La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Grazie mille per il vostro contributo, significa molto per me e per il mio lavoro!
Messaggi di Novembre 2014
Post n°402 pubblicato il 28 Novembre 2014 da lafarmaciadepoca
Ok people, listen well. I might not be the ultimate “Victorian era fan” but I really know that lots of my reader keep asking me to write posts about Nineteenth century apothecary, so here you go (yep, readers you won. Again). This time we have a lovely ceramic box of the Woods Areca Nut Tooth Paste, from the second half of Nineteenth century. This toothpaste was made from the pulverized charcoal of areca nuts, the seed of areca palm, aka Areca catechu to all the botanists out there. Areca palm grows naturally in the Tropical Pacific area, and the ancient inhabitants of those lands used to chew the fruit for its psychoactive property, a custom that is still alive and widely spread among those populations. To the first Europeans the areca nut was not profitable, until it was discovered that the charcoal had some interesting characteristics, like preventing dental decay. Toothpastes made from areca nut are one of the most easy to find remnants of the Victorian Era: at that time there were hundreds of toothpaste brands containing areca nut charcoal . The William Woods & Son’s Areca Nut Toothpaste was one of the most famous brands in the British Empire, selling thousands and thousands of their toothpaste which was available even cherry flavored, but as always, all that glitters is not gold.
The continued use of Areca Nuts Toothpaste turned teeth black, a not so good feature for a toothpaste, but that wasn’t the major issue. Areca nuts contain a mix of alcaloids, which the major part is represented by arecoline, a nicotinic acids-based alkaloid, responsible for its carcinogenic effect. Yes, using Areca Nuts Toothpaste may lead to the development of oral cancer, but even if there are clear evidences that prove the correlation between the chewing of areca nuts and cancer, this custom is so deep seated that is impossible to stop. So Rita don’t tell me that “Victorian Era”, when the toothpaste was carcinogenic, the wallpaper contained cyanide and there weren’t antibiotics was awesome. (You‘ll never convince me this way!)
Here is the photo of the ceramic box:
It measures 6,8 cm x 4 cm ( 2,67 inch x 1,47 inch) and it could be dated around the late 1870s. This toothpaste was made by the William Woods & Son, one of the most famous chemist shops opened at that time in the English town of Plymouth. Thanks for reading my post! English is not my mother language, so if you find grammatical errors, typos or other incorrect things please leave me a comment: I will change them as soon as I can. Bye! |
Post n°401 pubblicato il 20 Novembre 2014 da lafarmaciadepoca
Il Combizym è uno di quei farmaci che in Italia non riscosse mai un grandissimo successo, ma è sorprendente quanto poco abbia impiegato per diventare un “mostro sacro” della farmacia asiatica. Questo preparato galenico altro non è che un’associazione di enzimi digestivi di origine pancreatica e vegetale, impiegato nel trattamento dei disturbi del processo digestivo. Sicuramente a primo impatto stupisce il fatto che questo farmaco della Luitpold Werke di Monaco, sia uno dei più conosciuti in Cina e Giappone, ma esaminando in dettaglio la storia dell’azienda è possibile scoprire il perché. Ecco la foto del tubo:
Grazie per aver letto il post! |
Post n°400 pubblicato il 11 Novembre 2014 da lafarmaciadepoca
Direttamente dalla prima metà del Novecento, periodo storico famoso per la convinzione che il fosforo facesse diventare i bambini intelligenti, ecco la Fosfomagnesina Aminica della Giberto Borromeo di Milano. Questo ricostituente faceva parte dei “dimetil - ammino – metil – fenil – fosfinito di (introdurre elemento chimico a caso)” una categoria molto ben nutrita, soprattutto sulla fine degli anni Trenta / inizio anni Quaranta.
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