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« ventitrè e trentacinquemezzanotte e fa caldo »

una meno un quarto di notte

Post n°568 pubblicato il 05 Maggio 2013 da liberante

 

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La sigla del programma di Rai3 Amore Criminale è "Each man kills the thins he loves" colonna sonora del film "Querelle" (1982) ultimo film di Rainer Werner Fassbinder. Le parole della canzone sono tratte da un testo di Oscar Wilde "The Ballad Of Reading Gaol" (1898)..

Ogni uomo uccide ciò che egli ama
Eppure ogni uomo uccide ciò che egli ama,
e tutti lo sappiamo:
gli uni uccidono con uno sguardo di odio,
gli altri con delle parole carezzevoli,
il vigliacco con un bacio,
l'eroe con una spada!
Gli uni uccidono il loro amore, quando sono ancora giovani,
gli altri quando sono gia vecchi,
certuni lo strangolano con le mani del desiderio,
certi altri con le mani dell'oro,
i migliori si servono d'un coltello, affinchè
i cadaveri più presto si gelino.
Si ama eccessivamente o troppo poco,
l'amore si vende o si compra,
talvolta si compie il delitto con infinite lacrime,
tal'altra senza un sospiro,
perchè ognuno di noi uccide ciò che ama
eppure non è costretto a morirne.

.


 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Rosy il 05/05/13 alle 01:42 via WEB
ma nessuno può uccidere l'AMORE di una AMICIZIA BAMBINA ... che resta tale attraverso il tempo... semplice, spontanea, incondizionata ...
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 05/05/13 alle 22:05 via WEB
L'amore dell'amicizia è incorruttibile, sano, pulito, sincero e intelligente, fedele e, come dici tu, incondizionato. E quindi bellissimo!!! Come bellissima sei tu, amica mia cara.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
çok güzel oyunlar il 16/08/13 alle 18:59 via WEB
thank you
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
diyet il 09/03/14 alle 12:54 via WEB
thank you
(Rispondi)
 
cherrybombTheOne
cherrybombTheOne il 09/04/14 alle 16:08 via WEB
stupenda :)
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
barbie oyunları il 05/08/14 alle 23:34 via WEB
super site
(Rispondi)
 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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