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L'arte del caffè

Post n°33 pubblicato il 02 Marzo 2007 da lifeisnow.napoli
 
Foto di lifeisnow.napoli

Da qualche tempo riscontro un piccolo disagio, non riesco più a trovare un caffè come richiede la tradizione.

Facciamo un passo indietro, il vero caffè napoletano viene fatto con “la napoletana” che è una macchinetta che non ha nulla a che vedere con quella che largamente utilizziamo noi che invece si chiama “espresso”

“la napoletana” richiede un procedimento da artista, non per nulla Eduardo De Filippo nella commedia “Questi Fantasmi” ha dedicato un monologo-elogio al caffè.

Io no ho la stessa dedizione di Eduardo, ma una cosa sono riuscito ad affinare ovvero il gusto.

Ho due parametri di riferimento:

Il primo è il gusto e il secondo è la mia pancia.

Partiamo dal gusto, un buon caffè per quanto mi riguarda deve essere cremoso non troppo forte e soprattutto denso.

Lo zucchero quando scende nel caffè lo deve fare lentamente e poi deve essere girato bene, attenzione anche se il caffè viene consumato amaro và girato (l’ho scoperto un po’ di tempo fa)

La consumazione non deve essere rapida perché di regola il caffè và servito con le 3 C

Comm Cazz Coce (Ovvero per chi non è partenopeo, Come Caspita Scotta)

Passiamo al secondo parametro, la mia pancia.

Se dopo 5 minuti dall’aver bevuto il caffè la mia pancia comincia a fare i capricci il caffè non era buono altrimenti  tutto è apposto.

Dopo il caffè ci sarebbe la regola, caffè chiama sigaretta ma non è una regola fissa.

A causa della mia gastrite mi sono imposto un caffè e una sigaretta al giorno non necessariamente nell’ordine di cui prima

Partiamo dalla considerazione che io preparo un caffè deludente, sebbene abbia acquistato una macchinetta di quelle stile bar di una nota azienda che produce caffè.

Il caffè più buono rimane sempre quello consumato al bar, il problema che oggi i bar che si aprono sono tanti ma la qualità è molto bassa.

Questo non è determinato dal caffè ma bensì da chi lo fa in linea di massima.

Pochissimi preparano un caffè con arte e dedizione, sapendo scegliere le giuste miscele e la loro preparazione in relazione alle condizioni metereologi che.

Può apparire stupido ma le condizioni meteo giocano un fattore fondamentale, l’umidità ha una percentuale sulla preparazione del caffè del circa 30%

Oggi in media in una strada di 500 mt. si possono  trovare all’incirca 10 – 15 bar di cui la maggior parte gestiti da persone che non hanno le competenze con personale che lascia a desiderare.

Come Eduardo citò il caffè che preparava con tanto amore io devo dare il giusto riconoscimento al mio amico Attilio con il Bar a Pomigliano d’Arco “Night and Day” in Via Salvatore di Giacomo.

Il caffè per lui deve essere caffè, se lo zucchero scende troppo rapidamente è acqua sporca.

E’ anche grazie a lui che ho scoperto alcune cose che prima ignoravo.

Dal caffè tradizionale si sono generate le tante varianti come il buon scecherato o il buonissimo brasiliano.

Il cappuccino poi ha un posto a parte, ha una magia a parte.

Cornetto (o Sfogliatella) e Cappuccino in alcuni casi possono far cominciare una giornata nel migliore dei modi se sono buoni.

Diffidare da tutti quei turisti stranieri che dopo un pranzo invece del caffè o di un limoncello (o amaro) bevono un cappuccino.

E’ come se si volesse bere un buon vino bianco accanto ad una bistecca alla fiorentina.

Ho bevuto anche altri caffè: americano, greco e tedesco ma quello italiano e nella fattispecie quello napoletano è il migliore.

Delle miscele tradizionali per la macchinetta espressa consiglio KIMBO e LAVAZZA mentre  chi voglia una miscela ad HOC a Napoli ci si può recare Flordo Cafè oppure Cafè do Brasil

 
 
 
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Night and Day

Caffetteria in Pomigliano D'Arco di Attilio Miani

Via Salvatore di Giacomo

0818033674

 

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RISTORANTE RISCHIATUTTO Via Alfredo Rocco, 14 Tel. 081 5607190. Chiuso il Martedì per riposo settimanale. Cucina Napoletana, Gestione Familiare. Il sabato e la domenica si consiglia prenotare.

 

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