Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

Messaggi di Aprile 2013

Il Sale di Vichy

Post n°298 pubblicato il 23 Aprile 2013 da lafarmaciadepoca
 

Per continuare la serie “Evviva gli anni Dieci” ecco l’ennesima scatola di questo periodo: la scatola dei Sali delle Terme di Vichy.
 
La moda romana delle terme fu riscoperta in Inghilterra agli inizi dell’Ottocento, portando in auge alcune cittadine altrimenti sconosciute come Bath, tanto cara a Jane Austen, ed in breve si diffuse in tutta Europa.
Ci tengo a precisare che le terme dell’epoca erano lontane chilometri dal concetto di terme moderno: le terme di Jane Austen erano luoghi in cui si beveva acqua pulita, si passeggiava, si andava a ballare e dove le giovani donne facevano a cazzotti per trovare marito. Niente massaggi con le pietre calde o bagni in piscina: le terme georgiane erano l’equivalente di un grande villaggio turistico per singles.
 
Con l’età vittoriana tutto questo andò un po’ a scemare, decretando le terme come luogo di cura per coloro che soffrivano di malattie della pelle e disturbi gastrici.
Ciò fece nascere un’ampia gamma di prodotti farmaceutici, tra cui le famose “bustine” per arricchire l’acqua di casa con gli estratti delle acque termali o le pastiglie digestive.
 
Questo era il caso della scatola che sto per mostrarvi: i Sali permettevano di preparare un’acqua minerale che conteneva gli elementi essenziali dell’acqua minerale naturale delle Sorgenti di Vichy, per avere a domicilio gli stessi effetti benefici dell’acqua termale.
 
Ecco la foto della scatola:


Misura 10,5 cm x 8,2 cm x 1,9 cm e conteneva dieci pacchetti. Ciascun pacchetto era sufficiente per un litro d’acqua.
 
Grazie per aver letto il post!


 
 
 

Pillole Depurative Universali

Post n°297 pubblicato il 19 Aprile 2013 da lafarmaciadepoca
 

Anche oggi un farmaco dei primissimi anni del Novecento: le Pillole Depurative Universali.

Questo lassativo dal nome così altisonante era prodotto dal Laboratorio Chimico Farmaceutico Fattori & C ed era uno di quei farmaci che non deludeva: era venduto come “universale” e poteva essere impiegato in ogni patologia.

Infatti le Pillole Depurative potevano essere utilizzate per tutte le malattie dello stomaco, del fegato e degli intestini, compreso gastricismo, stitichezza, itterizia, emicrania e febbre.

Sì, avete letto bene, e poi ci si chiede come mai nel capitolo XVII Pinocchio non vuole purgarsi. Se ha la febbre, cosa gli serve la purga propinatagli con tanto amore dalla Fata Turchina, che a quanto pare non capisce un tubo di medicina? D’accordo che è un burattino di legno, ma se è febbricitante perlomeno risparmiagli il solfato di soda!

Se oggi noi troviamo bizzarro e altamente sconsigliabile far assumere un lassativo per tutte le patologie, dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Quaranta era assolutamente normale che un medico prescrivesse una cura coadiuvante a base di lassativi per “purificare il sangue”. Da cosa non l’ho ancora capito.

Le Pillole Depurative Universali erano a base di cascara sagrada, la cui corteccia essiccata ha proprietà lassative sfruttate ancora oggi per un giro di affari che supera i 200 milioni di dollari (20% del mercato USA).
Era presente anche dell’estratto di rabarbaro, pianta con effetti simili alla cascara ma è molto più “infida”, perché se mal dosata può creare irritazioni intestinali. Inoltre occorre fare molta attenzione con questa pianta: le  foglie contengono moltissimo acido ossalico che può essere letale.
La preparazione conteneva anche del Podophyllum le cui proprietà catartiche acceleravano l’azione della cascara e del rabarbaro, e sua altissima purgosità, la resina della Gialappa, il cui nome scientifico è Exogonium purga, uno dei lassativi vegetali più “energici” al mondo. Fortunatamente quest’ultima era presente in basse quantità.

Ecco la foto della scatola:

Misura 4 cm x 5,5 cm x 1,6 cm. La tecnica litografia è la stessa della scatola delle Tavolette alla Cannella Langdale, perciò posso datarla anche fine Ottocento / inizi Novecento, ma non oltre la Prima Guerra Mondiale, perché intorno agli anni Venti l’industria farmaceutica Fattori passerà allo stato di Società Anonima, modificando anche la scatola.

La posologia raccomandava da 2 a 3 pillole al giorno.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Gonosan

Post n°296 pubblicato il 17 Aprile 2013 da lafarmaciadepoca
 

Buonciorno, occi ciornata ti farmaco tetezco, ecco a tuti Gonosan.
 
Gonosan ezzere ultimo ritrofato efficacizzimo und teutonicizzimo contro faztidiozizzima e triztizzima manifeztazione quale gonorrea.
 
Sì signori, se foste vissuti negli anni Dieci del Novecento, il Gonosan sarebbe stata la vostra unica scelta per curare la gonorrea e le infiammazioni dell’apparato uro genitale.
 
So che la gonorrea non è uno degli argomenti preferiti della community di Libero, ma dato che è una delle malattie sessuali più diffuse, ho deciso direndere onore al lavoro del batterio Neisseria gonorrhoeae dedicandogli un post.
 
Costui, nonostante svolga un’occupazione mal retribuita, senza sindacati e senza giorni di ferie, continua da millenni a svolgere il suo compito con perizia e maestria.
Al momento dell’infezione attraversa l’epitelio colonnare dell’uretra raggiungendo il tessuto connettivo che sta sotto l’epitelio stesso. Qui, complice la risposta immunitaria dell’organismo, si viene a formare il caratteristico muco purulento che da origine ad una delle infiammazioni più dolorose sia per lui, sia per lei.
 
La simpatica Neisseria gonorrhoeae, infatti è per la parità dei sessi: come ogni malattia sessuale moderna colpisce in maniera uguale uomini e donne. L’unico modo per difendersi è fare uso dell’invenzione di Julius Fromm, che non è la fascetta di plastica per gli imballaggi ma il profilattico.
 
Il Gonosan in realtà non era poi questo “ritrovato portentoso” che tutti si aspettavano. Era più che altro un forte sedativo a base di Kava – Kava ( una pianta tropicale) e di olio di legno di sandalo, che oltre al buon profumo non ha qualità medicamentose tali da eliminare la Neisseria.
Per riuscire a combatterla efficacemente saranno necessari gli antibiotici degli anni Cinquanta.
 
Dal momento che la scatola risale agli anni Dieci, non è presente alcuna indicazione delle componenti, d’altronde all’epoca non era obbligatorio, come non era obbligatorio indicare le controindicazioni o gli effetti collaterali. Infatti, se non lo sapete, non vi verrebbe mai in mente di trovarvi davanti ad una scatola di un medicinale: pensate che chi me l’ha venduta era convintissima che fosse una scatola di spilli.
 
Ecco la foto della scatola:


Misura 7,5 cm x 4,5 cm x 1,5 cm e risale agli anni Dieci. Come tante scatole dei primi del Novecento, non ne esisteva una versione “localizzata” tradotta in italiano, la latta era nella lingua del paese di produzione.
Quindi, nonostante la scatola sia in tedesco era destinata al mercato italiano, perciò posso affermare per certo che circa cent’anni fa c’era qualcuno che soffriva di gonorrea a Casale Monferrato.
 
Il Gonosan era prodotto dall’Industria Farmaceutica J.D. Riedel di Berlino, fondata nei primi anni dell’Ottocento (1814), che nel 1928 venne fusa con la Eugen de Haen, oggi parte del gruppo Sigma – Aldrich.
 
Grazie per aver letto il post!
 

 
 
 

Pastiglie al mentolo?

Post n°295 pubblicato il 12 Aprile 2013 da lafarmaciadepoca
 

Oggi un post veloce su un’azienda di cui vi ho già parlato: le Pastiglie al Mentolo prodotte dall’Alleanza Cooperativa Torinese.
 
Come dice già il nome, le pastiglie al mentolo erano impiegate in caso di mal di gola, angine, faringiti, stomatiti, gengiviti e piorrea.
 
Dal momento che il mentolo da solo non basta a garantire così tanti usi, deve sicuramente esserci qualcos’altro: infatti le pastiglie erano rinforzate con sodio tetraborato e novocaina (e un po’ di zucchero, altrimenti sarebbero state immangiabili!).
 
Sapendo che il sodio tetraborato è chiamato anche borace, non vi sembra di avere davanti qualcosa di già noto? Eh sì, la solita pastiglia MBN: mentolo, borace e novocaina, che ci perseguita da quasi due anni e mezzo, e mi chiedo come mai continuo a comprarne versioni differenti. Ammetto che di questa mi piace il design essenziale, e io ho un debole per l’arancione. Credo che ciò spieghi tante cose.
 
Ecco la foto della scatola:
 

Misura 8 cm x 5,5 cm x 1,5 cm e risale agli anni Cinquanta. La sede dello stabilimento dell’Alleanza Cooperativa Torinese era in Corso Filippo Turati 11– 19 a Torino.
 
Grazie per aver letto il post!
 

 
 
 

Metural

Post n°294 pubblicato il 09 Aprile 2013 da lafarmaciadepoca
 

Buongiorno, dopo tanto tempo una bella scatola di pastiglie per la gola di un’industria farmaceutica nota sicuramente a tutti. Direttamente dalla Bracco anni Cinquanta, eccovi il Metural.

La storia dell’industria farmaceutica Bracco è strettamente legata ad un’altra grande casa farmaceutica, la tedesca Merck.
Infatti nel 1927, Elio Bracco fondò a Milano la Società Italiana Prodotti “E.Merck”, che nel giro di tre anni fu ribattezzata come Italmerck, assumendo poi lo stato di Società Anonima nel 1936.
L’azienda continuerà ad avere questa denominazione fino al 1958, anno in cui il figlio di Elio, Fulvio Bracco, decise di abbandonare progressivamente il campo della produzione e ricerca farmacologica, per sviluppare nuovi mezzi di contrasto per la diagnosi in vivo: nacque così la Bracco Industria Chimica S.p.A.

La scelta di differenziare la produzione si rivelò decisiva per la sopravvivenza dell’azienda attraverso i tormentati anni Settanta, il periodo più buio per le industrie farmaceutiche italiane.
L’incapacità di arginare l’espansione delle industrie farmaceutiche americane, tedesche e giapponesi, che potevano permettersi di spendere il 10% dei loro ricavi solo in ricerca, costrinse alla chiusura o alla vendita molti imprenditori italiani del settore farmaceutico.
Grazie al continuo sviluppo di tecniche per l’imaging, la Bracco riuscì ad espandere il suo mercato oltre l’Europa, acquistando nel 1990 la Eisai di Tokyo e nel 1994 l’americana Squibb Diagnostics. Non male per un’aziendina che era partita con 17 operai!

Nel corso della sua storia la Bracco produsse un’enormità di farmaci, molti dei quali conosciutissimi, come il Cebion ( dal 1934!), il Collirio Alfa, il Simeticone,e il Lyspamin, che se non avete mai assunto, sicuramente ne avrete sentito parlare.

Il Metural era impiegato nel trattamento delle affezioni oro-faringee. Era a base di N –N’ diossimetil – carbamide, un derivato dell’urea, che nonostante non sia una sostanza pericolosa, può risultare tossica se assunta a dosi troppo elevate, poiché possono aumentare l’azotemia.

Ecco la foto della scatola:

E’ databile tra il 1950 e il 1958, e la posologia raccomandava l’assunzione da 8 a 12 pastiglie al giorno, che potevano salire alla vertiginosa cifra di una ogni mezz’ora, cioè 48 pastiglie, quando esisteva la probabilità immediata di infezione.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

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