La camorra siamo noi
In queste caldi notti d’estate, quando il caldo è più forte del sonno si pensa a tante cose.
Io mi sono affacciato alla finestra di casa ad Acerra e ho cominciato a guardare e mi sono reso conto che la camorra siamo noi.
Quando voltiamo la testa e facciamo finta di non vedere.
Lo sappiamo che poco distante spacciano la droga, lo sappiamo che ci sono degli idioti che si divertono a fare le gare di velocità con le auto, lo sappiamo che l’assessore agevola le aziende dei parenti, lo sappiamo di quei palazzi da poco costruiti che non hanno i permessi e le autorizzazioni, lo sappiamo che quei ragazzi che girano in tre sul motorino hanno la pistola sotto la maglietta ed è meglio non contraddirli.
Lo sappiamo!
Lo sappiamo che la spazzatura non la raccolgono perché bisogna prima dare lavoro ad alcune persone, lo sappiamo che Acerra è piena di spazzatura seppellita sotto le nuove la palazzine e centri commerciali, lo sappiamo che poi alla fine sanno tutti e allora?
La camorra siamo tutti noi perché dovremmo avere il coraggio di agire e non di lamentarci quando ci calpestano il nostro orto ma dovremmo fare lo stesso con l’orto del vicino.
Insomma se le cose vanno male è colpa di tutti.
Parlo di Acerra come simbolo ma esistono anche le realtà di Giugliano, Casalnuovo, Torre e chi più ne ha più ne metta.
La camorra è anche una influenza indiretta con la sua paura, come intimidire una persona vittima di un aggressione a non denunciare il suo aggressore.
E’ stato il mio caso.
Ho avuto paura e facendo così ho assecondato una mentalità.
Infondo ognuno di noi vuol stare tranquillo ma a quale prezzo?
Rallentiamo a vedere un incidente stradale causando code ed altri incidenti ma nessuno che si ferma per prestare un primo intervento o anche solo stare accanto alla vittima di un incidente aspettando l’ambulanza.
Io quel giorno in una pozza di sangue avrei voluto qualcuno che mi dicesse: “Non ti preoccupare, và tutto bene. Lo prenderemo quello stronzo, intanto viene l’ambulanza e ti cureranno”
All’ospedale ci sono andato con la mia macchina dopo essermi trascinato in un portone e aver chiamato la polizia. E Dopo? Rilasciato dall’ospedale e immobilizzato per un po’ di tempo nel letto senza l’uso delle gambe.
Con questo caldo tanti ricordi affiorano ma stasera ho pensato alla camorra perché siamo noi, è l’altra faccia di Napoli.
Napoli una città bella ma difficile, una città dove il confine tra legalità e illegalità viene spostato costantemente.
Inviato da: Sebetius
il 23/11/2009 alle 12:50
Inviato da: lifeisnow.napoli
il 16/05/2009 alle 15:41
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il 02/05/2009 alle 18:47
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il 06/04/2009 alle 20:10
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il 12/02/2009 alle 15:46