La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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« Antiseptol | Jodotropina Anfera » |
Salve, oggi abbiamo ospite un prodotto anni Cinquanta a base di una molecola molto particolare: l’Atirina Farmitalia.
Per chi non lo sapesse l’Atirina è il nome commerciale del 4 metil 2 tiouracile, una molecola che ha il potere di bloccate la sintesi degli ormoni tiroidei come la tiroxina.
La presenza di metiltiouracile, infatti, impedisce allo iodio di fissarsi all’anello della tirosina: ciò ne avrebbe fatto il farmaco d’elezione per trattare l’ipertiroidismo, ma la sua efficacia era piuttosto bassa, perciò non fu sul mercato a lungo.
Ad oggi si preferisce utilizzare il tiamazolo, che anch’esso inibisce la sintesi di ormoni tiroidei, ma blocca il processo a monte, mettendo fuori uso l’enzima tireoperossidasi: in questo modo lo iodio non può essere organicato, e quindi non può essere utilizzato per la sintesi di ormoni tiroidei.
Ad oggi il metiltiouracile è ormai andato in “pensione”, ma c’è ancora chi lo utilizza: allevatori poco seri, che pur di ottenere lauti profitti “gonfierebbero” i loro bovini più di una mongolfiera.
In Italia l’utilizzo negli allevamento di metiltiouracile o di qualunque altro ormone classificato come “pericoloso per l’uomo”, ovvero che può avere degli effetti negli esseri umani, è vietato dalla legge, ma si sa che spesso per il guadagno ci si dimentica di parecchie cose, compreso cosa è lecito e cosa non lo è.
L’ultimo caso di bovini “gonfiati” risale al 7 giugno di quest’anno, in provincia di Mantova, e ha visto coinvolte ben 65 persone tra veterinari, farmacisti ed allevatori.
Questo non significa che mangiare carne non sia sicuro, esistono anche gli ortaggi ai metalli pesanti, e i funghi agli erbicidi, perciò a priori qualunque cibo può essere contaminato, e l’unico modo per scampare al pericolo è chiedersi sempre da dove proviene il cibo che mangerai. Quindi se anche voi seguite questa massima, potete stare tranquilli e mangiare quello che volete.
Ecco la foto del flaconcino:
Misura 5,1 cm x 3 cm x 2 cm e conteneva 50 compresse da 0,10 g. Risale agli anni Cinquanta / inizi Sessanta.
La dose raccomandava 6 compresse al giorno per 3 – 8 settimane, ma l’assunzione del farmaco poteva essere prolungata a discrezione del medico curante.
Grazie per aver letto il post!
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