La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
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La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
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Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Questo farmaco ve l’avevo annunciato tempo fa, e dal momento che ve lo avevo promesso, ebbene eccolo qui: la Cascarina Le Prince.
Questo è uno di quei pochi farmaci di cui vi è traccia ufficiale del suo utilizzo da parte di qualcuno, in particolare il suo nome è legato a Nikolaj Alexandrovic Romanov, l’ultimo Zar di Russia.
Sì, è ufficiale, lo Zar Nikolaj, oltre ad essere colpito dalla sventura di avere un erede emofiliaco e una moglie non troppo brillante, ( Alessandra d’Assia era nipote della Regina Vittoria e questo dice tutto) soffriva di emorroidi, e per “curarsi”, faceva uso della Cascarina Leprince.
Le emorroidi, in realtà erano le ultime arrivate a minare la già debole costituzione dello Zar: soffriva di forti dolori alle gambe, insonnia ed emicranie con la conseguenza di essere circondato da farmaci per lui e per la consorte (che anche lei non stava tanto bene).
La Cascarina Leprince era prodotta dalla Farmacia di Maurice Leprince, sita a Parigi. Comparve per la prima volta nel 1893 e già da subito divenne un successo internazionale, tanto che nel giro di cinque anni, le sue pubblicità erano pubblicate sui giornali di mezza Europa.
La Cascarina era a base di Rhamnus purshiana: in particolare ne veniva utilizzata la corteccia essiccata. Essa contiene una molecola, l’idrossiantrachinone, che stimola il movimento peristaltico del colon diminuendo l’assorbimento di acqua.
Il nome del farmaco cioè “Cascarina”, deriva dal nome comune della pianta, Cascara Sagrada, ovvero “corteccia sacra”, perché una delle tante leggende circa la costruzione dell’arca di Noè vuole che essa sia stata realizzata con la corteccia della pianta.
Ecco la foto della scatola:
Ha una forma veramente particolare e misura 5 cm x 6,2 cm x 2,5 cm. Risale a fine Ottocento / inizi Novecento.
Curioso è anche il fatto che su ciascuna “pasticca” sia impresso il nome: “Cascarine Leprince”
So che vi state chiedendo se lo Zar di Russia poteva avere sul comodino un flacone simile: sinceramente non so quali fossero le abitudini della corte, ma sicuramente il prodotto arrivava in questa scatola, perchè i Laboratori Leprince non avevano previsto design differenti per localizzazione: la facciata della scatola era in francese e poi sul retro c’era un’etichetta con la posologia nella lingua del Paese di destinazione.
Ciascuna scatola costava sei franchi ( il che non era un problema per lo Zar) e la scatola raccomandava di assumere due pillole alla sera prima di coricarsi, aumentando o diminuendo la quantità a propria discrezione.
Nel caso in cui la stitichezza provenisse dallo stomaco (testuali parole) era necessario prendere le pillole ai pasti. E poi uno pensa che fare lo zar sia tutto rosa e fiori!
Grazie per aver letto il post!
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