FIOCCHI DI NEVE
Pagliuzza di fieno poggiata su un ago di pino,
tormenti scarlatti si fondono insieme al tramonto,
da quel orizzonte si giudicano tutti i miei enigmi
intrisi di venia di lacrime e pioggia d’agosto.
Disteso dall’albero cerco quei campi a nord ovest,
la luce dirama sui rami la mia gretta atonia,
mi prostro un secondo a godermi quel ultimo raggio
tentando un secondo di essere fiero di me.
L’aurea pena di essere un povero uomo
Capolino a te faccio ora, mentre la tua voce c’è
Mentre la tua voce elargisce premura
E attonita ricade alla richiesta.
Perdonami se la pioggia ha distrutto il grano.
Riseminerò il campo.
Perdonami se un fulmine ha divelto l’albero.
Ne pianterò uno più alto.
Perdonami se il ghiaccio sta sciogliendo.
Saranno fiocchi di neve.
Saranno fiocchi di neve.
Saranno fiocchi di neve.