Creato da shonagon il 26/09/2009

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Julie Highmore - La biblioteca dei miei sogni

Post n°8 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da shonagon
 
Foto di shonagon

(Recensione tratta da ibs.it)

Un giovane papà alle prese con una noiosissima tesi di laurea; una commerciante in via di fallimento; una bella ragazza col morale a terra per via dell'amante sposato; un quasi-pensionato quasi-sfrattato dalla moglie; una mamma stanca di nutrire i figli e bisognosa di nutrire la propria mente: per tutti costoro, trascorrere qualche serata fuori casa non può essere che salutare. La biblioteca comunale promuove un circolo di lettura ed ecco che un eterogeneo gruppo di "personaggi in cerca di svago" si trasforma in un'improbabile ma meravigliosa comunità.

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Mia recensione.

Titolo originale: "Pure Fiction"

Come al solito il titolo originale, che in genere significa qualcosa nell'economia della storia narrata, perde ogni senso nella traduzione in italiano (ma i redattori seguono un corso speciale di approfondimento per cercare i titoli pià improbabili?)

La storia è un insieme di storielle concatente dalla cornice del circolo di lettura, ma non per questo meno godibile. Un libriccino di svago che lascia il tempo che trova, ma pur sempre un tempo piacevole.

Voto complessivo: 7/10

 
 
 

Melania G. Mazzucco - La lunga attesa dell'angelo

Post n°7 pubblicato il 30 Novembre 2009 da shonagon
 
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(Recensione tratta da qlibri.it)

Si staglia così davanti ai nostri occhi l'autoritratto di un uomo vulcanico, ambizioso e anticonformista, che ha vissuto solo per dipingere e che per imporre la sua arte ha sacrificato tutto e tutti, a cominciare dai suoi affetti e dalle sue passioni, scacciando uno a uno - con la sola eccezione del buon Domenico - tutti i suoi figli: le femmine in monastero, i maschi ribelli via da casa. Finendo per perdere anche la prediletta e amatissima figlia illegittima, Marietta, allevata al di fuori delle regole della buona società per fare di lei uno dei suoi massimi capolavori: non una moglie e una madre, ma un'amante, una donna libera, un'artista.
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Mia recensione.
La prosa è a tratti dannunziana, così accurata e perfusa di descrizioni che fanno vedere al lettore la scena a 360°.
Molti hanno avuto da far notare gli anacronismi presenti nel testo, ma ci si deve certo ricordare che non è un saggio storico quanto un romanzo, per cui se non ci si mette al livello del lettore del 21° secolo a cui ci si rivolge non si otterrà che quest'ultimo si immerga davvero nella storia. Per cui ben venga il cielo "scuro come il petrolio" sebbene un veneziano cittadino raramente avrebbe avuto la possibilità di vederne dal vivo, ma se una stoffa fosse descritta del colore della kermes quanti lettori contemporanei saprebbero immaginarsi la scena ed esserne coinvolti?
Voto complessivo: 8/10

 
 
 

Susan Vreeland - La ragazza in blu

Post n°6 pubblicato il 30 Novembre 2009 da shonagon
 
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Recensione tratta da ibs.it

Nella cantina di casa di un insegnante di matematica, Cornelius Engelbrecht, un signore sobriamente vestito, dal carattere chiuso e dall'atteggiamento sfuggente, giace un quadro prezioso che ritrae una ragazza vestita di blu. In un momento d'abbandono e di inconsueta familiarità, Engelbrecht confida a un amico che il quadro, palesemente risalente al XVII secolo, è una delle opere "ignote" di Vermeer, il grande pittore olandese. Suo padre, ufficiale nazista durante la guerra, l'aveva trafugato a una famiglia ebrea......

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Mia recensione.

Si segue a ritroso la vicenda di un quadro di Vermeer e ciò è intellettualmente piacevole perchè mantre si va indietro nel tempo in realtà si tende a saltare in avanti visto che il lettore sa già cosa accadrà successivamente. Un gioco niente male.

Voto complessivo: 7/10

 
 
 

Elena Gianini Belotti - Adagio un poco mosso

Post n°5 pubblicato il 30 Novembre 2009 da shonagon
 
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Recensione tratta da ibs.it

La dignità femminile, tanto spesso dimenticata e taciuta nei confronti delle donne anziane, recuperata attraverso un'autoironica accettazione di sé e della realtà. La "forza vitale delle donne" è il filo rosso che percorre il libro. Gli uomini, forse meno combattivi e più arrendevoli, restano sullo sfondo.

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Mia recensione.

Agili racconti che si leggono bene anche se non della stessa buona qualità (per esempio quello delle amiche che hanno un piano per liberare la loro compagna di gioventù da una vita di invalidità avrebbe potuto sicuramente avere uno svolgimento più interessante visto il soggetto....).

Voto complessivo: 6/10

 
 
 

Vita Sackville - West - Ogni passione spenta

Post n°4 pubblicato il 30 Novembre 2009 da shonagon
 
Foto di shonagon

Recensione tratta da ibs.it

Diventare un'artista: questo era il sogno della giovane Lady Slane quando, appena diciassettenne, fu costretta a rinunciare alle sue aspirazioni per sposare un importante uomo d'affari, dal quale ebbe sei figli. Settant'anni più tardi, diventata vedova, la donna decide di abbandonare gli agi di una vita trascorsa nel lusso per ritirarsi in una piccola dimora dell'Hampstead. Si ritroverà a respirare una libertà per lei completamente nuova e a essere circondata da una bizzarra compagnia: Genoux, la sua domestica francese; Bucktrout, il generoso padrone di casa; un becchino che dipinge persone morte per rivelarne la vera natura. E Mr. FitzGeorge, un eccentrico milionario che la conobbe e amò in India, quando lei era giovane e molto affascinante. Ispirato a "Una stanza tutta per sé" di Virginia Woolf, questo romanzo è anche una riflessione sul ruolo delle donne nella società, sulla loro libertà e sui loro obblighi, sul controllo che riescono a esercitare sulla propria esistenza.

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Mia recensione.

E' un romanzo invernale, lento, forse maggiormente apprezzabile dalla generazione degli anni '30, quando fu pubblicato. Mi sono addormentata più volte durante la lettura, non lo nego, anche se ci sono passi di intensa poesia nel descrivere i sentimenti e i pensieri della vecchia signora.

Voto complessivo: 6/10

 
 
 

Federico Moccia - Tre metri sopra il cielo

Post n°3 pubblicato il 30 Novembre 2009 da shonagon
 

(Recensione tratta da www.ibs.it)

Le ragazze vestono secondo le mode dell'ultimo minuto. I ragazzi girano con i loro scooter o, meglio, con la BMW lunga, magari rubata al papà. Le ragazze si preparano ad incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, Stefano, detto Step, e Babi si incontrano. Lei ottima studentessa, lui ottimo picchiatore, violento, passa i pomeriggi in piazza davanti al bar o in palestra, la sera in moto o nella bisca dove gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Un romanzo di vite quotidiane, di noia, di fatica, di adrenalina e di violenza.

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Mia Recensione

MA COS' E', UNO SCHERZO?

Non sono riuscita ad andare oltre pagina 8, nauseata dalle barocche descrizioni dei marchi indossati dai protagonisti e dagli status symbols ostentati. Ho aperto a caso una pagina verso la metà del libro e lo stile non cambiava: in ogni singola pagina sono citati in media tre prodotti di tendenza per il mondo dei poveri adolescenti con il cervello all'ammasso che costituiscono il pubblico di cotanta opera.

Non ci posso credere, non posso credere che davvero una cosa del genere sia stata data alle stampe da una casa editrice seria, ne sia stato tratto addirittura un film e l'autore sia acclamato quasi fosse il novello Shakespeare.

Voto complessivo: che dire, mi sento offesa.

 

 
 
 

NIck Hornby - Come diventare buoni

Post n°2 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da shonagon
 

(Recensione liberamente tratta da ibs.it)

Come si fa a diventare buoni? E soprattutto, che cosa significa essere buoni? Katie Karr non se l'è mai chiesto: una donna che ha scelto di diventare medico per aiutare gli altri e che ha cresciuto i figli ai valori morali più profondi non ha nemmeno bisogno di chiederselo. Finché quella donna non tradisce il marito. E allora il marito, David, decide di dare una svolta alla sua vita. Abbandona le arguzie sarcastiche con le quali non risparmiava nessuno, nemmeno la moglie e i figli, e rinuncia a versare veleno su tutto e tutti nella rubrica che firmava regolarmente su un quotidiano locale; insomma smette di essere "l'uomo più arrabbiato di Holloway" per diventare buono. Ma buono sul serio, facendo perdere a Katie ogni punto di riferimento.

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Mia recensione

Con Hornby si fanno sempre delle grasse amare risate, certo non  è al livello di Alta fedeltà ma godibilissimo, soprattutto dalla parte di Katie, poveraccia! Il santone poi è davvero da schiaffi! Abbasso i buonisti !!!!!

Voto complessivo: 7/10

 
 
 

Andrea Vitali - Dopo lunga e penosa malattia

Post n°1 pubblicato il 27 Settembre 2009 da shonagon
 

Sinossi

Il dottor Carlo Lonati e il notaio Luciano Galimberti vivono a Bellano, e condividono, oltre all'amicizia che li lega, gli stessi disturbi. A sessantotto anni entrambi soffrono di angina, prendono le stesse medicine e seguono la stessa dieta. Accertarsi, in una notte d’autunno, che il notaio è stato stroncato da un infarto è un vero trauma per il dottor Lonati e per sua moglie Elsa, preoccupata che il marito, come per un segno del destino, possa fare presto la stessa fine del suo amico. In effetti il Lonati è perplesso, non tanto per lo stato del cadavere, che sicuramente indica una morte rapida e pressoché indolore, ma per uno strano avvenimento successivo alla morte: il manifesto funebre della famiglia annuncia che il notaio si è spento “Dopo lunga e penosa malattia”.
Possibile che Carlo, medico e amico, nulla sapesse di tale fantomatica degenza, o, cosa ancora più grave, che i familiari abbiano voluto fornire ai compaesani una versione errata e fuorviante della faccenda? Il nostro dottore non è certo un detective e per di più l’angina si fa sentire sempre più spesso, ma i sospetti iniziano a insinuarsi e a rincorrersi nella sua mente: odori, rumori, strane telefonate e le risposte sempre più evasive di Claudia, la moglie del notaio.
Un’indagine certo un po’ maldestra, quella dal dottor Lonati, fatta di ottime intuizioni ma anche di tanti passi falsi, fino alla scoperta di una verità impensabile, celata tra le strade impervie che circondano il lago di Como. Da Bellano a Dongo, i luoghi sono quelli che Andrea Vitali ha reso ormai celebri, paesi che custodiscono storie di profonda umanità che il nostro medico è capace di riportare alla luce. Per la prima volta in queste pagine Vitali si cimenta con il romanzo giallo, creando un racconto avvincente e ricco di colpi di scena, senza però rinunciare agli aspetti caratteristici della sua scrittura: le lievi pennellate attraverso cui riesce a dar vita ai suoi personaggi, gente comune, reale, estremamente vitale, anche quando il paesaggio che li avvolge si tinge di nero.  (Recensione liberamente tratta da ibs.it)

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Mia Recensione    ***spoiler***

Leggo sempre con grande piacere i libri di Andrea Vitali, è una lettura scorrevole, arguta, che mostra pregi, difetti e personaggi del mondo che fu, ma devo dire che questo lavoro mi ha molto delusa. 

I rapporti tra i personaggi non sono chiari, la moglie del dottore è solo una macchietta ansiosa che non serve a nulla nella storia, e non si capisce bene neppure la dinamica dell'omicidio: perchè mail il farmacista dovrebbe avere interessi negli affari di famiglia del notaio e contribuire addirittura all'omicidio del dottore? E perchè mai la nuova amante avrebbe dovuto vendicarsi con un incomprensibile manifesto dettato per telefono e telefonate anonime a casa del dottore?

Il finale poi è inconcludente, ma questo va molto di moda nella narrativa contemporanea purtroppo...

Un ultimo appunto: ho preso in prestito il libro in biblioteca come faccio di solito e non ho speso nulla, ma certo oltre 14 euro per quello che in definitiva è solo un racconto malriuscito (anzi, un'operazione del tutto commerciale visto che poi ho saputo che il romanzo in questione non è altro che un racconto del 2001 riedito in veste elegante)  mi sembrano troppi.

Voto complessivo: 4/10

 

 
 
 

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