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La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Vasano Schering

Post n°171 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da lafarmaciadepoca
 

Oggi per voi una rarità: le pastiglie contro il mal di mare Vasano della Schering.

La Schering è parte del colosso Bayer, ma fino al 2006 ha operato come casa farmaceutica a proprio nome.
La sua fondazione risale al 1851, ad opera di Ernst Christian Friedrich Schering,  il più giovane di cinque figli di un oste.
Come molti figli di famiglie numerose, già nella culla, si era deciso che Ernst dovesse diventare farmacista, una professione che il giovane odiava, perché la riteneva pericolosa e malsana.
In realtà Ernst voleva diventare guardia forestale, ma dal momento che non c’era il Kinder Cavolfiore Più, per aiutarlo a crescere e a perseguire i suoi sogni, la famiglia riuscì a convincerlo a studiare farmacia.
L’unica soddisfazione concessagli, fu di chiamare la sua farmacia “Grune apoteke” ovvero “la farmacia verde”, come se l’aggettivo “verde” potesse rendergli più gradita la professione.

Ernst, però non era un tipo da lagnarsi per le occasioni perdute, infatti, al posto di condurre mediocremente la sua farmacia, si impegnò soprattutto nella ricerca di metodi per purificare maggiormente i preparati sintetizzati, producendo farmaci di qualità superiore, che nel giro di pochi anni consacrarono la fama della farmacia e costrinsero Schering a considerare l’idea di costruire uno stabilimento farmaceutico.
E lui il farmacista non lo voleva proprio fare!

Come molte industrie tedesce, anche la Schering ha patito parecchio i dopoguerra, uscendo debilitata dal primo, e divisa in due dal secondo: difatti con la divisione della Germania, anche la Schering viene scorporata.

Alla Schering si deve il brevetto di molti farmaci innovativi: la piperazina, i primi contraccettivi orali, e il metodo di sintesi della canfora.

Il Vasano, difatti, è composto da canforato di iosciamina e da canforato di scopolamina: inutile dire che né l’una, né l’altra sono molecole molto felici.

Il canforato di iosciamina è un alcaloide prodotto da una nostra vecchia conoscenza, l’Atropa belladonna, che causa sonnolenza, amnesia retrograda, tachicardia, accompagnate da effetti allucinogeni. Degno di nota è anche il fatto che la iosciamina sia convertita in atropina, in quanto è parte della miscela racemica.
Il canforato di scopolamina invece, è un miorilassante di cui è ricco lo Hyoscyamus niger, giusquiamo nero per gli amici. Anch’esso causa sonnolenza, rallenta la motilità intestinale e dilata le pupille.

Ecco la foto della scatola in bakelite e della sovrascatola di cartone :


La prima misura 3,5 cm di diametro e 1,5 cm di spessore, la seconda 4 cm x 4 cm x 1,7 cm. Da notare la forma a salvagente. Risale agli anni 50.

Dopo aver esaminato gli ingredienti, sicuramente vi sarete chiesti: perché mai dovrei prendere una porcheria simile? Perché non puoi farne a meno!

Dal tono della mia affermazione, credo avrete dedotto che io faccio parte di quella schiera di persone per cui andar per mare è un incubo.
Ricordo ancora con orrore una traversata del lago di Bourget, su una bagnarola che puzzava di kerosene in una maniera pazzesca, su cui il nostro cicerone francese, che parlava un italiano così sgrammaticato da far impallidire uno scolaro di prima elementare, stava cercando di spiegarci le magnificenze dell’abbazia di Hautecombe: se non ho rimesso anche l’anima in quell’occasione, credo che non lo farò mai più.

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