leopardi e gazzelle mangiano ciò che la natura gli offre? Bene, Finiti i fili d'erba, finite le gazzelle. questo si chiama equilibrio (dinamico) di popolazioni. Dici che "se noi dovessimo spendere tempo per catturare o cercare vegetali edibili, molto probabilmente non avremmo tempo per fare nient'altro". Bene anche questo. Visto che ora tutto ciò che sappiamo fare è devastare il globo ed annientare le altre specie e noi a seguire perchè tutto è collegato. Aggiungi che "la civilizzazione ha comportato la nascita dell'agricoltura e dell'allevamento proprio per non dipendere dai capricci della natura, come invece "tocca" agli animali". Ed invece vi dipendiamo eccome. Le risorse non sono infinite, noi siamo troppi ed una catastrofe ambientale inevitabile (non è questione di se, ma di quando avverrà) ci metterà in due secondi in ginocchio. E' solo una parvenza di sicurezza quella in cui versiamo. Ed il tempo mi darà ragione. Sarà pure antieconomico organicare della CO2 (non necessariamente atmosferica, ci sono i carbonati in cui ve n'è imprigionata in gran quantità), ma sottrarlo all'inorganico o all'organico mi spieghi che diffenza fa? E' sempre parte dello stesso ciclo... la differenza, oltre che economica che non ce ne può fregare di meno, abolissero il denaro e fine del problema, è che ammazziamo piante ed animali per attingere alle medesime risorse atomiche e molecolari. Se stiamo andando verso una diminuzione del numero di figli, ben venga, vediamo però se facciamo prima a portare questo calo a livello planetario, oppure Cina, India ed Africa ci metteranno alla fame e scoppieranno le Guerre delle Derrate a suon di bombe atomiche. Chi sopravviverà, vedrà.
 
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