La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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« Atirina | Endo Artropathyl Anfera » |
Buongiorno a tutti, per rinfrancarsi dall’ afa spossante di questi giorni, cosa c’è di meglio di un bel ricostituente, soprattutto se proviene dagli anni Trenta del Novecento?
La Jodotropina “Anfera”, prodotta dal Laboratorio Chimico Angelini e Ferranti, faceva parte di una delle 4 macrocategorie in cui sono raggruppati i ricostituenti della prima metà del Novecento: iodio, arsenico e i suoi sali, stricnina, e uovo e derivati.
La carenza di iodio nei primi anni del Novecento era un fatto assai serio: spesso nelle zone d’Italia più isolate, o nelle famiglie povere, dove si mangiava solo in sogno, era piuttosto facile veder comparire patologie legate alla carenza di iodio, in primis il famoso gozzo tiroideo.
La Jodotropina era un prodotto di lusso, che costava 16.50 Lire ( quanto un medicinale della Bayer), efficace in una lunga serie di patologie, che comprendevano anche gotta, arterio – sclerosi e sifilide.
Se per caso vi steste chiedendo cosa poteva somministrare ai suoi bambini malati un bracciante da 7 Lire al giorno, molto probabilmente si trattava della Bioplastina Serono, di molto più economica, e in caso di denutrizione quasi miracolosa.
Il Laboratorio Chimico Specialistico Angelini & Ferranti fu fondato il 20 dicembre 1919 da Francesco Angelini e Giuseppe Ferranti. La società durò solo vent’anni, infatti si sciolse nel 1939, per “incompatibilità” di carattere tra i soci. Ferranti mal tollerava la volontà di gettarsi in investimenti industriali arrischiati di Angelini e quest’ultimo credeva che senza un po’ di “rischio” la società non sarebbe mai cresciuta. Ferranti fu liquidato e alla scissione la società prese il nome di ACRAF che sta per Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco, che noi conosciamo semplicemente come Angelini, uno degli ultimi colossi farmaceutici italiani. Per intenderci, sono quelli dell’Amuchina, del Tantum Verde e dei pannolini Pampers, nati nel lontano 1963.
Ecco la foto della scatola:
Misura 15,2 cm x 10 cm x 1,5 cm ed è stato uno degli ultimi prodotti marchio Anfera, databile tra il 1937 e il 1939. La posologia era a discrezione del medico curante.
Sul retro della scatola è presente il motto della società “Labor omnia vincit” ovvero la “laboriosità vince tutto”, oppure traducibile come “lo sforzo vince tutto” o “il lavoro vince tutto”. Scegliete quello che più vi aggrada, e maledite gli antichi romani anche da parte mia: non si può avere una lingua con tre sostantivi che vanno a significare ventimila concetti differenti.
Grazie per aver letto il post!
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