La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
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La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
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Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Vedete l’omino baffuto nella foto? E’ John Harvey Kellogg, il fratello di William Kellogg, il Re dei cereali, ed anche uno dei medici più “caratteristici” dell’intera storia dell’umanità. Ma andiamo con ordine.
Era il 1897 e il Signor John Kellogg, direttore del Sanatorio di Battle Creek e alto membro della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, aveva un problema, un grandissimo problema: le colazioni con uova e pancetta, erano troppo eccessive e nutrienti. Ciò, secondo le teorie del Dottore, era un pericolo mortale per gli esseri umani: l’eccesso di cibo, soprattutto nei più giovani, li avrebbe portati a quella pratica solitaria che è l’onanismo, portando tanti giovani a “darsi all’uso della sega” più di un falegname tirolese.
Cosa fare allora, per limitare l’inclinazione alla lavorazione del legno dei giovani americani? Ma è ovvio: farli mangiare a colazione qualcosa che avesse lo stesso apporto energetico del cartone e che magari avesse anche lo stesso sapore, per ricordargli che masturbarsi è peccato.
Così il Dottor Kellogg, ispirato dai cereali Granula del Dottor James Caleb Jackson, decise di creare una propria variante.
I cereali di John Kellogg erano qualcosa di molto differente rispetto a quelli che possiamo mangiare noi oggi: in primis dovevano essere qualcosa di infimo, insapore e piuttosto duro, in modo che prima di ingoiarli dovessero essere masticati più volte.
Inutile dire che un prodotto del genere non avrebbe mai venduto, ed è qui che entrò in gioco il fratello di John, William Keith Kellogg, che decise di rendere più appetibili i cereali aggiungendoci un poco di zucchero.
Questa decisione, che parrebbe una cosa da nulla, segnò l’inizio di una faida tra i due fratelli, che si concluse con la vittoria di William, che ottenne l’autorizzazione a vendere i cereali zuccherati con il suo nome. I due fratelli non si parlarono più per il resto della loro vita.
In realtà, per combattere la pratica della masturbazione, John Kellogg non si limitò solo a quello: egli, infatti, era un propugnatore della circoncisione senza anestesia e se necessario arrivava anche alla mutilazione degli organi genitali e alla cucitura del prepuzio. A lui si devono anche l’utilizzo di alcuni “aggeggini” come anelli dentati, elettroshock, cinture antimasturbatorie in ferro, i bagni freddi, i clisteri freddi, e per “raffreddare” ancora di più la già poco propensa donna del Diciannovesimo Secolo, avrebbe voluto che la clitoridectomia diventasse obbligatoria per tutte le bambine.
Perché mai vi sto parlando di ciò? Anche questa è una storia lunga.
Ultimamente mi sto occupando sempre di più dell’antiscienza, soprattutto quella scaturita dai vari siti internet, blog e libri vegani, e volevo capire qual’era la fonte principe da cui costoro attingevano le loro discutibili verità, e così, dopo mesi e mesi di ricerche, sono arrivata ad un nome: John Harvey Kellogg.
Le teorie sulla carne che imputridisce nell’intestino sono sue, come l’utilizzo a tutto spiàno dei lassativi e di una curiosa pratica di lavaggio dell’organismo che prevedeva dei cicli di clisteri e di lavaggi dello stomaco con acqua, seguiti dal Magno Clistere allo yogurt, per neutralizzare completamente l’azione dei “veleni carnei” sull’intestino (questo è uno dei motivi per cui io non simpatizzo per i frappé).
Questo vuole dimostrare come delle teorie partorite più di cent’anni fa, continuino a perseguitarci ancora oggi, con l’appoggio di chi vuole spacciarsi per sedicente scienziato, facendo leva sulla scarsa preparazione scientifica che purtroppo affligge inesorabilmente tanti Paesi del Mondo per svuotare i portafogli con il beverone che aumenta così tanto le difese immunitarie che devono vaccinare i batteri contro di te.
Così, nell’ottica di instillare un po’ di senso critico qua e là, sono voluta andare alle radici del pensiero vegan per far scoprire chi è l’uomo dietro le loro convinzioni.
Chissà se predicando i clisteri d’ananas e la cucitura del dito mignolo all’anulare per prevenire l’allevamento di armadilli, c’è qualche speranza di spillare un po’ di grana ai gonzi.
Grazie per aver letto il post! La foto del Dott. John Kellogg fa parte della collezione di George Grantham Bain, un noto fotografo americano del primo Novecento, acquistata nel 1948 dalla Libreria del Congresso Americana e proviene dalla versione in lingua inglese di Wikipedia.
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