Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

Messaggi di Settembre 2012

Aggiornamento Vitamina Lorenzini

Post n°251 pubblicato il 27 Settembre 2012 da lafarmaciadepoca
 

Anche oggi un altro aggiornamento: riguarda la Vitamina Lorenzini dell’IBI (Istituto Biochimico Italiano).

Mi ricordo che quando vi avevo presentato il prodotto per la prima volta, vi avevo proposto la versione spagnola della scatola: bene, sono riuscita a rintracciare quella italiana.
L’unica differenza nei due oggetti è la lingua: sono identici in tutto e per tutto.

Ecco la foto della scatola:


Misura 10,7 cm x  8 cm x 2 cm e risale agli anni Venti del Novecento.

Grazie per aver letto questo breve post! Ricordo che cercando nei tags o nel blog “Vitamina Lorenzini” troverete l’altro articolo.

 
 
 

Aggiornamento Pillole Foster

Post n°250 pubblicato il 25 Settembre 2012 da lafarmaciadepoca
 

Aggiornamento sulle Pillole Foster: nel magico mercatino di Cherasco, che io saccheggio tutti gli anni, sono riuscita a trovare la scatola risalente a fine Ottocento - inizi Novecento delle Pillole Foster.

Questa scatola è veramente particolare, in quanto si tratta di una scatoletta lignea con la sua etichetta di carta molto ben conservata.
E’ decisamente insolito l’utilizzo del legno come contenitore per un farmaco, in quanto non fornisce le stesse garanzie della latta in fatto di conservazione:io ipotizzo che la scatola possa essere stata “un’edizione economica” del farmaco in questione, ma non è da scartare il fatto che l’oggetto possa essere ottocentesco.
In questo secolo, infatti, i preparati galenici non di rado erano venduti in scatolette di legno, più economiche di quelle di latta. Ciò consentiva, oltre ad una maggiore diffusione del prodotto tra le masse, anche un maggior guadagno per il farmacista.

Comunque non credo possa essere antecedente al 1890, in quanto sfogliando vecchi giornali anglosassoni, le prime pubblicità delle pillole compaiono intorno a questa data: prima non viene menzionata nemmeno la James Foster – Mc Clellan Company, che deteneva il brevetto.

Ecco la foto della scatola:


Pillole Foster



Misura 6,3 cm di altezza x 2,7 cm di diametro. Ho contattato alcuni siti inglesi sull’argomento, e appena avrò qualche notizia certa vi farò sapere.
Ricordo inoltre che avevo già parlato delle Pillole Foster in un post precedente: basta cercare nel blog “Foster” o “pillole Foster” per trovarlo.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Ipotan

Post n°249 pubblicato il 21 Settembre 2012 da lafarmaciadepoca
 

Buongiorno a tutti, era un po’ che non parlavamo di antispasmodici del sistema circolatorio, così ho deciso di farvi conoscere l’Ipotan.

Questo preparato galenico era a base di papaverina, un alcaloide derivato dal Papaverum somniferum, noto per il suo “effetto rilassante” sul corpo umano, vasi sanguigni compresi! In più la papaverina è anche un anestetico, che limita l’intensità degli spasmi recepiti.

A cotanta bontà si aggiungono il bromuro di metilacetilcolina ed il bromuro di bromocolina.
Oggi i composti contenenti bromo sono vietati, in quanto tossicissimi, sia per chi li assume, sia per l’ambiente, ma negli anni Cinquanta, erano all’ordine del giorno.

Se dovessi fare un elenco dei mille usi del bromo fatti nel passato non mi basterebbe un pomeriggio intero, ci tengo solo a citare l’esempio più eclatante, cioè il massiccio utilizzo come diserbante del bromuro di metile, che ha causato la rovina di interi ecosistemi.
Questa molecola inoltre, è catalogata tra i composti banditi dal Protocollo di Montreal, ovvero i responsabili dell’assottigliamento dell’ strato di ozono.

Per chiudere in bellezza, ecco comparire l’idrato di cloralio. Chi è appassionato di poesia e di pittura inglese, sicuramente collegherà a questa molecola la figura di Dante Gabriel Rossetti.
Infatti, l’idrato di cloralio, altro non è che uno tra i primi barbiturici della storia. Era potentissimo: bastava assumerlo puro trenta minuti prima di coricarsi e ti stendeva. Inoltre, dal momento che dava assuefazione, è molto probabile che ti stendesse anche per sempre, come nel caso di Rossetti, che annegò nel whisky e nel cloralio i suoi ultimi anni di vita.

Ecco la foto della scatola:


Misura 6,7 cm x 2,5 cm di diametro e risale agli anni Cinquanta.
L’Ipotan era prodotto dai Laboratori Farmaceutici A. Malizia, siti in via Giacosa 31 a Milano.
Fortunatamente questo prodotto era dispensabile solo dietro ricetta. Le dosi variavano da un minimo di 4 ad un massimo di 6 compresse al giorno a discrezione del medico.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

La Farmacia d' Epoca è ospite dell' Archivio Caltari!

Post n°248 pubblicato il 18 Settembre 2012 da lafarmaciadepoca
 

Come dice il titolo, la Farmacia d’Epoca è ospite presso l’Archivio Caltari con l’articolo “Quando oppio, arsenico e formaldeide erano farmaci”.
 
L’Archivio Caltari si definisce “una rivista di narrazioni e ricerche in controtempo” composta da articoli di vario genere, che spaziano dalle 10 regole per scrivere di George Orwell, fino alle raccolte fotografiche di donne barbute.
Il risultato è una miscellanea molto piacevole da leggere o anche solo da “sfogliare”, per passare un po’ di tempo in compagnia di letture di qualità, vera rarità di questi tempi.  
 
Colgo l’occasione anche per ringraziare la Signora Giusi, e tutto lo staff dell’Archivio, per la possibilità che ha dato a me e al mio blog di essere parte di tutto ciò: grazie di cuore!
 
Per festeggiare, oggi non sarò logorroica come al solito: vi lascio subito all’articolo, ecco il link e buona lettura!

http://www.archiviocaltari.it/2012/09/16/quando-erano-farmaci/


 
 
 

Per la serie "gli inguardabili", l'Agocholine Zizine.

Post n°247 pubblicato il 13 Settembre 2012 da lafarmaciadepoca
 

Oggi desidero portarvi a conoscenza di un problema molto importante, che causa sofferenza a molte scatole di latta. No, non è la ruggine, né le ammaccature. Si tratta di una patologia ben peggiore, conosciuta come "design orribile".

All’interno della Farmacia d’epoca ci sono centinaia di scatole, alcune molto belle, altre un po’ meno, e alcune decisamente inguardabili, e l’AgocholineZizine è il miglior rappresentante di quest’ ultima categoria.

La scatola in questione vanta un accostamento azzurro – marrone, che lascia decisamente a desiderare, accostata ad una scritta con le lettere“grassottelle” tipo prima elementare.
In più, questo farmaco impiegato nella cura delle malattie epatiche e delle patologie ad esse connesse ( vertigini, emicranie, urticaria, inappetenza ecostipazione) era a base di peptone di carne, solfato di magnesia e zucchero.
Non ci va un farmacista di prima classe per dire che effettivamente tanto efficace sul fegato non lo era.

Il solfato di magnesia molti loricorderanno come lassativo, il peptone di carne è nient’altro che il prodotto finale della digestione enzimatica delle proteine, e lo zucchero serviva solo per dolcificare un po’ questa “prelibatezza”. Praticamente inutile contro le malattie epatiche.

Avrete notato che tra le patologie connesse ve ne sono alcune che nulla hanno a che vedere con il fegato (come l’emicrania e le vertigini). Questo fatto è dovuto alla credenza diffusissima tra fine Ottocento ed inizi del Novecento, che il 90% delle patologie avesse origine dall’ apparato digerente. Non di rado capita di avere a che fare con libri di medicina dell'epoca che consigliano l’uso di clisteri in caso di labirintite o vertigini!

Ecco la foto della scatola:

Misura 12,5 cm di altezza x 5,5 di diametro e risale agli anni Quaranta, come riporta il prezzo aggiornato sull’etichetta di carta.
La posologia raccomandava l’assunzione da uno a tre cucchiaini da caffè di Agocholine per gli adulti, per i bambini da un quarto fino ad un cucchiaino intero. Poverini! Ci andavano cauti perché avevano paura di commercializzare un farmaco troppo efficace.
 
Grazie per aver letto il post!


 
 
 

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