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Lunedì 12 e Martedì 13 su Canale 5 alle 21:00 sono andate in onda le due puntate della mini-fiction “Nassiryia, Per non dimenticare”

Racconta la missione del contingente Italiano in IRAQ che il 12 novembre 2003 venne colpito da un attentato terroristico dove persero la vita 19 persone fra Carabinieri, Militari e Civili.

I due episodi hanno ripercorso i 4 mesi di permanenza presso la caserma  “Maestrale” di un gruppo di Carabinieri.

Oggi quegli uomini sono eroi, sono morti svolgendo il loro lavoro in una terra straniera in una missione di pace.

Chi và in zone di guerra in missione è spinto da una forte motivazione, c’è chi và per convinzione ideologica e chi invece deve pagare il mutuo per la casa della figlia che si sposa ma quando poi ci si ritrova in missione si è tutti uniti per svolgere il proprio lavoro al massimo delle prestazioni e volte anche di più ricordandosi di portare a casa “la pelle”.

Per 12 Carabinieri non è stato così, e il destino è stato così beffardo da non farli tornare a casa proprio l’ultimo giorno di missione.

“Antica Babilonia” questo è il nome della missione dei nostri eroi.

Uomini che si sono prodigati a ristabilire la democrazia, ricostruire il museo archeologico, portare acqua potabile alla popolazione, rendere sicure le condizioni all’interno di un ospedale.

Tutte cose che noi diamo per scontate ma che altrove sono una conquista.

Protagonista della fiction prodotta da TaoDue è Raoul Bova affiancato da Claudia Pandolfi, Libero Di Rienzo e Andrea Tidona.

Un racconto di persone vere, persone che incontriamo tutti i giorni, le stesse persone che ci fermano per un controllo della patente sulle strade italiane oppure allo stadio.

Girato in modo magistrale da Michele Soavi, la mini-serie che si è conclusa ieri ha dedicato le ultime sequenze alle vittime mostrando prima il loro funerale di stato e poi le foto con nomi e gradi.

Un modo per far conoscere a tutti il lavoro di uomini che han sacrificato quello che c’è di più importante, la vita.

Dovremmo ricordarci sempre di questi uomini, facendo visionare questa fiction nelle scuole oppure dedicando a loro una piazza o una strada nelle nostre città.

A tutte le famiglie delle persone cadute in missioni all’estero và il mio pensiero e solidarietà, e dovrebbe essere il sentimento di tutti gli Italiani (e non solo)

Oltre ad essere orgogliosi di Cannavaro e company per aver vinto la coppa del mondo dovremmo essere orgogliosi anche di uomini del genere per il lavoro che hanno fatto.

A loro è dedicato anche un sito internet:

http://www.cablit.it/page54.html