La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
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La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
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Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
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Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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« Veramon | Carboyoghurt » |
Direttamente dagli anni in cui il fosforo faceva bene, eccovi una confezione di cialdini “Fosforo” dell’Istituto De Angeli di Milano.
Tra gli anni Trenta e Sessanta annegare i bambini in un mare di fosforo era la“conditio sine qua non” il bimbo potesse crescere e diventare intelligente.
In realtà non esistono correlazioni tra la quantità di fosforo assunte e il quoziente intellettivo, ma questa è una di quelle credenze alimentari durissime a morire.
Chi infatti mi segue con assiduità, si ricorderà del post in cui ho confrontato i biscotti Plasmon di ieri con quelli di oggi, e sicuramente rammenterà i 370mg di fosforo presenti in quelli degli anni Cinquanta, completamente scomparsi nella versione moderna.
Molti scienziati hanno a lungo dibattuto se l’intelligenza fosse ereditaria oppure se fosse acquisibile allenando il cervello, e se stessi ad elencare anche solo le varie posizioni dei luminari della scienza moderna non mi basterebbe una settimana, comunque la “credenza” che il fosforo sviluppasse i neuroni riuscì ad attecchire bene poiché faceva leva su un desiderio genitoriale molto forte cioè avere dei figli intelligenti, recando seco un giro d’affari mica da ridere.
Ecco che allora prima dei compiti in classe o di esami importanti si imbottiva la prole di pesce, poi soppiantato dagli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica, cioè gli integratori.
Stessa era anche la sorte di quei tristi che colpiti da esaurimento nervoso si rivolgevano al medico di fiducia degli anni Cinquanta, il quale prescriveva: fosforo, fosforo, e fosforo.
Oggi sappiamo che l’unico modo per “sanare” alcune situazioni consiste nell’eliminare la fonte di stress o di malessere, all’epoca si credeva che fossero i neuroni a non fare più “contatto” perché c’era carenza di fosforo.
Il fosforo contenuto nei cialdini aveva origine vegetale, in particolare si trattava di inositesafosfato estratto dalle gemme di riso, se vi ricordate lo stesso identico composto era a base di un altro integratore, la Siefina.
Ecco la foto della scatola:
Misura 14,7 cm x 5 cm x 2,5 cm, e risale agli anni Cinquanta. Ciascuna scatola conteneva 30 cialdini, da assumersi durante i pasti. La posologia raccomandava da 2 a 4 cialdini per gli adulti, metà dose per i bambini.
Grazie per aver letto il post!
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