La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Grazie mille per il vostro contributo, significa molto per me e per il mio lavoro!
Messaggi di Luglio 2019
Post n°585 pubblicato il 28 Luglio 2019 da lafarmaciadepoca
Ricordo che in uno dei post del primo anno di blog avevo già citato i prodotti a marchio “ETOS”della Schiapparelli Farmaceutici di Torino , quello con il logo dell’aquila ad ali spiegate. Questa linea di farmaci Schiapparelli nacque tra il finire degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti. La parola “Etos” che contraddistingue il brand deriva dal greco antico “aethos” (ἀετός), ossia aquila, e non è una forma contratta di “ethos” da cui deriva la moderna parola “etica”. Queste pastiglie per la tosse erano molto efficaci, per via del bromoetilato di codeina ultrasedativo, solfato di lobelina (espettorante e stimolante respiratorio), acqua di lauro ceraso (sedativa della tosse. ATTENZIONE! I frutti e le foglie sono velenosi!) ed essenza di menta piemontese. Perchè quando sei Piemontese devi esserlo fino in fondo. Ecco la foto della scatola: Misura 5,5 cm x 8,0 cm x 2,2 cm e risale agli anni Trenta del Novecento. La dose massima giornaliera era di 10 pastiglie per gli adulti e di 5 pastiglie per i ragazzi. Il disegno dell’aquila ha sempre accompagnato il brand, e negli anni Trenta, l’ovale con il marchio “ETOS” fu sostituito da un fascio littorio. Non fu un caso isolato o motivato da una possibile vicinanza al regime dell’azienda produttrice, ma spesso su farmaci o prodotti italiani di quel tempo compare il disegno o il rombo “fabbricato in Italia”, corredato da fascio littorio. Parlare di storia della farmacia italiana nel Novecento è obiettivamente difficile, e nonostante io cerchi di mantenere ciò che scrivo scevro da politica o pettegolezzi, è impensabile non dover fare i conti con i vent’anni di regime fascista. E' noto che alcune aziende furono vicine a questi ambienti, così come molte altre li rifiutarono o cercarono di dissociarsi senza troppo clamore, ma il mio invito a voi lettori è quello di capire che non basta un disegnino su una scatola a fare un’azienda fascista. Per questo motivo, quando ci si approccia ad argomenti di una difficoltà innata come questi, siate sempre razionali, ricordandosi che a volte alcune scelte di stile o di design possono essere semplicemente figlie del loro tempo.
Grazie per aver letto il post! |
Post n°584 pubblicato il 22 Luglio 2019 da lafarmaciadepoca
Il farmaco di oggi è uno dei tanti ricostituenti “senza stricnina” nati tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. “Come mai senza stricnina?”, vi chiederete. Perchè bastava ed avanzava il metilarsinato di sodio! Il Neurotonal della Tullio Locatelli Farmaceutici di Padova, infatti era un ricostituente a base di sali. La parte cationica del sale era rappresentata dal sodio, mentre quella anionica poteva cambiare. In questo caso abbiamo glicerofosfato di sodio, formiato di sodio, e metilarsinato di sodio. Di questa triade il glicerofosfato di sodio è ancora modernamente utilizzato per il trattamento degli stati d’ansia, spesso in combinazione con la valeriana, mentre il metilarsinato di sodio e il formiato di sodio sono stati soppiantati, a favore di molecole più sicure ma soprattutto efficaci. La Tullio Locatelli Farmaceutici di Padova fu molto attiva nella prima metà del Novecento, concludendo la sua attività intorno alla fine degli anni Settanta. Nonostante possieda questa scatola da quasi ormai un anno, non sono riuscita a trovare indicazioni circa la fondazione precisa: se ricordate qualcosa di questa azienda farmaceutica fatemelo sapere con una mail o un commento! Ecco la foto della scatola:
Misura 8,7 cm x 7,1 cm x 2,5 cm e risale alla fine degli anni Trenta. Ogni scatola costava 13,50 Lire (prezzo medio per un ricostituente in fiale dell’epoca). La confezione in cartone conteneva 10 fiale da 2 cc, e consentiva di effettuare un trattamento da 10 giorni, ripetibile secondo necessità medica in caso di deperimento, esaurimento nervoso, anemie secondarie ed altri stati astenici. Grazie per aver letto il post! |
Post n°583 pubblicato il 09 Luglio 2019 da lafarmaciadepoca
Il prodotto di oggi non è propriamente farmaceutico, ma semplicemente una di quelle curiosità che d’ogni tanto catturano la mia attenzione nei mercatini dell’antiquariato. Si tratta di due bustine di quello che può essere considerato l’antenato dei chewing – gum, ossia il cachou aromatico. Generalmente i cachou tradizionali sono in pastiglie, mentre questi fogliettini erano uno dei prodotti più economici che si potessero trovare per rinfrescare l’alito o semplicemente per pulirsi i denti. I foglietti di carta in foto nascevano infatti per essere masticati e poi buttati esattamente come un moderno chewing – gum. Svolgendo alcune ricerche su questi prodotti, ho trovato poco o nulla. All’inizio quando li acquistai pensai che potessero essere dei chiudi – lettera inseriti nella bustina dei cachou, ma annusandoli si può notare che quelli più interni presentano un residuo di odore di oli essenziali vari (più forte nei cachou Principe Umberto), piuttosto pungenti, come chiodi di garofano o noce moscata. Odore che però non è così marcato sulla confezione esterna, perfettamente piatta e non bombata, come se dal principio avesse contenuto un prodotto sottile. Inoltre non sono presenti macchie indicative circa il contenuto delle bustine. Fossero state delle caramelle, dopo tutto questo tempo, un minimo di traccia l’avrebbero lasciata e poi nessuno conserverebbe delle bustine di caramelle per mettervi all’interno dei chiudi lettera. Ovviamente questo è quanto ho rinvenuto fin d’ora. Se qualcuno dovesse saperne di più può inviarmi un messaggio. Ecco la foto delle bustine e del loro contenuto:
Misurano entrambe 5 cm x 3,8 cm e sono spesse pochi mm. Sono coeve, databili tra gli anni Venti e Trenta. Come potete vedere dall’immagine, la cura con cui erano creati questi prodotti era praticamente nulla e le immagini sui cachou e le stampe delle bustine lasciano alquanto a desiderare, ma d'altronde, dovevano solo essere economici! Grazie per aver letto il post!
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Post n°582 pubblicato il 03 Luglio 2019 da lafarmaciadepoca
In un mercatino, il nostro lettore Claudio P. ha rivenuto una scatola di Pastiglie Antisteriche dell'Officina del Profumo di Santa Maria Novella di Firenze che risale agli anni Cinquanta / Sessanta. Fronte della scatola: Retro:
Grazie per aver letto questo brevissimo post e ancora grazie a Claudio P. per avermi inviato le foto.
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