Creato da lifeisnow.napoli il 23/11/2006

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EMERGENZA RIFIUTI

Foto di lifeisnow.napoli

In passato mi sono occupato su questo blog dell’emergenza rifiuti nel campano ma la situazione attuale ha raggiunto una situazione critica.

Tonnellate e tonnellate di rifiuti sono abbandonati nelle strade con tutti i rischi che ne conseguono e la vita di ognuno ha subito modifiche in relazione a questo stato di incuria.

La spazzatura è talmente tanta che impedisce la circolazione pedonale sui marciapiedi, impedisce la circolazione automobilistica, ostruisce la visibilità alla guida, restringe le carreggiate ma soprattutto mette in pericolo tutti noi in quanto ci espone al rischio malattie.

Questa situazione critica è maggiore nel napoletano e dintorni dove l’azienda che opera per la raccolta è l’ASIA.

Visitando il sito web della compagnia di raccolta e smaltimento rifiuti sembra che l’emergenza in atto non sia un avvenimento di interesse.

Vengono evidenziati i risultati positivi raggiunti, ma quelli negativi?

Alcuni giorni fa nei maggiori telegiornali nazionali è stato effettuato un paragone tra la raccolta e smaltimento rifiuti nel napoletano e al nord Italia.

Innanzitutto emerge ignoranza perché gli intervistati hanno affermato che è meglio bruciare i rifiuti che avere topi in casa.

Forse è meglio non avere rifiuti e non avere topi in casa, tutti si battono contro il termovalorizzatore ma poi bruciando la spazzatura per strada si emette nell’atmosfera una concentrazione di sostanze tossiche di gran lunga superiore.

Nessuno vuole i termovalorizzatori, ma la spazzatura dove la si mette?

L’ecologia significa non avere la spazzatura sotto casa e non bruciarla come alternativa allo smaltimento.

Nei servizi giornalistici emergeva che a Napoli e dintorni la situazione rifiuti è ingestibile anche per la carenza di politiche per la raccolta differenziata.

Basta andare un po’ più a nord, a Brescia, e tutto cambia. Cambiano i politici, gli imprenditori e cittadini perché ognuno fa la sua parte.

Con una buona raccolta differenziata, siti di stoccaggio e termovalorizzatori la città è in grado di auto prodursi il 30% dell’energia necessaria alla città oltre che a immettere nuovamente nel ciclo produttivo tutti quei rifiuti che sono stati riciclati e trattati.

Un bello schiaffo morale, per chi non vuole che le cose cambino.

Una amministrazione che non è in grado di gestire un emergenza rifiuti come può gestire emergenze come occupazione oppure disagio sociale?

Servono politiche finalizzate alle esigenze concrete, siamo grandi per credere alle favole.

Il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti Guido Bertolaso (Capo delle Protezione Civile) ha affermato che in 10 giorni l’emergenza verrà risolta.

E dopo cosa succederà? Ricominceremo ad accantonare immondizia ai bordi delle strade in attesa dell’emergenza rifiuti di ferragosto?

Il comune di Acerra invece di investire soldi in parchimetri, ausiliari del traffico e strisce blu perché non pensa a una campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata?

Questioni di interessi? Però scommetto che sotto casa del sindaco non vi sono rifiuti oppure strisce blu come anche tutti i consiglieri comunali non vivranno questo disagio perché altrimenti sarebbe nel loro interesse eliminare tutto questo scempio.

L’emergenza rifiuti poi è arrivata nel momento peggiore, il maggio dei monumenti e l’inizio estate.

Un periodo in cui nella nostra regione vengono numerosi turisti dall’estero, questo è il nostro biglietto da visita.

Rifiuti da tonnellate fuori le scuole, ristoranti e negozi.

Insomma, un bel modo per risollevare l’economia della città e dintorni.

La foto presente qui nel blog è stata scattata oggi alle 07:40 del mattino ed è solo una parte dei rifiuti sotto casa mia.

Vergogna! A tutti, nessuno escluso perché siamo tutti colpevoli.

Le amministrazioni dovrebbero essere in grado in casi come questo di accantonare gli interessi personali, il clientelismo e fare scelte impopolari ma necessarie alla salvaguardia della salute e dell’ambiente che sono primari nella vita di tutti noi.

 
 
 
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